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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
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Il Bassano sbatte sul muro altoatesino

I giallorossi fanno la partita ma le occasioni latitano. Brilla Galabinov ma è uno contro tutti. Bolzanini in 10 per metà ripresa.

Pubblicato il 06-02-2012
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BASSANO – ALTO ADIGE 0-0

Bassano Virtus (4-3-1-2): Grillo; Toninelli (st 28’ Maniero), Basso, Drudi, Bonetto; Mateos, Caciagli (st 36’ Gasparello), Morosini; Ferretti; Baido (st 16’ Guariniello), Galabinov.

Andrej Galabinov, 24 anni, è stato il più pericoloso dei suoi (foto Roberto Bosca)

A disp.: Poli, Tabacco, Lazzarotto, Iocolano. All.: Jaconi

Fussballclub Sudtirol (4-2-3-1): Iacobucci; Iacopini, Cascone, Tagliani (pt 22’ Kiem), Legittimo; Calliari, Uliano; Furlan, Fischnaller (st 12’ Grea), Campo; Giannetti (st 32’ Chinellato);.
A disp.: Miskiewicz, Santonocito, Schenetti, Pfitscher. All.: Stroppa

ARBITRO: Maresca di Napoli 6,5
RETI: -
NOTE: 800 spettatori.
Ammoniti: Basso, Bonetto, Calliari
Espulsi: Furlan, Grea
Angoli: 5-1
Recupero: pt 3’; st. 5’.

Bassano del Grappa. Non arriva l’episodio giusto e per il Soccer Team il “Mercante” resta un tabù. Si potrebbe sintetizzare così la sfida tra i ragazzi di Jaconi e i biancorossi di Giovanni Stroppa. Non basta la superba prova a tutto tondo di Andrej Galabinov per scardinare l’attentissima e coriacea difesa bolzanina e spalancare ai giallorossi le porte della vittoria. L’AltoAdige disputa una partita tatticamente perfetta mettendo in mostra una grande organizzazione difensiva e due punte giovani, rapide e di gran movimento in grado di svariare su tutto il fronte d’attacco e di andare a nozze negli spazi aperti. Toninelli, Basso, Drudi e Bonetto devono sempre stare sul chi vive per non lasciarsi scappare i due folletti terribili. Eppure, nonostante un gran movimento senza palla, Fischnaller e Giannetti non riusciranno mai ad impensierire seriamente Vincenzo Grillo, sintomo di una ritrovata solidità difensiva ma anche di una gara giocata perlopiù dal Bassano nella metàcampo avversaria. Senza Correa e De Gasperi la formazione di casa perde tantissimo in qualità, dote fondamentale quando la partita si spende sui binari del tatticismo (ricordate quant’era difficile perforare il Bassano formato falange macedone dello scorso campionato?). Soprattutto quando i due principali deputati a saltare l’uomo o a tirar fuori dal cilindro la giocata giusta rimangono in ombra per quasi tutto il match, ed è il caso di Ferretti e Baido. A tirar le somme i rimpianti sono notevoli in primis perché la classifica non dà tregua ma anche perché sono stati i giallorossi gli unici a cercare di vincere la partita. Ci sarebbe da eccepire che questa ricerca del gol si è spesso protratta in maniera confusionaria, non sfondando mai sulle fasce - più che altro nella ripresa quando i bolzanini sono chiusi a riccio - e ricorrendo quasi sistematicamente al lancio lungo. Ma è altrettanto vero che questo undici, esclusi Drudi, un Ferretti opaco e un Bonetto a corrente alterna, non hanno nel proprio dna le qualità e una manovra tale da trovare gli spazi per mettere alle corde un’intera squadra schierata a difesa della propria porta. Le occasioni per sbloccare e vincere il match in realtà ci sono anche state: su tutte un palo clamoroso di Galabinov e un paio di conclusioni di Morosini ma la partita non si è sbloccata dallo 0 a 0. Infine un particolare da non trascurare: negli ultimi tempi sono diventate consuetudine le beffe materializzate proprio in prossimità del gong. È ragionevole constatare come un gruppo che occupa la penultima posizione in classifica non si senta così sicuro e libero di osare qual cosina in più che sarebbe servito, soprattutto dopo l’espulsione di Furlan al 20’ della ripresa. L’AltoAdige ha poi chiuso in 9 per il rosso sventolato al neo entrato Grea oltre il 90’ per somma di ammonizioni.

Le scelte. Un obbligato ritorno all’antico per Osvaldo Jaconi. Il tecnico giallorosso per causa di forza maggiore è costretto a “ripiegare” sull’usato sicuro. Tolto, infatti, Andrej Galabinov dalla cintola in su il Soccer Team che affronta l’AltoAdige è la stessa squadra che ha inanellato discreti risultati nel girone d’andata, dalla partita con la Carrarese fino all’inizio della grande crisi cominciata con la sconfitta di Piacenza. Poi sappiamo tutti com’è andata: tra squalifiche e infortuni i giallorossi non si sono più presentati in formazione tipo e solo gli innesti invernali e la comparsa su buoni livelli di Drudi e Bonetto hanno permesso a Jaconi di schierare comunque una formazione competitiva. Senza il robusto intervento della società nel mercato di riparazione, atto a colmare l’evidente lacuna di talento che caratterizzava questo gruppo, gli uomini deputati ad andare in gol sarebbero stati quelli in campo. Per questo sosteniamo che le assenze più pesanti sono state quelle di Correa e De Gasperi, gli uomini di maggior talento, soprattutto alla luce della chiave tattica che ha assunto ben presto la contesa: Bassano a far la partita e AltoAdige, salvo un quarto d’ora centrale del primo tempo, propenso ad attendere l’avversario e giocare di rimessa. Gli altri assenti, per onor di cronaca ma stavolta meno che mai possono rappresentare un alibi, sono Porchia, Scaglia e Ghosheh visto che Proietti è fuori per scelta tecnica.

Equilibrio e attenzione. La partenza è caratterizzata da un buon ritmo da parte di entrambe le parti anche se il Bassano si propone con maggior insistenza. Un paio di discese di Bonetto, una conclusione di Ferretti e un paio di interventi aerei di Galabinov certificano il buon approccio alla gara dei giallorossi. L’AltoAdige ci mette quasi una decina di minuti a carburare ma ben presto si distende sulle ali di un collaudatissimo 4-2-3-1 dove il gioiellino Fischnaller gioca in appoggio alla prima punta di gran movimento Giannetti. E proprio le due punte hanno nelle loro corde la possibilità di mettere in difficoltà i centrali giallorossi perché sono molto mobili e breve a non dare punti di riferimento. Il Bassano gira alla grande nella porzione di campo in cui giostra il solito straripante Caciagli mentre sia Mateos che Morosini sono più impegnati nel rintuzzare gli avversari che a proporsi in avanti con convinzione. Ne risulta una grande fatica a costruire gioco e, come prima conseguenza, il ricorso sistematico alla soluzione più semplice: lungo lancio a cercare Galabinov. Al 21’ Stroppa deve intervenire per sostituire Tagliani rimasto stritolato dai 90 e passa kg di Galabinov sugli sviluppi si un contrasto aereo. Al suo posto entra Kiem. Ed è proprio il centravanti giallorosso con il suo tener palla e la sua sfrontatezza ad infondere nei compagni quel coraggio che è via via venuto meno. Coraggio che si traduce principalmente nelle sgroppate di Bonetto sulla sinistra e i rifornimenti a getto continuo di Caciagli che quando è inserito nel motore della squadra sul Bassano splende tutto un altro sole. Altra soluzione importante è Drudi, prontissimo a ribaltare l’azione con delle precise sventagliate in verticale su Galabinov o sugli esterni che spesso prendono in controtempo i biancorossi di Stroppa. Chi manca all’appello in questa fase in cui gli spazi per far male ci sarebbero visto che i biancorossi non rinunciano a giocare? Due nomi su tutti: Ferretti e Baido non accendo la luce. Più utile in pressing il primo, un po’ fuori dai giochi il secondo. La beffa è dietro l’angolo quando al 44’ Fischnaller innesca Iacobucci che dentro l’area crossa rasoterra per Giannetti. In questo caso è provvidenziale un intervento in scivolata di capitan Basso.

L’AltoAdige serra le fila. Bassano senza sbocchi. Che la gara sia dannatamente equilibrata Osvaldo Jaconi è il primo a saperlo. Nell’intervallo spronerà i suoi ad alzare i ritmi e al pronti via dopo il thé caldo per poco i suoi non passano. Nasce tutto da un personalismo di Drudi che decide di mettere in mostra un po’ della sua straordinaria tecnica lasciando sul posto due avversari in pressing al limite della sua area. Non c’è niente da fare, l’anima del centrocampista che è stato è dura da reprimere. Il coefficiente di rischio di un’azione del genere è troppo elevato ma è altrettanto vero che nessuno in terza serie possiede un difensore capace di prodezze del genere. Apriamo una parentesi per consigliare ai tifosi giallorossi di incrociare le dita, l’abbiamo scritto a ripetizione ad inizio anno: se Drudi trova la sua dimensione Jaconi si troverà in casa un giocatore di livello straordinario. Chiudiamo la parentesi descrivendo l’azione che deriverà dal preziosismo del cesenate: dopo aver saltato anche un terzo uomo la sua palla in verticale per Baido taglierà completamente fuori lo schieramento difensivo biancorosso dove i difensori erano schizzati in avanti per accorciare la squadra e il campo a disposizione per la ripartenza dei padroni di casa. Baido è lesto ad aprire il gioco su Morosini che si troverà in situazione di quattro contro tre. Il centrocampista serve sulla corsa Galabinov che, seppur contrastato, riesce a calciare. Iacobucci para d’istinto, la sfera arriva a Ferretti che calcia a giro dove interviene Iacoponi sulla riga di porta per salvare il risultato. La situazione tattica è estremamente favorevole agli ospiti che forti della buona posizione in classifica e della tranquillità che ne deriva possono permettersi di giocare di rimessa. Nonostante questo il Soccer Team deve accelerare, la salvezza, almeno a rigor di logica, dovrebbe passare soprattutto per i risultati ottenuti al “Mercante” e contro l’AltoAdige ci sono tutte le condizioni per puntare al bottino pieno. Al 16’ Jaconi prova a dare più sostanza ad un reparto offensivo che, Galabinov escluso, si è dimostrato troppo leggerino e quasi mai pericoloso. Dentro dunque Guariniello, fuori Baido. L’attaccante salernitano prova subito a farsi sentire ma la sua percussione viene smorzata dentro l’area. Il Bassano è proteso in avanti, si sforza di fare la partita e di cercare il gol, pur senza creare grosse occasioni. Al 20’ potrebbe arrivare una piccola svolta quando un brutto intervento su Basso costa a Furlan la seconda ammonizione. L’AltoAdige rimane in 10 ed accentua ancor di più la tendenza di giocare di rimessa, gioco che gli è consono grazie ad un’ottima organizzazione difensiva e alla bravura dei suoi folletti offensivi Giannetti e Grea, subentrato nella ripresa a Fischnaller. Al 24’ si accende finalmente Mateos che va in percussione, servito da Ferretti, e mette in mezzo all’area dove Galabinov calcia male da ottima posizione. Tocca poi a Morosini scaricare nel giro di pochi minuti due destri carichi di potenza impensierendo severamente Iacobucci. Sembra il preludio di un assedio che in realtà non si verificherà mai. Anzi al 28’ Toninelli si chiama fuori per infortunio, facendo calare un po’ di preoccupazione per l’ennesimo episodio storto della stagione (solo in seguito Jaconi spiegherà che si tratta di sostituzione a scopo precauzionale) Al suo posto si rivedrà Maniero. Gli ospiti difendono bene e Stroppa dimostrerà grande saggezza tattica quando ordinerà ai suoi si concentrarsi sulla corsia mancina dove scende Bonetto, anche a costo di lasciar campo a destra a Toninelli prima e Maniero poi che non sono in grado di creare gli stessi pericoli dell’ex laziale. Così facendo il tecnico ospite va ad occludere la principale valvola di sfogo del Bassano. Spazi non ce ne sono così Jaconi tenta così di forzare la mano: dentro un secondo centravanti, Gasparello per Caciagli, zero finezze e pallone gettato in area per cercare la spizzicata vincente. L’artiglieria pesante sembra produrre i suoi frutti in prossimità del 90’: gran controllo di Galabinov al limite dell’area a sinistro a giro che si schianta sul palo alla destra di Iacobucci. È l’ultima occasione della gara, sfuma così la possibilità dei giallorossi di bissare la vittoria di Latina. Al 91’ si fa cacciare per doppia ammonizione anche Grea, l’AltoAdige chiude in 9 ma con un punto prezioso in cascina.

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