Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Pubblicato il 12-07-2016
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Le vacanze più lunghe dai tempi della retrocessione a questa parte (Soccer Team sempre in lotta nel post season, come minimo per due/tre settimane) hanno visto il popolo giallorosso contorcersi nell’osservare il triste ammainarsi di tre bandiere quali Toninelli, assieme a Proietti l’ultimo ad aver addosso le cicatrici dell’addio alla C1, il condor Pietribiasi e Semenzato. Dopo anni di trionfi e soddisfazioni inimmaginabili si è scelto di cambiare per immettere nuova linfa, nuove energie, nuove motivazioni, nuova capacità di sopportazione rispetto agli attriti o incomprensioni che si possono generare dopo una lunga convivenza. L’importante è ripartire da uomini di qualità (com’erano alla grande Stefano e Dario) e questo lo dirà solo il tempo. Per adesso possiamo valutare, sulla carta, solo le scelte tecniche, scelte sulle quali Werner Seeber è verosimilmente uno dei migliori direttori sportivi in circolazione: Mattia Minesso, Nicola Pasini, Julien Rantier, Elia Bastianoni hanno già posato con la casacca giallorossa, Simone Perico e Marco Soprano non ancora ma sono prossimi a farlo. Per un motivo o per un altro si tratta di ottimi profili per la causa giallorossa: in primis le motivazioni che alimentano questi atleti, la voglia di emergere o di rilanciare le proprie ambizioni che ben si sposa con la possibilità e gli spazi che troveranno ai piedi del Grappa di essere protagonisti. Minesso vuole tornare a sentirsi indispensabile in un ruolo che sente suo dopo le troppe panchine con Venturato e per lui è pronto l’11 che fu dell’idolo Iocolano; Pasini, Bastianoni e Rantier, già protagonisti in B, vogliono tornare a lottare per qualcosa di più emozionante che non la salvezza; per Perico si tratterebbe di toccare il culmine della propria carriera.
Quale formazione? Si delinea la batteria di fantasisti che si accomoderanno alle spalle del numero 9, in questo momento conteso da Fabbro e da un Maistrello con dentro la voglia di spaccare il modo dopo un anno di stop, facile però che arrivi anche un'altra punta. I tempi sfolgoranti della FNI(C) – Furlan, Nolé, Iocolano (Cattaneo) – sono il più bel capitolo della storia giallorossa ma è un capitolo chiuso. Il futuro è di Minesso, di Falzerano, di Rantier (non si poteva vedere Misuraca con quel numero 10 sulle spalle, ben venga il francese) uomo che abbina qualità e corsa, si pensi ai 7/8 gol stagionali partendo spesso da mezzala. Senza dimenticare, sia mai, Candido e Laurenti due pedine che si giocheranno sempre e comunque una maglia da titolare. Un passo più indietro ecco la colonna portante Proietti, vero e inimitabile totem assieme a capitan Bizzotto, con al fianco l’inossidabile Cenetti o il neo arrivato Cavagna il quale abbina ad un’ottima dimensione podistica un piede che gli ha permesso di essere impiegato da regista quando Cosmi l’ha mandato in campo a Trapani. Lo stesso Perico, al pari di Stevanin, è molto bravo ad appoggiare l’azione offensiva e partecipare al gioco fornendo quindi importanti sbocchi ai giallorossi sulle corsie laterali (volendo si potrebbe pure passare alla difesa a tre tanto cara a D’Angelo). Di fatto con, ad occhio e croce, cinque titolari nuovi ed un nuovo allenatore è quasi impossibile prevedere che caratteristiche avrà il Bassano che sta nascendo. La speranza è che venga preservato il tesoro di una mentalità e una robustezza d’animo consolidata nel tempo; la certezza è che ci sono tutti i presupposti per assistere ad un calcio divertente e che possa coinvolgere il pubblico del Mercante.
Julian Rantier è stato fortemente voluto da mister D'Angelo per il ruolo di seconda punta