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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
Bassanonet.it

Calcio

E' un Bassano da favola: terza vittoria consecutiva

I giallorossi si confermano insuperabili in retroguardia e bissano il successo dell’andata. Sorrento costretto ad inchinarsi. Decisivo il gol del neo acquisto Longobardi

Pubblicato il 23-01-2011
Visto 2.816 volte

SORRENTO - BASSANO 0-1

Bassano Virtus (4-3-1-2): Grillo 7,5; Basso 7, Pellizzer 7,5, Porchia 7, Ghosheh 7; Mateos 7, Caciagli 6,5, Lorenzini 6 (st 27’Beccia 6,5); Venitucci 6,5 (st 8’ Niada 6,5); Longobardi 7, Guariniello 7 (st 38’ La Grotteria sv)

Festeggia la formazione di Bassano del Grappa. Il sesto posto solitario rappresenta il punto più alto della sua storia (foto Roberto Bosca)

Disposizione:. Rossi, Crocetti, Baido All. Cetera.

Sorrento (4-4-2): Rossi 6; Vanin 6,5, Terra 6,5, Lo Monaco 6,5 , De Giosa 5,5; Manco 6, Armellino 5,5, Togni 6, Corsetti 5,5 (20' st Carlini); Paulinho 6 (st 29' Niang sv), Bonvissuto 5 (st 8’ Pignalosa)
Disposizione: Mancinelli, Piscitelli, De Giosa, Esposito. All. Simonelli.

ARBITRO: De Benedectis di Bari.
RETI: pt 41’ Longobardi (BV)
NOTE: spettatori 1500.
Ammoniti: Mateos, Vanin, Caciagli, Carlini
Espulsi: Carlini
Angoli: 7-2
Recupero: pt 1’; st. 4’.

Piove su Sorrento e porta via le lacrime di gioia dei ragazzi in maglia giallorossa. Quello del Soccer Team è un blitz che sa di leggenda: terza vittoria consecutiva e contestualmente difesi i cinque punti di distacco dalla zona playout in un turno francamente più favorevole agli avversari. Il tutto reso ancor più bello dalla cornice rappresentata dal sesto posto a sole due lunghezze dalla Reggiana quinta in classifica. Ennesimo uno a zero ma ancor più significativo visto che porta la firma dell’ultimo rinforzo giunto a battagliare per la causa Diesel: Christian Longobardi, in campo al posto di La Grotteria, sfrutta la strepitosa assistenza di Guariniello sull’out sinistro, dribbling su Vanin e cross in mezzo, per insaccare al volo il gol che risulterà decisivo. Siamo al 41’ della prima frazione di gioco, c’è un intero tempo da giocare nel campo della formazione più offensiva del torneo che nel suo terreno di gioco ha collezionato 8 vittorie e 2 pareggi. Per una neopromossa riuscire a portare a casa il risultato in tali condizioni è praticamente impossibile. Invece no, non se ti chiami Bassano. In simili condizioni il Soccer Team diventa il peggior cliente possibile: insuperabile, cattivo, talmente agguerrito da far spavento. Un vero e proprio bunker. Il risultato è che il Sorrento non trova la via del gol ed è costretto ad ammainare bandiera bianca.

Le scelte. Il Bassano che sbanca Sorrento non è caricato sulla schiena di La Grotteria e questa già di per sé è una notizia. Rompere la Gaucho-dipendenza nel campo più difficile sa tanto di segnale forte per il proseguo del campionato. Ma perché Longobardi per La Grotteria? È presto detto: l’attaccante argentino non ha potuto allenarsi granché per l’intera settimana per i postumi di un infortunio. Nello stesso tempo Longobardi ha dimostrato di essere più di una valida alternativa perciò è stato lo stesso La Grotteria, in un gesto di grande umiltà, da campione vero, a chiamarsi fuori per lasciare il posto al compagno che lui stesso ha valutato più utile alla squadra.

Fuochi d’artificio. A spararli nella prima frazione di gara è la squadra di Simonelli: possesso palla, giocate in velocità, conclusioni pericolose. Il Sorrento si conferma una delle squadre più tecnicamente dotate del torneo ed il Bassano, almeno inizialmente, è costretto a far gli straordinari per non capitolare. I giallorossi giocano con i reparti vicini, concentrazione massima e con addosso la consapevolezza che il primo errore potrebbe essere quello fatale. Il risultato è una specie di scontro tra titani: da una parte l’attacco più prolifico ed, in generale una squadra dalle fenomenali attitudini al palleggio ed alla fase offensiva, dall’altra la retroguardia meno battuta del campionato guarnita da un centrocampo che funge da granitico scudo ed un portiere che fa sue tutte le palle gettate nel cuore dell’area. Il match si accende improvvisamente dopo i dieci minuti iniziali di studio. La sortita porta la firma del salernitano Guariniello che conclude verso la porta di Rossi guadagnando un prezioso corner. In seguito è Venitucci ad impegnare Generoso Rossi con un calcio di punizione deviato. Ma svegliare il can che dorme quasi mai si rivela una mossa produttiva tant’è il Sorrento, solleticato nell’orgoglio davanti alla propria gente, si accende come in una vampata di calore che per poco non brucia il Soccer Team. Paulinho mette in chiaro che non è un caso che il capocannoniere. Prima a beneficiarne potrebbe essere Armellino ma la sua conclusione viene deviata in maniera provvidenziale, in seconda battuta è lo stesso attaccante brasiliano a mettere in crisi la retroguardia bassanese: Manco fugge a Ghosheh e mette in mezzo un pallone per Paulinho. Il centravanti serve il compagno di reparto Bonvissuto ma è eccezionale Grillo a leggere in anticipo l’azione ed uscire sui piedi della punta campana. Sulla ribattuta è ancora Paulinho a concludere ma di nuovo Grillo si oppone da campione sigillando ermeticamente la sua porta. Si tratta del primo mattoncino sul quale la formazione veneta costruirà il proprio successo. Al 38’ il duello portiere-centravanti si ripete con il primo che neutralizza, non senza difficoltà, un tiro potente e preciso del secondo. Il Sorrento conduce le danze, fa tremare il Soccer Team fino alle fondamenta ma non passa. Il momento di piazzare la seconda pietra miliare del successo è maturo: palla recuperata a centrocampo, padroni di casa sbilanciati e Guariniello è lesto a scattare in avanti. Nasce così il gol di Longobardi che ci mette del suo con una coordinazione e una esecuzione magistrale. Andare in svantaggio contro una squadra ostica ed ermetica come il Bassano: al Sorrento non poteva andare peggio. La risposta è veemente, avvolgente e non va in porto solo grazie ai strepitosi interventi di Grillo e Pellizzer: il portiere vola a deviare un colpo di testa di Bonvissuto, il difensore bassanese si immola con il corpo sulla duplice conclusione a botta sicura di Paulinho e Corsetti.

Un bunker chiamato Bassano. Nella ripresa tira ben altra aria. Mister Cetera sa cosa aspetterà i suoi ragazzi al rientro in campo dopo l’intervallo e mette subito le cose in chiaro: c’è un gol da difendere con le unghie, i denti, l’anima. Il gol di vantaggio è uno solo, lo scarto minimo, basta un niente per mandare tutto in fumo. Ecco la grandezza del gruppo giallorosso sta tutto lì. Nessuna paura, nessun timore, solo una determinazione inaudita di voler portare a casa il risultato unita a delle qualità singole invidiabili e ad un’organizzazione difensiva sontuosa. A tutto questo va aggiunta la lettura tempestiva dello stesso Cetera che dopo neanche dieci minuti toglie Venitucci per Niada passando di fatto al 4-4-2 con Mateos sulla corsia di destra e Lorenzini a sinistra, in seguito sostituito da Beccia. Il bunker è chiuso a doppia mandata, il Sorrento non può far altro che inseguire un prolungato quanto sterile possesso palla destinato immancabilmente ad infrangersi contro la falange imperniata su Sandro Porchia e Michele Pellizzer. A referto si conta qualche mischia e qualche traversone preda facile di Vincenzo Grillo. Solo in prossimità del 90’ il Sorrento si avvicina al pareggio ma il nuovo entrato Carlini manca la deviazione vincente.

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