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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
Bassanonet.it

Calcio

Derby maledetto, vetta addio. Ma non è finita

La tensione emotiva e l’obbligo di fare risultato condiziona vistosamente la truppa di Asta. Il Bassano gioca troppo contratto e per questo non riesce a sciorinare il suo solito calcio fatto di aggressività e giocate in velocità. Decidono le reti

Pubblicato il 12-04-2015
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BASSANO – VENEZIA 0-2

Bassano Virtus (4-4-2): Rossi 5,5; Semenzato 6 (st 27’ Cortesi 6), Priola 5,5, Bizzotto 5,5, Stevanin 5,5; Furlan 6, Davì 5 (st 1’ Proietti 6,5), Cenetti 5,5; Cattaneo 5,5 (st 1’ Nolè 5,5), Iocolano 5, Pietribias 6i.

Federico Furlan, 25 anni, è stato tra i migliori in un derby sfortunato per i colori giallorossi (foto Claudia Casarotto)

A disp.: Grandi, Zanella, Ingegneri, Spadafora. All.: Asta

FBC Unione Venezia (4-3-2-1): Fortunato 6,5; Capogrosso 6,5, Legati 6, Cernuto 6,5, Dell’Andrea 6; Zaccagni 7 (st 36’ Peccarisi 6), Bellazzini 6,5, Espinal 6,5; Guerra 6,5, Varano 6,5 (st 44’ Scialpi sv); Greco 6,5 (st 29’ Magnaghi 6).
A disp.: D’Arsiè, Callegaro, Scanferlato, Marton. All.: Serena

ARBITRO: Di Ruberto di Nocera Inferiore
RETI: pt 29’ Guerra (V), st 12’ Greco (V)
NOTE: -
SPETTATORI: 1500
AMMONITI: Dell’Andrea, Fortunato, Varano, Bizzotto
ESPULSI: -
ANGOLI: 8 - 0
RECUPERO: pt 1’; st 5’

Bassano del Grappa. Forse dopo Como si è parlato troppo di serie B. Magari è naturale ma alla fine l’eccesso di aspettative ha tarpato le ali ad un Bassano che ha sempre fatto del giocare con spensieratezza la sua forza. In questa sede è bene precisare una cosa. Il loro campionato, i ragazzi di Asta, che sono praticamente gli stessi dell’anno scorso in Seconda Divisione, l’hanno già abbondantemente vinto riuscendo a lottare per tutta la stagione fianco a fianco con indiscutibili corazzate per blasone ma soprattutto investimenti immessi, sia a luglio che a gennaio. A questo dato di fatto vanno aggiunti i trionfi in coppa Italia Tim e alle emozioni regalate a tutti i bassanesi a partire dal primo derby ufficiale vinto a Vicenza il 10 agosto 2014. Erano anni che lo stadio Mercante non traboccava di cotanta passione e non metteva in fila tutti questi sold out di pubblico. L’Italia del calcio intera parla della formazione di Bassano del Grappa e delle sue imprese, del miracolo di Davide al cospetto di tanti Golia. Fatta la doverosa premessa non rimane da dire che la sconfitta contro il Venezia è stata in effetti abbastanza brutta. Il rammarico sta nel non aver visto i giallorossi giocare il loro solito e coinvolgente calcio, il risultato poi è frutto di episodi. Come la traversa a portiere battuto colta da Pietribiasi dopo 6’. Lì è cambiato il futuro del match. Il destino del campionato, invece, rimane tutto da scrivere.

Freno a mano tirato. La partita del Bassano può facilmente essere riassunta così. Dopo una partenza scoppiettante, i giallorossi si fanno prendere dalla frenesia di dover fare a tutti i costi risultato. Lo si vede da qualche errore di misura di troppo, dalla difficoltà nel far girare la palla, dalla scarsa produzione offensiva. Antonino Asta se ne accorge e dalla panchina si prodiga in incoraggiamento e tirate d’orecchie nei confronti dei suoi. Ma a pesare maggiormente sull’economia del match è una certa tendenza del Soccer Team a sbilanciarsi troppo in avanti dando così modo alla formazione di Serena di distendere la qualità dei suoi interpreti in contropiede. Prima del gol di Guerra, diagonale a fulminare Rossi al 30’, per altre due volte gli arancioneroverdi ripartono in modo estremamente pericoloso per vie centrali. Probabilmente il 4-3-2-1 di Serena, che di fatto prevede cinque elementi nella zona nevralgica del campo, è molto funzionale al cospetto del 4-4-2 astiano interpretato oggi senza particolare attenzione alle distanze tra i reparti.

Non basta la strigliata. Nello spogliatoio Tonino Asta prova a scuotere i suoi, anche scegliendo di mandare subito in campo Nolé e Proietti al posto di Cattaneo e Davì. Ma dopo un avvio di ripresa incoraggiante da parte dei padroni di casa, gli ospiti trovano l’imbucata che vale lo 0 a 2. Il Venezia, infatti, gioca sornione sul vantaggio acquisito, soffre il giusto e alla prima e unica sortita offensiva della ripresa trova la rete che chiude l’incontro. Bellanzini inventa per vie centrali, Greco sfugge al controllo dei centrali bassanesi e s’inventa un controllo di petto e annessa girata degna di Totti. Lo stadio intero viene avvvolto da un sentimento di sgomento. Anche perché una reazione vera e propria non c’è, tranne un tentativo isolato di Semenzato fortunosamente chiuso in corner. Sono in troppi i protagonisti della stagione a giocare a rallentatore. Iocolano sembra essere tornato sulla terra dopo lunghi mesi da marziano, dietro si balla troppo, lo scudo davanti alla difesa solo un ricordo. Dei quattrodici giocatori gettati nella mischia si salvano solo in cinque: Furlan, Proietti, Pietribiasi, Semenzato e Cortesi. Troppo poco per portare a casa una partita senza poter disporre di un episodio favorevole.

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