Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Pubblicato il 12-10-2015
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Il pareggio contro il Giana Erminio è figlio di due assai differenti lati della stessa medaglia. Stefano Sottili farà bene a chiedere di più dalla fase d’attacco dei suoi fin dalle prossime uscite. In primis elevando il tasso d’aggressività nel recupero palla a difesa molto alta e quindi più vicini all’area avversaria – esercizio splendidamente eseguito in varie occasioni ma che ha toccato l’apice in eccellenza contro il Cuneo – pretendendo nel contempo che i giocatori di maggior talento si prendano le responsabilità che son loro consone e che tirino fuori dal cilindro quelle giocate necessarie a saltare l’uomo e creare superiorità numerica. Non dimentichiamo, non di meno, che il Bassano nel primo tempo del Città di Gorgonzola è stato per lunghi tratti padrone del campo nonostante il 4-5-1 impostato da Albé, schieramento fatto apposta per chiudere spazi e togliere ossigeno alla manovra giallorossa. Il gol dell’1 a 0 è nato da un’ingenuità pazzesca, facilmente evitabile per il futuro, però il sodalizio che prende il nome dall’eroico 19enne alpino Erminio Giana aveva in precedenza creato più apprensioni (paradossalmente) che non quelle generate da tutte le occasioni costruite dagli avversari del Soccer Team nelle prime cinque partite! Questi appena elencati sono tutti fatti, volendo analizzare la partita al di là del risultato finale, che dimostrano come a Gorgonzola qualcosa non ha funzionato.
Nuovi orizzonti. Le trappole disposte sul cammino della formazione di Bassano del Grappa dal Giana Erminio, come il continuo due (Cogliati, Augello) contro uno che ha fatto ammattire Toninelli, hanno però dato al Virtus lo spunto per 1) mettere alla prova il carattere del gruppo di questo nuovo corso – e riacciuffare un pareggio a 4’ dal termine in 9 contro 11 corrobora notevolmente carattere e fiducia –, 2) suggerire le possibili correzioni tattiche da adottare contro compagini arroccate nella propria trequarti campo. È impressionante osservare l’utilità di Germinale in simili contesti, ogni pallone messo in area, volente o nolente, è preda dalla possenza e della capacità di prendere posizione del centravanti di Treviso. Le sue sponde hanno mandato in tilt il sistema difensivo del Giana, nonostante i milanesi potessero contare sull’uomo in più. Sponde che sono la manna per un rapace d’area di rigore come può esserlo Pietribiasi o Fabbro. La giocata dell’ex milanista ha evitato una sconfitta che al tramonto del match pareva inevitabile, un suo lampo provvidenziale ha abbagliato Montesano e mandato sul dischetto del rigore Domenico Germinale quando tutto sembrava perduto. E il bomber non ha sbagliato.
Nicola Bizzotto e Filippo Stevanin sono l'anima bassanese del Soccer Team (foto Claudia Casarotto)
Emergenza e crescita. Alla terza partita da titolare inizia ad intravedersi uno Stevanin old style: più preciso ma soprattutto con maggiore autostima addosso. Filippo ha scalato le gerarchie in allenamento, con Sottili non si sgarra su questo, ma i margini di miglioramento sono ancora molto elevati. Deve essere il primo a crederci e a volerlo, le qualità che possiede le ha già fatte vedere. Eppoi c’è Iocolano. Al di là dello splendido gol realizzato, è necessario che il capitano vesta i panni del trascinatore, come ha spesso fatto nel recente passato e come fa, per esempio, Cesarini a Pavia. Non è un mistero che il reparto offensivo, che era il fiore all’occhiello del Bassano vincitore di due tornei consecutivi, abbia subìto uno stravolgimento negli uomini. Soprattutto finché i nuovi non si sono inseriti ad occhi chiusi nei meccanismi d’attacco e non abbiano elevato la prestazione individuale, tocca soprattutto a lui prendersi la squadra sulle spalle. L’emergenza riguarda, invece, il centrocampo dove mancheranno sia Davì che Proietti. Il tecnico giallorosso non deve scervellarsi più di tanto, le scelte sono quasi obbligate in vista del confronto di sabato contro l’Alessandria di Gregucci: dentro a far legna Gargiulo e Cenetti o arretramento di Misuraca con Candido trequartista.