Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Brevi
Pubblicato il 11-11-2010
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Chi pensa che la partita con il Gubbio sia alle spalle sbaglia di grosso. Il match perso contro i rossoblù di Torrente è ben presente nella testa dei ragazzi del Soccer Team. È ben presente e costituirà la benzina per andare a Como con un atteggiamento da battaglia campale. Attenzione, atteggiamento da battaglia campale non vuol dire assalto con la baionetta ma una strategia di guerra che consenta di muovere la classifica e innescare una via di continuità. Una cattiveria agonistica di cui non si può proprio fare a meno in un campionato fisico e dove l’intensità la fa da padrona assoluta come questa Prima Divisione. “Se è vero che noi facciamo fatica con tutti – puntualizza Jaconi – è altrettanto vero che, da un po’ di tempo a questa parte, anche gli altri devono sudare sette camicie per riuscire a farci gol e poi a superarci. Questo perché siamo diventati compatti, cattivi, organizzati”. Che il tecnico dica la verità è indubbio. I giallorossi, infatti, inizialmente una formazione troppo sbarbata e allegra dietro, si sono compattati per diversi motivi tra cui il prezioso innesto di Sandro Porchia che ha elargito a piene mani sicurezza ed esperienza, la maturazione di Michele Pellizzer, la conferma su standard eccellenti di Andrea Basso e la crescita fondamentale del portiere, Vincenzo Grillo. E proprio il numero 1 giallorosso ammette di aver superato un momento particolarmente difficile: “Purtroppo il mio è un ruolo delicato, che richiede grande concentrazione e dispendio di energie mentali. Rimanere al top per 34 partite spesso non è possibile ma spero di recuperare e restituire i punti che ho “tolto” ai miei compagni con delle prestazioni più che all’altezza da qui alla fine. Se ringrazio qualcuno? Beh sicuramente il mister per non avermi mai fatto mancare la sua fiducia”.
Ma se gli ultimi due gol, rispetto ad un inizio di campionato dove la celeberrima “capea” era dietro all’angolo, sono arrivati solo da calcio da fermo, l’emergenza punti paradossalmente è rimasta. Quello che manca è una crescita nel saper leggere le partite. O meglio maturare quella capacità di saper spingere per vincere quando è il momento di farlo e invece accontentarsi di pareggiare quando questo spazio di manovra non c’è: “E’ un passaggio che ritengo obbligato, uno di quei classici colli di bottiglia che una volta superati trasformano un buon gruppo in una squadra più che competitiva, sempre riferito all’obiettivo salvezza. Saper leggere le partite non è ancora un nostro forte però con il passare delle domeniche dovremmo imparare a ottenere il massimo di quanto è alla nostra portata. Il che non significa sempre inseguire la vittoria sempre e comunque ma essere in grado di blindare il risultato quando è il momento di farlo”. L’ultimo pensiero l’allenatore lo riserva alle doti caratteriali che contraddistinguono, a suo dire , i suoi ragazzi: “Un aspetto che voglio sottolineare è che, nonostante le avversità che abbiamo dovuto affrontare, mai, nemmeno per un attimo, ho avuto la percezione di uno stato d’animo di scoramento e sfiducia. Qua si rema tutti dalla stessa parte con una assoluta convinzione nei propri mezzi”.
La formazione. I dubbi maggiori per il tecnico giallorosso sono dalla cintola in su e dipendono, in gran parte dalle condizioni di Venitucci. Il centrocampista soffre di un problema muscolare e, più in generale, fatica ad assorbire i pesanti carichi di lavoro eseguiti allo Sporting Club anche a causa di una preparazione estiva saltato quasi in toto. Gli ultimi dubbi verranno sciolti solo nelle prossime ore anche perchè non è detto che il mister intenda rischiarlo. Jaconi, che recupera Mateos, potrebbe riproporre Niada o, in alternativa, Beccia che è buono per tutte le stagioni. L’altro grande dubbio riguarda Lorenzo Crocetti: l’attaccante, toccato duro pochi attimi dopo il suo ingresso in campo con il Gubbio, dovrebbe riprendere a correre venerdì. Se non ce la toccherà ancora a Guariniello.