Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Pubblicato il 09-10-2016
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«Il Bassano ha meritato di vincere perché abbiamo giocato meglio, sullo 0 a 0 siamo andati vicini al gol in due-tre occasioni mentre abbiamo concesso solo un cross. Poi sull’1 a 0 potevamo chiuderla». Luca D’Angelo dovrebbe avere le gambe affaticate come quelle dei suoi giocatori, a bordo campo è chiamato agli straordinari per sedare almeno tre principi di parapiglia, compreso uno scatto stile Usain Bolt fino alla panchina del collega Tedino. In maniche corte nonostante i 12 gradi, sempre sulla corda per una gara tiratissima contro la capolista che avrebbe potuto mandare i suoi a -7, con addosso la consapevolezza di aver compiuto una scelta coraggiosa mandando in campo cinque giocatori prettamente offensivi. Eppure in sala stampa lo troviamo seduto, tranquillone e serafico come se avesse appena guardato un’oretta di Masha e Orso, assieme al suo assistente Taddei invece che ad una delle partite più vibranti, nervosa e ben giocata da diverso tempo a questa parte . Il primo approccio è spontaneo: «Ma come diavolo fate ad essere così calmi??». Risposta di Taddei: «Ti assicuro che abbiamo già dato, forse anche troppo. Dobbiamo stare più calmi ma non era facile».
La disamina. Si torna sul pratico. La vittoria giallorossa è nata lunedì scorso quando D’Angelo ha intuito che per affrontare il Pordenone era meglio cambiare sistema di gioco, varando il 4-3-1-2: «Il 4-4-2 è il nostro modulo base ma non è certo un dogma – spiega il trainer –. Abbiamo giocatori che possono giocare in maniera diversa, ci abbiamo lavorato per tutta la settimana ed è andata bene. Sono molto soddisfatto, i ragazzi hanno disputato una prestazione orgogliosa, al massimo sia sotto il profilo tecnico che dell’intensità. Ci siamo fatti preferire per ottanta minuti, poi inevitabilmente abbiamo subito il ritorno di un Pordenone alla disperata ricerca del gol. Grande fase difensiva? Sono s’accordo ma è stato possibili perché i primi a sacrificarsi sono stati gli attaccanti. Partita della svolta? Non lo so, finora abbiamo fatto abbastanza bene, non è che ci fosse bisogno di una svolta. Sicuramente è una gara che da tanto morale e convinzione per il futuro. Tiri da fuori? L’ho chiesto con insistenza e forse abbiamo calciato più oggi che nel resto del campionato». Infine sue parole sugli autori dei gol: «Fabbro ha fatto un gol sensazionale. Minesso trequartista perché è un giocatore straordinario e uno così può giocare ovunque».
Grazie alla vittoria sul Pordenone il Bassano ha accorciato molto dalla vetta della classifica (foto Giorgio Zen)
Bruno Tedino. Se D’Angelo non si lascia andare ad un pizzico di entusiasmo, Tedino un po’ le eliche girate ce le ha. L’allenatore del Pordenone non ha gradito che, a suo dire, ci sia una campagna mediatica che additata la sua squadra come una delle massime favorite in quanto costruita per vincere. Il che è un po’ il gioco delle parti. Quante volte negli anni scorsi abbiamo letto da Novara, Alessandria, Cittadella, ecc, che il BV era una squadra costruita per vincere nonostante un budget di due terzi inferiore e un gruppo che quattro anni fa era partito per salvarsi in C2? Ad innervosire Tedino, che rimane assolutamente un allenatore della massima serietà e competenza, anche un paio di decisioni arbitrali discusse e discutibile, in primis un gol regolare annullato a tre minuti dal termine: «Il Bassano non è una squadra che giocherà per la salvezza come asserisce qualcuno. Partita molto bella tra due squadre molto competitive. Il Pordenone mi è piaciuto per il gioco, l’azione e la reazione alle situazioni sfavorevoli».