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Marco Polo
Giornalista
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Che doppietta!
Sono arrivati in coppia ed entrambi si candidano ad essere giocatori importanti per il Soccer Team targato D’Angelo. Minesso e Pasini denotano subito grande voglia di fare, voglia di tornare a vivere una stagione da protagonisti
Pubblicato il 14-07-2016
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Quando Werner Seeber deve tesserare un nuovo giocatore valuta tante cose, non solo il modo di stare in campo e le caratteristiche tecniche. Fondamentale nella scelta è l’«uomo» che sta dietro al calciatore, la sua professionalità, i suoi comportamenti. Solo un gruppo di grandi uomini, infatti, può raggiungere traguardi a prima vista impossibili. L’altro aspetto interessante negli arrivi di Minesso e Pasini sta nel fatto che evidenziano come il Soccer Team, grazie a stagioni da protagonista assoluto, non sia più solo ambito per la sicurezza di ricevere la busta paga a fine mese ma anche per un progetto tecnico che ha stregato tanti giocatori in giro per l’Italia. Il primo a parlarne è Minesso: «Se credete che a gennaio (quando il suo trasferimento per sostituire in giallorosso Iocolano è saltato ndr) e a giugno ho accettato la proposta giallorossa solo per non allontanarmi troppo da casa (vive a Piazzola sul Brente ndr) vi sbagliate di grosso. Lo scorso anno l’unica squadra a mettere sotto il mio Cittadella per intensità e a tratti anche nel gioco è stato proprio il Bassano. E negli anni precedenti i risultati ottenuti qui ai piedi del Grappa hanno avuto una cassa di risonanza nazionale». Minesso è reduce dalla promozione in B con il Cittadella mentre in precedenza aveva giocato da protagonista proprio in cadetteria. Eppure la scelta di Bassano non è vista come un declassamento, anzi: « Il modulo di Venturato a Cittadella favoriva altri giocatori e nonostante qualche buona apparizione, non posso dire di sentire mia la promozione dei granata. L’esigenza di tornare a sentirmi protagonista, in un ruolo che calza alla perfezione alle mie caratteristiche è molto forte. Io sono un’ala, un attaccante esterno, e il modo di giocare del Bassano è perfetto. A differenza di Iocolano, che so essere ancora nel cuore dei tifosi, io sono un mancino che ha giocato prevalentemente a sinistra ma non disdegno l’altra fascia». Infine un auspicio per il campionato: «Evidentemente ci sono formazioni più attrezzate di noi sulla carta. Ma so per esperienza che il lavoro paga, qui c’è un gruppo che si conosce già molto bene sia in campo che fuori, si sgobba tantissimo nella preparazione atletica grazie a Dalmonte e si può lavorare in maniera proficua. Non poniamoci limiti».
Il difensore. Sulla stessa lunghezza d’onda Nicola Pasini che parte proprio dalle prime impressioni negli allenamenti: «Sono bastate poche sedute per far rendere conto ai nuovi come l’ossatura della squadra sia davvero molto importante. Dopo l’esperienza in B a La Spezia, l’apparizione a Carpi e la salvezza tribolata di Pistoia aspettavo solo la chiamata di una società seria, che non si ponesse limiti e dove ci fossero le condizioni per fare bene e provare a divertirsi. Quando mi ha chiamato il Bassano non ci ho pensato due volte, la solidità del progetto giallorosso è conclamata. Inoltre Falzerano e Piscitella me ne hanno parlato benissimo. Per me è una grande opportunità spero di fare bene e ripagare la fiducia. La prerogativa più importante che deve possedere la squadra? Avere una mentalità vincente in ogni partita».

Mattia Minesso, 26 anni, esterno d'attacco e Nicola Pasini, 25, difensore centrale
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