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Non è stato un pareggio, ma un furto con destrezza. E chiaramente il Mantova c'entra nulla, beninteso, loro si sono limitati ad accogliere a braccia aperte e con un sorrisone extralarge i gentili omaggi a ripetizione di una terna inadeguata e palesemente non all'altezza, ormai una costante di ogni domenica. Che il Bassano stia amabilmente sull'anima ai vertici della Lega Pro è cosa risaputa e indubbiamente talune dichiarazioni della proprietà nei mesi scorsi non hanno contribuito alla distensione del clima, tuttavia alla luce dei fatti recenti e non solo è sempre più difficile non dare ragione a Renzo Rosso che non più tardi della settimana scorsa ha manifestato una certa rassegnazione dinanzi alle modeste prestazioni del team di direttori di gara negli anni sempre più in picchiata. C'è indubbiamente alla base un problema di reclutamento e di crisi di vocazioni, senza contare che il calcio anche in terza serie è enormemente più veloce anche solo di 15 o 20 anni fa ed è sempre più complicato da valutare. Tuttavia la reiteratezza di taluni grossolani errori, combinati con una sequenza di cartellini impressionanti, come se l'intera squadra fosse uscita dai peggiori bar di Caracas fanno indubbiamente riflettere. Io da sempre sarei per l'instant replay in campo, metodologia già adottata con successo nel basket, mondo notoriamente più alfabeta del calcio e che nel 2005 permise al quintetto che nel cuor mi sta di vincere uno scudetto a Milano. Ma il football è orgogliosamente retrogrado, testardo e cocciuto e mai accetterebbe una rivoluzione che sarebbe solo sinonimo di equità e improcrastinabile tutela per tutti quanti.
L'EPISODIO: Sino al minuto 81, Bassano, già penalizzato da un dubbio rigore calciato sul palo dal Gilioli sullo 0-2 al 24' del primo tempo, comanda placidamente ancora 0-2. Il Mantova è piatto come un encefalogramma, non fa manco il solletico e quando Bizzotto strattona nettamente fuori area Zanetti e costuii avanza per ruzzolarvici dentro, l'implacabile Tardino di Milano indica nuovamente il dischetto e caccia fuori Bizzo per doppia ammonizione. Floriano insacca l'1-2 e cambia il duello poichè il Mantova sin lì narcolettico e insonorizzato dal Soccer Team, prende fuoco, è in superiorità numerica e intuisce di poter raddrizzare la baracca. E infatti ci riesce a 5' dal gong con una sassata al volo sotto l'incrocio dal limite del centrale difensivo Bini. E i petroniani che si stavano già godendo il primato in solitaria rimettono la magnum di spumante in ghiaccio, freddati da una rimonta che senza la strampalata chiamata arbitrale sarebbe rimasta lettera morta.
UNO-DUE: Peccato perchè la partenza virtussina era stata lanciata: vantaggio al 5' costruito sull'asse Furlan-Iocolano e calcio a giro morbidissimo di Ioco a bollare lo 0-1. Poi, minuto 21, ripartenza di Zanella, verticalizzazione per Berrettoni ed esecuzione letale, seppur deviata del Berre. Quindi amministrazione controllata prima del finale-beffa. E in serata ai microfoni della radio, il digì di Lega Pro ha sviolinato per benino Renzo Rosso, vanto per la categoria, applaudendo la sua straordinaria statura imprenditoriale, un modello per l'Italia e augurandosi che a fine stagione torni sui suoi passi rinunciando all'uscita annunciata dall'universo del pallone. Viste le sviste a pioggia, francamente sa molto di presa per i fondelli. Ma se a Bassano serve identificare un nemico per moltiplicare forze e motivazioni, eccolo lì, servito su un piatto d'argento. Se la società sta sulle scatole, la squadra veda di mondare pure i peccati altrui, non solo i propri.
Bassano tiene la vetta ma i torti si assommano (Foto Roberto Bosca)
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