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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
Bassanonet.it

Primo piano

Calcio

Un fine 2015 di rimpianti. Ma il Bassano c’è

Termina in parità il primo derby tra Soccer Team e Padova. Un 1 a 1 accettabile solo fino ad un certo punto da entrambi i lati, emozionante, con le recriminazioni tipiche dei derby. Segnano Favalli e Fabbro.

Pubblicato il 20-12-2015
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PADOVA – BASSANO 1-1

Calcio Padova (4-4-2): Petrovic 6,5; Diniz 6 , Nicolini 6 (st 13’ Anastasio 6), Fabiano 6,5, Favalli 6,5; Ilari 6,5, Bucolo 7, Mazzocco 6,5, Petrilli 6,5 (st 30’ Cunico 6); Neto Pereira 6,5 (st 14’ Ramadani 5,5), Altinier 6.

Fabbro non ferma la sua corsa dopo il gol e va a prendersi gli applausi di tutti i supporter giallorossi presenti in curva (foto Claudia Casarotto)

A disp.: Favaro, Dell’Andrea, Giandonato, Bearzotti, Aperi, Cucchiara. All.: Pillon

Bassano Virtus (4-2-3-1): Rossi 6,5; Toninelli 6 (st 30’ Semenzato 6), Barison 6,5, Bizzotto 6,5, Stevanin 6; Misuraca 6,5, Davì 6,5; Falzerano 6,5, Candido 6,5 (st 33’ Proietti 6), Iocolano 6,5; Pietribiasi 6 (st 17’ Fabbro 7).
A disp.: Costa, Bortot, Dal Monte, Gargiulo, Voltan, Fella, Sciancalepore. All.: Sottili

ARBITRO: Mei di Pesaro
RETI: 25’ pt Favalli (P), 38’ st Fabbro (BV)
NOTE: -
SPETTATORI: 4800
AMMONITI: Davì, Petkovic, Ramadani
ESPULSI:
ANGOLI: 7-14
RECUPERO: pt 0’; st 5’


Padova. L’annata si chiude dopo aver assistito ad un incontro bellissimo, intenso, ricco di colpi di scena e che con un pizzico di fortuna il Bassano poteva farlo suo. Un match marchiato da Michel Fabbro, per lui secondo, stavolta complicatissimo, gol consecutivo. Un match che conferma, se ce ne fosse bisogno, la potenzialità del reparto offensivo giallorosso, potenzialità che ancora non si traducono in una sufficiente concretizzazione della mole di palle che dardeggiano l’area di rigore avversaria. In effetti il Bassano crea diverse occasioni in più dei cugini biancoscudati ma è un difetto che bisognerà migliorare. Si poteva ottenere di più certo. Ma si poteva anche perdere. Sottili alla vigilia lo dice esplicitamente: «Se due o tre dei nostri non si esprimeranno al top sarà dura». E questa è, purtroppo, la fotografia del primo tempo di una gara approcciata con il sangue agli occhi da un ottimo Padova e che compromette un successo alla portata. Tale fatto fa altamente girare le scatole al tecnico giallorosso che a fine partita, così come tutti i giocatori giallorossi, hanno il muso lungo e un’incazzatura viva per l’opportunità non capitalizzata. La traversa di Iocolano e una deviazione di testa da pochi metri di Barison sono le chance che avrebbero permesso al Bassano di allungare in ottica playoff. A conti fatti un pareggio nel contesto che è Padova in questo momento – quasi 5000 spettatori, biancoscudati in salute e carichi d’entusiasmo – è conveniente accettarlo quale buon risultato, a caldo è invece particolarmente difficile. Il punto muove la classifica e permette al Bassano di issarsi da solo al terzo posto solitario in classifica, posizione più che soddisfacente per il sodalizio di patròn Renzo Rosso, presente con tutta la famiglia all’Euganeo, tutti particolarmente scatenati al gol del pareggio di Fabbro.

In un senso…. Sotto agli occhi di Ezio Glerean e Mario Petrone il Bassano scende in campo di fronte ad una maestosa cornice di pubblico. I problemini occorsi in settimana a Proietti e Pietribiasi tengono in dubbio i due atleti fino all’ultimo e solo il secondo riesce a scendere in campo dal 1’ (ma per sicurezza il riscaldamento lo compie anche Fabbro). Il bell’abbraccio tra Proietti e Iocolano precede di pochi istanti il fischio d’inizio di un derby che inizia a spron battuto. La prima colossale emozione arriva al 6’ a seguito del primo corner a favore dei bianco scudati: Stevanin in area liscia la palla, Neto Pereira spara incredibilmente alto. Passa un minuto e solo l’intervento strepitoso di Petkovic impedisce a Pietribiasi di sbloccare la contesa. Il clima dell’Euganeo è incandescente, ogni volta che il Padova avanza o l’arbitro prende una decisione non condivisa sembra che a rumoreggiare sia l’intera città del Santo e non solo i quasi 5000 che hanno scelto di assistere di persona a questa partita. Bassano e Padova parlano la stessa lingua: non solo sugli spalti dove insulti, incoraggiamenti, imprecazioni, esultanze sono espressi nello stesso idioma, ma anche in campo laddove dalla trequarti in su le due compagini riescono ad essere fantasiose e pericolose.
Ad onor del vero nei primi 25 minuti i padroni di casa fanno tutto un po’ meglio: sono più aggressivi, più ficcanti, più lucidi ed in fini dei conti più cattivi nel ribaltare l’azione, soprattutto più corto e compatto. Il tutto impregnato da un’eccezionale capacità di corsa, un po’ come quella mostrata dal Renate nei primi 20 minuti del primo tempo della scorsa partita. Ritmi alti impossibili da mantenere per tutti i 90 minuti ma che sono sufficienti al Padova per sbloccare l’incontro. Al 25’ il cross di Neto Pereira trova pronto alla deviazione vincente sul secondo palo Favalli. Il gol ha lo stesso effetto di un demolitore sul cemento: va sgretolando le certezze che il Bassano, dopo l’inizio tutto sommato sufficiente, va cedendo al Padova. Ecco perché non si può palare di una reazione giallorossa al gol subito bensì di una volenterosa ricerca biancoscudati di un veloce raddoppio. No non è proprio così, con il cuore colmo di dolore, che si sperava vedere finire l’anno.

…e nell’altro. Per fortuna nella ripresa il Bassano suona tutta un’altra musica, provando a buttarsi in avanti per riacciuffare il pareggio. Nel primo quarto d’ora della ripresa il Soccer Team riesce al più a guadagnare calci d’angolo. Poi è tutto lo stadio a rimanere sotto shock per alcuni minuti quando Niccolini rimane a terra a seguito di un tremendo impatto con il proprio portiere, si parla di frattura della tibia. In un colpo solo Pillon deve sostituire uno dei centrali offensivi e il suo attaccante principe Neto Pereira e preferisce passare al 4-5-1. Sottili si guarda in panchina e vara il cambio programmato tra Pietribiasi e Fabbro. Ormai si gioca in una sola metà campo, lato curva occupata dai sostenitori del Bassano, con Petkovic protetto da un vero e proprio, ma sempre più affaticato, scudo umano. Il Bassano avanza e al 26’ sfonda a destra, gran palla di Falzerano per il capitano che di prima intenzione colpisce la traversa. Entrano Semenzato e Proietti per Toninelli e Candido. La mossa di sostituire Candido e avanzare Misuraca con il Bassano in svantaggio può far storcere il naso a qualcuno. In realtà sono proprio le mosse di Sottili a risultare vincenti. È Misuraca, infatti, a effettuare l’assist che mette Fabbro davanti alla porta. L’ex Milan, braccato da Diniz, mantiene la calma e trafigge Petkovic. Esplode la curva giallorossa dove Fabbro va raccogliere scroscianti e meritatissimi applausi. Ci sono ancora una decina di minuti, Barison di testa va vicino al gol, piovono calci d’angolo giallorossi ma negli ultimi 5’ anche il Padova si affaccia dalle parti di Rossi, lo stadio è scosso dalle palpitazioni dei quasi 5000 spettatori ma il grido di gioia sperato, inseguito, sognato non arriva più.

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