Pazzie da derby! E il Bassano vince!
I giallorossi superano il Padova grazie ai gol di Candido e Piscitella e si confermano ammazza grandi. Continua la caccia al secondo posto. S’infortuna anche Martinelli, molto bene Soprano

Esultanza della squadra al gol vittoria di Pisccetella (foto Claudia Casarotto)
BASSANO – PADOVA 2-1
Bassano Virtus (4-2-3-1): Rossi 6,5; D’Ambrosio 6,5, Martinelli 6,5 (pt 41’ Toninelli 6,5), Soprano 7,5, Stevanin 7; Proietti 7, Cenetti 6,5; Falzerano 6,5, Misuraca 6,5, Candido 7 (st 19’ Piscitella 7); Pietribiasi 6 (st 44’ Fabbro sv).
A disp.: Costa, Semenzato, Davì, Laurenti, Gargiulo, Momentè, Maistrello. All.: Sottili
Calcio Padova (4-4-2): Favaro 6,5; Dionisi 7, Sbraga 5, Diniz 7, Anastasio 6; Ilari 5 (st 45’ Bearzotti sv), De Risio 6, Mazzocco 6, Finocchio 6,5 (st 19’ Petrilli 6); Neto Pereira 6,5, Altinier 6 (st 29’ Sparacello 7).
A disp.: Reinholds, Dell’Andrea, Turea, Bucolo, Baldassin, Bottalico, Cunico. All. Pillon
ARBITRO: Robilotta di Sala Consilina
RETI: st 8’ Candido (BV), st 38’ Sparacello (P), st 47’ Piscitella (BV)
NOTE: -
SPETTATORI: 1600
AMMONITI: Sbraga
ESPULSI: Dionisi
ANGOLI: 4-6
RECUPERO: pt 1’; st 4’
Bassano del Grappa. In Veneto si dice che «el vin fa bon sangue». Traducendolo in gergo calcistico possiamo scrivere che vincere fa morale, regala convinzione, dà una spinta in più. Soprattutto se si tratta di un derby, non importa che sia un derby di fine stagione, con il traguardo qualificazione playoff già tagliato e con la vittoria del Pordenone a Pavia che complica un po’ la corsa al secondo posto. Si tenga presente che quello del Mercante è stato «uno dei migliori Padova della stagione» secondo mister Pillon. Senza giri di parole, ci voleva, ci voleva per i motivi elencati con fiumi di inchiostro (e inchiostro virtuale) in settimana: questo Gruppo, questo staff, la società meritavano di veder celebrato al meglio l’obiettivo centrato, ottenuto con una squadra molto diversa dal quella della passata stagione. «Ad oggi abbiamo fatto tre punti in più rispetto al girone d’andata – ci tiene a sottolineare mister Sottili – nonostante a gennaio se ne sia andato quello che era ritenuto da stampa e tifosi la stella della squadra (Iocolano ndr). Ciò mi riempie d’orgoglio, per quanto sia forte un giocatore non è mai tanto importante come il gruppo nella sua interezza». La vittoria giallorossa assume ancor più valore alla luce delle notizie che giungevano da Alessandria dove la Reggiana è andata ad espugnare il Moccagatta. Com’è facile immaginare tale risultato galvanizza la formazione padovana, regalandole impreviste energie fisiche e mentali. Ecco lì però è il BV a sbagliare qualcosa perché non gestisce al meglio la situazione – si ha come l’impressione che i giallorossi smettano per un attimo di giocare – ed inoltre non riescono ad essere efficaci nelle numerose ripartenze che si sviluppano a partire da tutto l’arco offensivo (da Falzerano, Misuraca, Candido e poi Piscitella). L’uomo in più (espulso Dionisi per somma di ammonizioni) e l’unico risultato utile al Padova, i tre punti, favoriscono la formazione di Bassano del Grappa che alla fine rimedia al gol subito finalizzando un contropiede (anche stavolta con fatica) grazie ad una zampata di Piscitella. L’attenuante è l’infortunio a Martinelli che obbliga Sottili a varare un’inedita coppia Sorpano-D’Ambrosio in mezzo alla difesa.
Dardi avvelenare. Chissà fra qualche anno Candido e Piscitella che giocatori saranno, potenzialmente hanno tutto per ripercorrere le orme dei Iocolano e dei Furlan ma non è giusto né fare paragoni né pretendere che siano già al top della loro carriera pure se la tentazione è una compagna a cui è difficile tener testa. Ed intanto con il Padova i mattatori dell’incontro sono stati proprio i due che giocano nel ruolo che fu di Iocolano.
Il mister. «Abbiamo disputato una grossa partita sotto tanti punti di vista, come qualità, intensità e correttezza delle scelte. Alla squadra posso fare solo un paio di appunti ossia abbiamo subìto da polli il gol dell’1 a 1 e abbiamo pure rischiato di andare sotto. Finali concitati nei playoff ce ne saranno in quantità, dovremmo saperli gestire decisamente meglio. Inoltre dovevamo avere la capacità di chiudere la partita e questa è l’ennesima volta che capita. Dobbiamo continuare a lavorarci con ancora maggior convinzione. Devo anche dire che un pareggio poteva starci bene vista la vittoria della Reggiana però la squadra mai e poi mai si è tolta dalla testa l’idea di inseguire la vittoria fino alla fine. Soprano? Dobbiamo fargli i complimenti, è stato bravissimo». L’ultimo pensiero va al tifoso colto da pesante malore prima del fischio d’inizio (G.R bassanese, sulla settantina): «È una cosa che ci ha fatto davvero male. Ci tengo a dire che gli auguriamo ogni bene, il Bassano è vicino a lui e alla sua famiglia».
A tutto gas. Un derby da gustare, Bassano e Padova giocano senza freni inibitori, senza troppi calcoli, con in testa solo la volontà di cercare una vittoria di prestigio, che farebbe morale e regalerebbe convinzione. La gara inizia avvolta da un clima subito surreale a causa di un brutto incidente occorso ad uno spettatore portato d’urgenza al San Bassiano. Passa qualche minuto d’attesa e, non senza un certo conflitto interiore, si torna a pensare allo sport e va detto che l’approccio alla contesa è buono da parte di entrambi i contendenti. Il Padova inizia a spron battuto, mettendo in campo un certo predominio territoriale ma senza provocare particolari grattacapi a Rossi. Quando invece riparte il Soccer Team dà sempre l’impressione di poter far male. Rispetto alle ultime uscite Candido è molto di più nel vivo del gioco, si vede e scusate se e poco. Poi, che sbagli una conclusione e un assist non da lui ci sta ma, ribadiamo, una sua presenza così pregnante è una manna per questa squadra. I giallorossi salgono di tono, Falzerano s’incendia un paio di volte, Stevanin e D’Ambrosio non lesinano di spingere così dal 20’ in avanti la partita diventa di marca giallorossa. Il guaio è sempre lo stesso: la precisione nell’ultimo passaggio e/o l’inserimento non ottimale dentro l’area di rigore o ancora il numero insufficiente per segnare di giocatori che attaccano l’area. Ci provano Falzerano, Candido due volte e alla fine Misuraca che da posizione eccezionale mette nel mezzo quando invece Pietribiasi si ferma per smarcarsi. Mah…
Gol e pazzie. Ad inizio ripresa il Padova si presenta arrembante e colleziona corner. Ma lascia spazi. Spazi che sono l’aria che il Soccer Team respira: un tiro di Misuraca viene rimpallato, arriva Candido che la piazza sul secondo palo. Corre l’8', i biancoscudati non reagiscono, i giallorossi sembrano sul punto di raddoppiare, non ce la fanno e poi incappano in una specie di blackout. Gli ospiti ne approfittano, prendono coraggio anche per le notizie che arrivano dal Moccagatta e fanno affidamento su un giocatore di categoria superiore come Neto Pereira. Ciò che capita è impensabile: il numero 10 biancoscudato in semirovesciata sta per pareggiare, a dieci cm dalla linea però irrompe Sbraga, difensore totale, che intercetta la sfera e impedisce così ai suoi di pareggiare. Allucinante. Andate su Sportube a rivederla. Un minuto dopo viene allontanato per somma di ammonizioni Dionisi. Sembra fatta. Sembra.
Rischio e Piscitella. Ed invece il Padova in inferiorità numerica e sotto di un gol approfitta di un Bassano che soffre di cali di concentrazione. Ne approfitta Sparacello che sigla il provvisorio 1 a 1. I ragazzi di Pillon si buttano in avanti, Petrilli sbaglia un tiro che poteva significare l’1 a 2. Fabbro non arriva all’appuntamento con il gol per questione di attimi e nell’ennesima ripartenza il BV trova il gol vittoria con Piscitella. Finisce tra gli applausi di entrambe le tifoserie, piccolo ma significativo segnale di sportività e rispetto.
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