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Marco PoloMarco Polo
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Il nuovo leader

Nel Bassano che si sta ricostruendo sta trovando una collocazione importante Misuraca. Il campionato non aspetta e il punto di Cremona è comunque importante. Sabato big match al Mercante contro il Feralpi

Pubblicato il 18-01-2016
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Gianvito Misuraca. Segnatevi questo nome perché il centrocampista palermitano si è elevato ad assoluto protagonista della rimonta giallorossa a Cremona. Il tuttocampista di Sottili è stato il migliore in campo per tre motivi presto elencati: 1) ha confermato le non consuete doti di intenditore in un giocatore della sua qualità, garantendo quindi palleggio e quantità; 2) si è rivelato l’unico elemento in grado di sorprendere, con i suoi improvvisi inserimenti senza palla, una Cremonese arcigna e completamente dedita alla difesa, 3) ha vestito i panni del trascinatore, anche agonisticamente, nel momento cruciale della partita ossia è stato l’unico a forzare la mano e a far sterzare il Bassano sul piano del ritmo e della cattiveria per andare ad agguantare almeno un pari. Che poi i protagonisti del gol siano stati Voltan, Toninelli e Davì non cambia la valutazione complessiva, il corner da cui è scaturito il gol è nato proprio da uno sforzo di volontà di quello che sta diventando un insostituibile jolly. Le continue conferme di Gianvito in coppia con Proietti, lo strapotere fisico e la sostanza di Davì e l’impareggiabile dinamismo di Cenetti stano, infine, spingendo verso altri lidi Mario Gargiulo, ieri non convocato in attesa di una nuova sistemazione.

Cosa è mancato? A fine partita Stefano Sottili è visibilmente sollevato dal fatto di aver riacciuffato la partita per i capelli ma nello stesso tempo non si vuole sottrarre all’analisi del match in tutte le sue sfaccettature. Se il Bassano non ha vinto una partita che ha quasi sempre tenuto in pugno è, in primis, a causa di un avvio di partita troppo timido («Abbiamo regalato la prima mezz’ora – sentenzia il tecnico – in un campionato così duro non possiamo permettercelo»). Forse i giallorossi non sono abituati a subire la pressione avversaria e, sottoposti al furore grigiorosso, esattamente come nel primo tempo di Padova, non sono riusciti a tenere i nervi sufficientemente saldi per far passare la, prevedibile, sfuriata della Cremonese. Dopodiché hanno inciso in maniera determinante gli episodi: se al 4’ Gambaretti non salvasse sulla linea di porta il tentativo di Iocolano o al 5’ Toninelli fosse riuscito a liberare l’area la storia del match sarebbe stata un’altra. Infine, e questo è un discorso congenito, da risolvere e risolvibile, il Soccer Team deve imparare ad essere più incisivo, più cattivo dal limite dell’area, più determinato nell’attaccare gli spazi in profondità e dentro l’area, cercare la conclusione anche da fuori. Eh si perché la cosa più difficile è creare superiorità numerica e di questi tempi Falzerano l’uomo lo salta sempre, Iocolano spesso, Candido non disdegna affatto l’uno contro uno. Sempre Sottili spiega: «Dobbiamo lavorare per far fruttare al massimo le nostre qualità, sulla fase offensiva abbiamo ancora grossi margini di miglioramento». È altresì evidente che non si può giocare sempre allo stesso ritmo: la famosa reazione emotiva va oltre il «semplice» continuare a giocare con qualità, soprattutto contro un avversario catenacciaro. Alla fine un pareggio a Cremona non si butta via, la formazione di Pea irrobustita dai nuovi acquisti non tarderà a trovare la quadratura del cerchio e quindi a portar via punti alle tante squadre in lotta per la promozione. Vediamo ora cosa succederà sabato al Mercante contro il Feralpi capace di bastonare sia il Cittadella che l’Alessandria, di sicuro sarà una gran bella partita.

Brighenti e Misuraca osservano le condizioni di Proietti, a terra dopo un fallo (foto Giorgio Zen)

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