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Marco PoloMarco Polo
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“Questo Bassano può fare molto meglio”

Braghin: “Il risultato di Latina è favoloso ma questa squadra ha enormi margini di miglioramento. Ho rivisto la voglia di voler portare a casa il risultato ad ogni costo”

Pubblicato il 30-01-2012
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È stata una liberazione. Possiamo dirlo e scriverlo a caratteri cubitali: contro il Latina è andata in scena una piccola svolta del campionato. Il successo nello scontro diretto in terra laziale, unito all’esito favorevole del ricorso contro il PergoCrema, hanno cambiato radicalmente le prospettive della formazione di Bassano del Grappa. Innanzitutto è stata drasticamente accorciata la graduatoria con la zona salvezza passata da 6 a 3 punti (a quota 21 punti coabitano Latina, Andria, Piacenza e Prato con emiliani e toscani vittoriosi al pari dei giallorossi nell’ultimo turno grazie ai successi su Cremonese e Frosinone). In secondo luogo è stata abbandonata l’ultima posizione in classifica che bene o male un certo fastidio lo provoca. Non che ora i virtussini possano adagiarsi tra due guanciali, il destino di questa squadra sarà quello di soffrire fino al 95’ di Trapani-Bassano, ultima di campionato del 6 maggio. Ma ora i ragazzi di Jaconi si possono sentire come un condannato a morte, una sconfitta a Latina avrebbe chiuso ogni discorso in ottica salvezza diretta e segnato l’apertura di una crisi difficilmente arginabile, a cui a pochi minuti dall’esecuzione viene comunicato che il processo dev’essere rifatto. La spinta morale che ne deriva è incredibile e può rappresentare quella fiammella indispensabile per accendere la miccia di una squadra di altro livello rispetto a quella che ha iniziato il campionato. I pesanti innesti di Correa, De Gasperi, Galabinov e l’under Toninelli hanno ridisegnato le potenzialità del gruppo. E proprio Jaconi, in questo periodo, sta cercando di limitare i danni, lavorando sulle caratteristiche che hanno caratterizzato - e spesso esaltato - le sue stagioni ai piedi del Grappa. Cattiveria, concentrazione, spirito guerriero: tutte caratteristiche che hanno consentito di espugnare il campo del Latina. Il tutto in attesa di poter finalmente rintracciare un’identità di squadra che al momento infortuni e squalifiche hanno impedito di raggiungere. Solo quando il pieno recupero dei vari Correa, De Gasperi, Mateos, Caciagli, Porchia, Bonetto, Scaglia, Tabacco sarà cosa fatta e gli stessi potranno giocare insieme per 3 o 4 partite di fila allora il mister potrà contare su una squadra di assoluto valore oltre che su un numero di rotazioni finalmente all’altezza. È bene ricordare come la carenza di seconde linee affidabili, insieme alla qualità, sia stato il vero problema del Soccer Team degli ultimi due anni visto che con la formazione titolare in campo ha quasi sempre viaggiato ad una marcia ben più sostenuta.

Dalla premessa si capisce come dal match contro i nerazzurri il Soccer Team abbia proprio spremuto il massimo: “Sono d’accordo – sintetizza Stefano Braghin – abbiamo portato a casa un risultato importante. Ci è capitato molto spesso di giocare bene e di non vincere, o addirittura perdere, mentre stavolta ci siamo comportati da squadra tignosa e che voleva il risultato a tutti i costi, senza disputare chissà che partita. Probabilmente il Latina non meritava di perdere, esattamente come noi non meritavamo di perdere nella gara d’andata quando siamo capitolati davanti ad un rigore rocambolesco. Purtroppo spesso il risultato determina i giudizi, quindi oggi qualcuno potrebbe essere tentato di dire che è tutto sistemato. In realtà abbiamo ancora molto da lavorare e le possibilità di progredire sono notevoli”. I tre punti ottenuti nello scontro diretto risultano pesanti proprio perché non incidono solo a livello di classifica (!) ma anche sul morale e sulla convinzione della squadra. Squadra che un po’ alla volta sta recuperando tutti i suoi uomini: “Oltre ad aver fatto un bel balzo in avanti accorciando notevolmente la classifica, con una partita in meno, il successo ci permette di pareggiare gli scontri diretti che risultano decisivi in caso di arrivo a pari punti. Sicuramente i ragazzi potranno vivere la settimana con minori pressioni, anche se da questo punto di vista mi sembra che si è sempre reagito molto bene. Però ora non bisogna credere che i problemi siano stati superati, quelli rimangono e su questo bisognerà rimboccarsi le maniche e lavorare. Ritengo che bisogna avere un equilibrio di giudizio sia quando le cose girano bene, come nel successo di Latina, sia che si perda disputando un buon incontro come contro la Cremonese”. Un passo avanti sostanziale si è avvertito nella fase finale. Gli stessi minuti che erano costati a caro prezzo con Piacenza, Lanciano e PergoCrema stavolta hanno determinato il successo. La gestione di gioco è stata perfetta nel guadagnare falli importanti, nel tenere la sfera senza accelerare i ritmi, nell’aumentare la soglia d’attenzione: “L’approccio ai minuti finali è stato effettivamente esemplare, la palla era quasi sempre nella metà campo del Latina. Fino ad oggi quando ci capitava di andare in vantaggio poi bene o male si subiva il ritorno dell’avversario. Stavolta ho notato una crescita, la voglia di portare a casa a tutti i costi il risultato. Questo fa capire che stiamo tutti remando con forza verso lo stesso obiettivo. Da un punto di vista tattico Galabinov davanti ha fatto reparto da solo tenendo tantissime palle mentre Correa ha gestito con autorevolezza. Un segnale di crescita davvero importante”.

L'esultanza di Andrej Galabinov, 23 anni (foto Roberto Bosca)

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