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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
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Calcio

Bassano avanti tutta! Steva-Fabbro stendono il Renate

Con fatica e con il cuore il Bassano si sbarazza del Renate issandosi al terzo posto in classifica approfittando dei passi falsi di Cittadella, Pavia, Cremonese e SudTirol. Segnano Stevanin e Fabbro, Ioco sbaglia un rigore

Pubblicato il 13-12-2015
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BASSANO – RENATE 2-0

Bassano Virtus (4-2-3-1): Rossi 6,5; Toninelli 6,5 (st 22’ Semenzato 6,5), Barison 7, Bizzotto 6,5, Stevanin 7,5; Davì 6,5, Proietti 6; Candido 6,5 (st 33’ Misuraca 5,5), Falzerano 7, Iocolano 7; Pietribiasi 6 (st 30’ Fabbro).

Filippo Stevanin sommerso dai compagni dopo aver sbloccato la contesa (foto Claudia Casarotto)

A disp.: Costa, Bortot, Voltan, Gargiulo, Fella. All.: Sottili

AC Renate (4-4-2): Castelli 7; Anghileri 5,5, Teso 6,5, Di Gennaro 6,5, Riva 6; Chimenti 6,5, Malgrati 5,5 (st 29’ Romanò 6), Valagussa 6,5, Scaccabarozzi 5 (st 17’ Graziano 6); Napoli 6 (st 33’ Valotti 6), Ekuban 5.
A disp.: Ghirlandi, Solini, Sciacca, Mazzotti. All. Gioacchino

ARBITRO: D’apice di Arezzo
RETI: 29’ st Stevanin (BV), st 47’ Fabbro (BV)
NOTE: -
SPETTATORI: 850
AMMONITI: Proietti, Riva, Valagussa, Chimenti
ESPULSI:
ANGOLI: 1-1
RECUPERO: pt 1’; st 4’

Bassano del Grappa. L’aria fresca e pura dei tre punti gonfia le vele giallorosse nel match che porta al derby dell’Euganeo con il Padova. Due vittorie consecutive il Soccer Team non le metteva in fila dall’inizio del campionato e questa squadra, si sa, con i successi si carica e prende convinzione. Ci voleva davvero per un gruppo che nei mesi precedenti ha spesso raccolto molto meno di quanto seminato, che ha subìto molte più delusioni di quelle che avrebbe meritato. E i riflessi sulla classifica iniziavano a farsi vedere. Il passo double con Lumezzane e Renate mette a posto tante cose, addirittura riavvicina la vetta a tre miseri punti. Ben inteso, molto probabilmente il primo posto se lo giocheranno Alessandria e Cittadella ma l’importante è essere lì, pronti, a marzo, ad approfittare di eventuali passi falsi o scadimenti di forma altrui. Ancor più importante è aver messo un buon margine di sicurezza da Pavia e Cremonese, avversari agguerritissimi e che sicuramente torneranno in auge almeno quanto la Reggiana, in ottica playoff. Tornando alla partita, il Bassano non sembra aver risolto del tutto i propri problemi offensivi ma i progressi rispetto a quando Iocolano e Falzerano erano copie sbiadite di quello che sono adesso e Candido non giocava sono evidenti. Questi giocatori, assieme a Pietribiasi, prima dovevano ritrovare la condizione, ora abbisognano di partite per giocare insieme, capirsi, conoscersi fin nei minimi particolari per valorizzare le caratteristiche degli altri compagni di reparto. Quindi i margini per tornare a vedere un Bassano da «miglior attacco del campionato» ci sono tutti e sono cospicui. Eppoi Stevanin e Fabbro che non sono semplicemente i marcatori che hanno deciso l’incontro. Uno, assieme a Bizzotto, è l’orgoglio del vivaio titolare in prima squadra e, dopo aver ritrovato la sicurezza perduta, sta mettendo in mostra progressi mostruosi, personalità da leader, piedi morbidi che gli fanno sbagliare un cross ogni dieci; l’altro, che da vera punta vive per il gol, ha finalmente gonfiato la rete e sbloccandosi ha compiuto quel passo necessario a diventare un giocatore che può rivelarsi fondamentale nel proseguo della stagione.

Che ritmo!. Può il Renate penultimo venire a Bassano a giocarsela a viso aperto? Non solo può ma è esattamente quello che fa. Messo in cascina il 3-5-2, il tecnico ad interim Gioacchino squaderna un 4-4-2 / 4-3-3 di rara aggressività, con le tre velocissime punte pronte a rientrare dietro la linea della palla e conferendo al Renate un’alta capacità di recupero e di ribaltamento dell’azione. Il Bassano, squadra abituata a dettare il ritmo delle operazioni, impiega qualche minuto a prendere le misure ad un avversario che non si aspetta. Scampato il pericolo determinato da un paio di situazioni in area giallorossa non sfruttate da Ekuban, i giallorossi alzano il proprio baricentro, cercano di sfondare soprattutto a sinistra dove il triangolo Candido-Iocolano-Stevanin è un martello pneumatico, una rampa di lancio micidiale in quanto a qualità, tempestività, cattiveria ma che si scontra contro le pazzesche volontà e dedizione messe in campo dai nerazzurri brianzoli. La palla gol più importante capita sui piedi di Pietribiasi al 35’, imbeccato con un filtrante magistrale di Candido, ma la sua mira è incredibilmente alta.

Da Ioco a Falze a Steva. L’impressione, netta, è che il Renate non possa mantenere quei ritmi micidiali per tutta la partita. I nerazzurri non possono che pagare alla distanza quella partenza atleticamente devastante. E quindi iniziano ben presto ad essere meno spavaldi e più accorti. Il problema è che Iocolano quando sta bene è un fenomeno e al 5’ si conquista un calcio di rigore. Il rigorista principe è lui ma stavolta non riesce a mettere a sedere il portiere che lo ipnotizza e riesce a parargli il penalty. Potrebbe esserci un contraccolpo psicologico ma, se c’è, il Bassano è bravo a mascherarlo e poco dopo tornare avanti a fare la partita. I giallorossi attaccano a destra come a sinistra, in area arrivano traversoni, tiri, di tutto ma nulla di particolarmente limpido. Sottili inserisce Semenzato per Toninelli per accentuare il lavoro sulle corsie laterali. Eppoi arriva il turno di Falzerano. L’ex Pistoiese si è finalmente ambientato e a questi livelli può reggere il confronto con il tanto amato Furlan, del quale ha meno progressione e più spunto nei primi metri. Proprio come l’esterno ora in forza alla Ternana al primo anno in giallorosso, a Falzerano manca la necessaria lucidità nel compiere, sul più bello, la scelta vincente. A volte tira quando dovrebbe passare, passa il pallone quando dovrebbe tirare oppure lo passa male oppure s’incarta. Gli manca [tanto così] per essere imprendibile e letale, per ora quando vuole è solo imprendibile. Fatto sta che stavolta sul suo cross irrompe sul secondo palo Stevanin: tocco facile eppoi braccia spalancate per raccogliere l’abbraccio splendidamente soffocante dei suoi compagni. È il 32’: 1 a 0.

Mannaggia!. Eh si mannaggia. Perché a dispetto del continuo giocare nella metà campo nerazzurra, al Renate basta una sortita per andare ad un passo dal pari. Il rigore in movimento che fallisce Ekuban grida vendetta agli occhi degli dei del calcio, l’ex Lumezzane non inquadra nemmeno lo specchio della porta. Al che Sottili, i tifosi, i ragazzi del settore giovanile orchestrati magistralmente dai Fedelissimi nella tribuna nord, i giocatori stessi pensano: «Mannaggia ai cali di concentrazione»! Non è la prima volta che il Soccer Team pareggia partite che merita di vincere… Stavolta arriva la grazia, il Renate si sbilancia, i padroni di casa pungono in contropiede. E al 92’ Fabbro timbra il cartellino andando ad esultare sul Velodromo come a suo tempo Manuel Rizzi. Segnatevi questo gol, potrebbe essere il primo di una lunga serie.

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