Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Sono quattro ma avrebbero potuto tranquillamente essere cinque o sei e in ogni caso c'è subito il Berre che sale imperiosamente in cattedra e delizia la platea dall'alto del suo infinito magistero spezzando il pane della sua scienza calcistica: rovente tripletta bollata dal magno Emanuele, che mette lo zampino pure nel quarto sigillo e dunque archivia la domenica con 3,5 gol nel tabellino personale, butta via. Ma soprattutto rimpolpa il suo score di lanci trancianti e aperture illuminanti un po' per l'intera compagnia che trova canditi dappertutto. Attorno a Berrettoni, peraltro, Petrone costruisce il suo impianto di gioco, laddove Bortoli cuce e ricuce le geometrie interne, Iocolano e Furlan scavallano mirabilmente sugli esterni, Pietribiasi fa a sportellate per aprire voluttuosamente varchi e corridoi succosi per i suoi amici e dalla mediana in giù un po' tutti si danno daffare per sigillare con la ceralacca qualunque spiffero.Dopodichè è chiaramente calcio d'agosto e anche se l'interlocutore è pari categoria, Verona 3 come Bassano è un cantiere aperto coi segnali belli in vista e solo l'1 settembre avremo tutti quanti un'idea più nitida di quale campionato ci aspetta, non fosse altro che i giallorossi imbottiti di Berretti in panchina (ben cinque) attendono imprescendibilmente dei rinforzi non più dilazionabili. Quanti ritocchi? Un centrale difensivo di spessore, un terzino destro in alternativa a Toninelli, un incontrista da ruotare con gli effettivi del ruolo in organico e minimo un esterno offensivo se non addirittura due in una posizione di campo in cui Petrone abbisogna di almeno quattro soluzioni intercambiabili.
IL MATCH: Si procede al piccolo trotto perchè c'è il consueto caldaccio, i carichi di lavoro sono ancora belli pesanti (doppia razione di fatica alla vigilia) e perchè ritmo e brillantezza arriveranno non prima di 15 giorni. Ad ogni modo la partenza è lanciata: Pietribiasi in spaccata sfiora il vantaggio nell'azione d'apertura, inzucca nel sacco nel secondo attacco ma il bersaglio viene annullato per un dubbio offside, finchè al 16' Bassano bolla: traversone di Furlan, la difesa veronese sembra il presepe di Natale e fra le belle statuine scaligere ecco la pedata sottomisura di Berrettoni per l'1-0 virtussino. Poi Furlan imbeccato da Iocolano becca al volo il palo al 22' e alla mezz'ora un sinistro glassato da 25 metri di Berrettoni spolvera l'incrocio inchiodando il 2-0. I rivali decidono che si può anche affacciarsi fuori dalla finestra e la prima volta che mettono il nasino sul balcone, sessanta secondi più tardi, fanno centro. Bolchi dai 20 metri imbuca di giustezza, pure se nella circostanza Lombardi (portiere di livello che deve scrollarsi di dosso la ruggine degli anni di panca a Bologna) non è un modello di reattività. Due giri di lancetta ancora e sempre Bolchi dalla lunga prende la traversa del teorico 2-2 ma è un attimo poichè già al 40' l'immancabile e immarcabile Berre indovina dal limite una conclusione liftata sull'angolo basso che non dà scampo a Pavanello. Il 3-1 a metà del guado odora già di sentenza, tantopiù che in avvio di ripresa Bassano prosegue imperterrito a prendere a pallate gli ospiti: Pavanello mura il graffio sottoporta di Bizzo Bizzotto e già all'8' sull'ennesima percussione di Berrettoni, il suo cross teso viene deviato nella sua porta dal piedone di Frendo, tutto preoccupato di arginare in qualche modo il talento illegale per la C2 del creativo di Fiumicino. Nel resto di partita che rimane, Iocolano con una sventola appena sopra l'asta e Maistrello che obbliga alla paratona Pavanello sulla sberla stoppata a mano aperta legittimano il tambureggiamento dei petroniani e infine Toninelli viene cacciato frettolosamente per una testata che non c'è. Nel senso che rimane nelle intenzioni (comunque censurabili) del difensore ed è soltanto simulata rendendo spropositato il rosso diretto. Petrone lo assolve ("Ero lì, non è successo nulla..."), quindi va efficacemente di slogan ("Abbiamo il diritto e il dovere di giocare e di piacere"), mentre Berrettoni, man of the match, richiama l'impegno originario. "Ci siamo posti l'obiettivo di far tornare Renzo Rosso allo stadio, ricominciando a farlo divertire. Guidano il club da 18 anni, vorremmo festeggiare assieme il traguardo dei 20 assieme". Intanto in tribuna si è rivisto il figlio e presidente Stefano. E' un primo passo. O no?
Emanuele Berrettoni, one man show (foto Roberto Bosca)