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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
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Termina a reti inviolate la trasferta di Bergamo per il Soccer Team. Le occasioni importanti, almeno 4, sono solo giallorosse ma alle corde l’AlbinoLeffe non ci finisce mai per davvero. Debuttano Momenté e Piscitella

Pubblicato il 31-01-2016
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ALBINOLEFFE - BASSANO 0-0

AlbinoLeffe (4-4-2): Amadori 7; Checcucci 6 (37’ st Mucchetti sv), Vinetot 6,5, Magli 7, Ferretti 7; Legras 6, Dalla Bona 6, Perini 6,5, Danti 6 (48’ st Bentley sv); Girardi 5,5, Soncin 5 (26’ st Kanis 5,5).

Mani sul volto per Fabbro che vede sfilare la conclusione di Misuraca fuori dallo specchio della porta

A disp.: Cortinovis S., Paris, Cortinovis M., Nichetti, D’Iglio, Ravasio. All. Sesia

Bassano Virtus (4-2-3-1): Rossi sv; Semenzato 6, Barison 6,5, Bizzotto 6,5, Stevanin 6,5; Davì 6,5, Proietti 6,5 (19’ st Momenté 6); Falzerano 6 (25’ st Candido 6), Misuraca 5,5, Voltan 5,5 (1’ st Piscitella 6); Fabbro 6.
A disp.: Costa, D’Ambrosio, Martinelli, Toninelli, Cenetti, Gargiulo, Pietribiasi. All.: Sottili

ARBITRO: Prontera di Bologna
RETI: -
NOTE: -
SPETTATORI: 500
AMMONITI: Proietti, Vinetot, Ferretti, Davì, Semenzato
ESPULSI:
ANGOLI: 6-6
RECUPERO: pt 0’; st 4’

Bergamo. Al 19’ della ripresa Momenté prende il posto di Proietti e Sottili passa al 4-4-2: in quel preciso istante diventa lampante che il Bassano bicampione non esiste più, il marchio di fabbrica è cambiato, si è per davvero entrati in una nuova era giallorossa. Un’era che potrà pur essere ricca di soddisfazioni, prevedere il futuro è impossibile, ma di sicuro la pagina è stata voltata per davvero. Da qui a fine stagione c’è il tempo per ricostruire qualcosa di importante, anche a seguito dell’inserimento e ambientamento dei nuovi acquisti, e certamente un successo che anche stavolta non avrebbe fatto una grinza sarebbe stato particolarmente utile. Ed invece, purtroppo, il nuovo Bassano è vittima dei suoi mali, di una grossa difficoltà nel costruire palle da gol limpide oppure di sbattere il pallone in rete oppure di forzare la mano per vincere una partita che si merita. Tra l’altro l’AlbinoLeffe non erige nemmeno un sistema difensivo degno della linea Maginot ma disputa la sua onesta partita, proponendosi e cercando pure di imbucare il nullafacente Gian Maria Rossi. Se i seriani non ci riescono è merito di una fase difensiva sempre molto efficace e anche dei loro stessi limiti strutturali. Che dire, al termine della partita si ha la sensazione di aver assistito ad un film totalmente privo di colpi di scena, avaro di emozioni, scevro di quella rabbia che serve in talune circostanze per appropriarsi di ciò che potrebbe tranquillamente essere fatto proprio. Se nel chiudere le azioni ci fosse la stessa cattiveria che Davì e Proietti o Barison e Bizzotto mettono in ogni contrasto vinto saremo in gondola. Ed invece no, lo zero a zero è stretto al Bassano ma non è una novità.

Eppure all’inizio…. Manca Iocolano ma il Bassano deve voltare pagina, vuole voltare pagina e parte pure bene per farlo. Il primo passo è mettere in campo una prestazione da gran collettivo. I ritmi sono sostenuti nei primi minuti, i giallorossi ci provano con insistenza anche con tiri da fuori area, soprattutto con Misuraca e Voltan. Inevitabilmente un pizzico di attenzione in più è rivolta alla prestazione di Davide Voltan. Ebbene l’esterno padovano dà la sensazione di essere sul pezzo, di voler gettare le basi per diventare una pedina importante del nuovo Bassano. La prestazione del giocatore in prestito dal Crotone è un po’ lo specchio della partita giallorossa: subito intraprendente ma facilmente controllabile. Infatti con l’andare dei minuti il match s’incancrenisce in uno strano equilibrio, caratterizzato da tanto gioco, tanti confronti individuali in mezzo al campo, tanta aggressività, tanta corsa, tanto impegno ma poche, pochissime, penetrazioni in profondità, con Fabbro che sembra quasi un corpo estraneo e non principalmente per demerito suo. L’altro limite mostrato dal Bassano nel primo tempo è l’utilizzo troppo poco convinto della corsia destra dove ci sarebbero grandi possibilità di sfondamento in funzione delle qualità dell’accoppiata Semenzato-Falzerano. E al 40’ proprio da uno spunto nato sulla destra, Misuraca s’inserisce senza palla, si presenta a tu per tu con Amadori ma nel tentativo di anticiparlo con la punta non inquadra lo specchio della porta sguarnita.

Ritmo, ritmo, ritmo.. Il problema di non aver sbloccato il confronto nel corso del primo tempo si riflette nell’atteggiamento seriano più prudente agli albori della ripresa. Sottili prova a smuovere le acque inserendo subito Piscitella al posto di Voltan. Il Bassano ci prova, sbuffa ma l’AlbinoLeffe è quadrato, è volitivo e tanto basta. Bisogna attendere l’8’ per assistere al primo tentativo della formazione di Bassano del Grappa. La palla gol è importante ed è ancora ad appannaggio di Misuraca: Falzerano sfonda a destra, Fabbro apparecchia la tavola ma l’ex Pisa calcia troppo centralmente. Questa possibilità sembra scuotere i ragazzi di Sottili che al 19’ potrebbero passare con Fabbro ma il colpo di testa dell’attaccante è fuori da posizione favorevolissima. Se una di queste due palle fosse finita in rete, se il Bassano fosse più cinico e riuscisse a sbloccare queste benedette partite la musica sarebbe diversa. Il problema è che in una partita ci sono momenti e momenti e in quelle circostanze o si continua a giocare sempre allo stesso modo, positivo, ma che frutta un’occasione da gol ogni 20’ oppure ci si prende dei rischi maggiori e si prova a vincere la partita attaccando con più uomini e più veemenza. Sottili prova a ricorrere ad un attaccante d’area come Momenté. Il centravanti entra al posto di Proietti, Misuraca arretra e si passa ad un classico 4-4-2. L’idea è quella di provare a sfruttare di più e meglio i numerosi palloni che i giallorossi spediscono ogni partita dentro l’area di rigore avversaria. Passano altri cinque minuti e Candido prende il posto di Falzerano. I cambi modificano solo un po’ l’inerzia della partita, il Bassano continua a macinare il suo gioco, non rischia mai e per altre volte si presenta in posizione ottimale per battere a rete, in special modo con Misuraca. Eppure l’AlbinoLeffe in ginocchio non ci finisce mai per davvero. Ad un minuto dal termine, a seguito di un mischione in area, Dalla Bona colpisce sul piede Davì. Sarebbe un rigore stupido ma l’arbitro non se la sente di fischiarlo seppur nettissimo. Neanche gli episodi girano bene.

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