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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
Bassanonet.it

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Che batosta...

Finisce con una scoppola indimenticabile una partita che il Bassano non gioca da cani, il predominio territoriale è suo, ma che paga dazio ad errori particolarmente grossolani al cospetto di una coppia gol da categoria superiore

Pubblicato il 24-03-2016
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BASSANO – PAVIA 1-4

Bassano Virtus (4-2-3-1): Rossi; D’Ambrosio, Barison, Bizzotto, Semenzato; Cenetti, Proietti; Falzerano, Misuraca (13’ st Piscitella), Candido (13’ st Fabbro); Pietribiasi (30’ st Maistrello).

Per i giallorossi una serata da dimenticare (foto Claudia Casarotto)

A disp.: Costa, Toninelli, Martinelli, Soprano, Stevanin, Laurenti, Davì, Gargiulio, Voltan. All.: Sottili

AC Pavia 1911 (4-4-2): Facchin; Ghiringhelli, Demarku, Biasi, Grillo (30’ st Foglio); Grbac (15’ st De Silvestro), Marchi, Cristini, Manconi (37’ st Azzi); Ferretti, Cesarini.
A disp.: Fiory, Marino, Bonanni, Kladrubsky, Anastasia. All. Rossini

ARBITRO: Baroni di Firenze
RETI: 7’ pt Ferretti (P), 2’ st Cesarini (P), 25’ st Ferretti (P), 29’ st Cesarini (P), 34’ st Proietti rig (BV)
NOTE:
SPETTATORI: 1000
AMMONITI: Marchi, Fabbro, Pietribiasi, Proietti, Cenetti
ESPULSI:
ANGOLI: 7-2
RECUPERO: pt 0’; st 3’

Bassano del Grappa. Mamma mia che batosta. Il Bassano crolla in casa per tre motivi principali: una partenza a dir poco svagata, la mancata precisione e un pizzico di sfortuna che hanno impedito ai sottiliani di agguantare un pareggio che sarebbe pure stretto alla fine del primo tempo (due pali a referto nel complesso), un’esagerata fragilità nei confronti dei contropiedi azzurri (Cesarini è un fenomeno però così no xe poe). Insomma la batosta interna – molto simile nel suo sviluppo all’altra debacle clamorosa, quella di Pordenone – va prontamente archiviata, non prima però di aver sottolineato dentro lo spogliatoio come un certo approccio mentale sia più dannoso di cento infortuni. A nostro parere non è da farne un caso nazionale, la classifica sorride ancora perché il Pordenone ha perso facendo tuttavia riavvicinare l’Alessandria, però ci deve per forza essere una presa di coscienza forte da parte di tutti i soggetti coinvolti. Inutile sprecare altro inchiostro. Alla ripresa (lunedì 4 aprile, ore 20:00) è in programma il derby a Cittadella. In ogni caso, buona Pasqua a tutti i tifosi giallorossi.

Premonizione. Quando il tecnico giallorosso ha sottolineato che solo una grande prova difensiva avrebbe permesso al suo Bassano di mettere a referto la settima vittoria consecutiva, non immaginava di certo una partenza shock da parte dei suoi. I primi dieci minuti non sono da Bassano, il Pavia è molto più affamato dei giallorossi e c’è anche una diffusa sensazione di svagatezza. Così la formazione ospite ne approfitta: gran buco giallorosso sulla sinistra, affondo di Ghiringhelli, cross basso nel mezzo dove l’indisturbato (come mai?) Ferretti può comodamente depositare in rete. Era dalla partita contro la FeralpiSalò che il Soccer Team non andava sotto per primo. Lo schiaffone subìto ha quantomeno il merito di scuotere alla radice i padroni di casa. Dopo qualche minuto di assestamento, Proietti&C alzano il baricentro fino a giocare quasi costantemente nella metà campo pavese. Qualcosa del loro ce lo mettono anche gli ospiti, forse pure spaventati dall’incedere bassanese e dalla paura di vincere che subentra dopo due scoppole tremende come quelle che hanno preso con Padova e Renate. Fatto sta che in campo c’è una sola squadra, una squadra che cerca triangolazioni al limite dell’area che però non si chiudono, una squadra che qualche volta pensa alla conclusione da fuori (troppo raramente), una squadra che getta in area numerosi cross e che va vicina al pareggio a seguito di una grande azione personale di Candido chiusa con un destro terrificante che va a scheggiare il palo a portiere battuto. Lo 0 a 1 con cui si chiude la prima frazione, con il Pavia lungamente in apnea, è sostanzialmente bugiardo.

Si fa sera. La ripresa si apre contraddistinta da sano ottimismo. Ci pensa Cesarini a far calare le prime ombre: gol a seguito di una palla inattiva calciata da posizione centrale. Inusuale ed evitabile. La difesa è in bambola ma ben presto a seguirla è tutta la squadra. Al 13’ escono Misuraca e Candido per Piscitella e Fabbro per un Bassano a due punte. I tentativi sono apprezzabili ma due contropiedi al limite dell’imbarazzo spengono la partita. Nel primo segna Ferretti, nel secondo Cesarini (chi sennò?). Nel finale torna in campo Maistrello e fa in tempo a conquistare un calcio di rigore. Lo trasforma Proietti. Chiudiamo qui.

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