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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Vendetta Salernitana. Bassano sconfitto
I giallorossi resistono un tempo poi i padroni di casa fanno valere la legge dell’ “Arechi”. Decisivo l’uno-due mortifero attorno al 10’ della ripresa
Pubblicato il 20-03-2011
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SALERNITANA - BASSANO 2-0
Bassano Virtus (4-4-2): Grillo 7; Lorenzini 5,5, Pellizzer 6,5, Basso 6, Ghosheh 6; Mateos 6,5, Caciagli 6,5, Venitucci 5,5 (32’ st Niada sv), Veronese 5,5 (14’ st Guariniello x); Rodriguez 6,5, La Grotteria 6.

Vincenzo Grillo nulla ha potuto sui due gol granata (foto Bosca)
A disp.: Rossi, Zamuner, Madiotto, Vigo, Beccia. All.: Jaconi.
Salernitana (3-4-3): Caglioni sv; Altobello 6,5, Peccarisi 6,5, Jefferson 6,5; Carcuro 6, Carrus 6,5, D’Alterio 6, Pippa 6,5 (23’ pt Balestri 6); Ragusa 6,5 (19’ st Aurelio 6), Fava 7, Fabinho 6,5 (29’ st Szatmari sv)
A disp.: Iuliano, Montervino, Montalto, Litteri. All.: Breda.
ARBITRO: Di Paolo di Avezzano
RETI: st 9’ Ragusa (S), st 11’ Carrus rig (S)
NOTE: spettatori 4000.
Ammoniti: Carcuro, Ghosheh, Venitucci, Basso, Altobello
Espulsi: -.
Recupero: pt 3’; st. 4’.
Seconda sconfitta esterna consecutiva per il Bassano Virtus. Non basta il famigerato carattere bassanese per portare a casa punti dall’ “Arechi” di Salerno. I padroni di casa squadernano una prestazione da grande squadra, la volontà di tornare una delle protagoniste più luminose del torneo è assoluta ed evidente fin dai primi minuti. E l’obiettivo di incamerare 6 punti tra Bassano e Cremonese prima dello scontro decisivo con il Verona fra due domenica è un ulteriore grande stimolo per la banda allenata Breda. “Abbiamo fatto del nostro meglio – confida Braghin al termine dell’incontro – ma quei due gol nel giro di pochi minuti hanno determinato il risultato. Faccio inoltre una piccola considerazione: sui 22 oggi in campo noi avevamo ben otto elementi che la scorsa stagione giocavano in C2, la Salernitana al contrario aveva ben otto giocatori che hanno disputato un’intera carriera in serie B”. Aggiungiamo noi: recuperare due gol ad una squadra del genere in casa sua non è impresa così facile. Ancora Braghin: “Non può esserci un grande rammarico dopo una partita così, condizionata dagli episodi e comunque giocata tra due squadra con obiettivi completamente differenti”. Non resta che dare uno sguardo alla classifica: la sconfitta dell’Alto Adige mantiene a 9 punti il distacco dalla quint’ultima posizione che a sette gare dal termine rappresenta un margine di tutto rispetto.
La scelte. Il Soccer Team che sfida Salerno è privo del comandante della retroguardia Porchia, il che costringe Basso a rimettere nelle mani di Lorenzini la fascia destra, e viene mandato in campo con la sorpresa Veronese al posto del favorito Guariniello, o in seconda battuta Beccia. Il fluidificante viene schierato esterno sinistro in un solido 4-4-2. Il centrocampo è completato da Venitucci e Caciagli come centrali e Mateos sull’esterno destro. “Volevamo evitare di lasciar spazi alla Salernitana – spiegherà più tardi mister Jaconi – per questo abbiamo optato per uno schieramento particolarmente prudente”.
Resiste il fortino giallorosso. L’idea tattica di Jaconi non rimarrà sulla carta. Sebbene i padroni di casa partano subito a testa bassa, Grillo deve intervenire con una sola grande parata (colpo di testa di Fava su corner di Carrus). Il merito è di una tenuta difensiva stagna, il poderoso incontro tra indiscusse qualità dei singoli, un’organizzazione tattica pressoché perfetta, che contempla un Caciagli come primo ingranaggio davanti ai quattro difensori, il tutto impregnato da una concertazione quasi maniacale. Gli uomini di Breda devono dunque cercare l’aggiramento sulle corsie laterali. Nel 3-4-3 granata a sfrecciare è in particolare Pippa sulla fascia sinistra ma al 22’ il fluidificante è costretto ad alzare bandiera bianca e a privare i compagni del suo prezioso contributo fatto di corsa e sovrapposizioni. L’altra alternativa dei padroni di casa per scardinare l’arcigna retroguardia veneta sta nei calci piazzati di Carrus. L’ex regista di Bari e Bologna fa valere le sue impressionanti qualità balistiche per innescare i propri compagni posizionati all’interno dell’area di rigore. Ma per tutto il primo tempo il giochino non riesce, la gara è impantanata, non ci sono spazi, e si va al risposo sullo 0 a 0. Il copione della ripresa è il medesimo della prima frazione: o un singolo della Salernitana estrae dal cilindro un’intuizione o il risultato non si schioderà mai. Anche perché, sul fronte opposto, Rodriguez, soprattutto, ma anche La Grotteria hanno nelle loro corde colpi importanti e tengono sul chi vive i difensori campani nonostante il tipo di confronto induca i compagni di centrocampo ad avere un occhio di riguardo alla fase difensiva piuttosto che alla costruzione di palle gol da recapitare ai due davanti.
La chiave. Ma è un calcio d’angolo di Carrus a dare una sterzata decisiva alla partita. È il 9’ della ripresa: la traiettoria è perfetta, Jefferson svetta di testa, Grillo sventa in maniera miracolosa ma il più lesto è Ragusa che insacca a porta vuota. Non riesce stavolta ai giallorossi il giochino di mantenere la partita con un solo gol di scarto, come capitò ad esempio al “Bentegodi” contro il Verona, per cercare di recuperare la partita senza dover scoprirsi eccessivamente. L’uno due della Salernitana è terribile: passano infatti solo un paio di minuti e il direttore di gara commina un calcio di rigore in favore dei granata per l’atterramento da parte di Basso ai danni dello stesso Ragusa (l’arbitro prima concede il vantaggio, poi ritorna sui suoi passi). Dal dischetto va Carrus, la sua conclusione è implacabile. 2 a 0. Il doppio colpo è mortale perché a questo punto è il Bassano ad essere costretto a fare la partita. La situazione è capovolta sul piano tattico, con la Salernitana che può giostrare in contropiede sfruttando le qualità di gente come Carrus, Fabinho, Fava, Carcuro che negli spazi va a nozze. Jaconi si gioca il tutto per tutto inserendo Guariniello per Veronese e tornando al 4-3-3. Il Bassano attacca ma lo fa con raziocinio e maturità per non rischiare di subire le letali ripartenze granata. Al 32’ esce Ventucci, non completamente a proprio agio per caratteristiche in una gara di pura interdizione, per Niada. La pressione giallorossa si fa via via più intensa tanto che gli ultimi venti minuti i padroni di casa sono costretti nella loro metà campo. Ma il gol che può riaprire la partita non arriva e il triplice fischio dell’arbitro mette fine ad un incontro che ormai non ha più storia.
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