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“Possiamo evitare i playout”. A Latina per svoltare
Braghin sicuro: “Dipende tutto da noi”. Bonetto: “Voglio vedere un Bassano affamato. Sto tornando in forma ma posso dare molto di più”. Grande notizia: per lo scontro diretto c’è Caciagli
Pubblicato il 26-01-2012
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“Siamo chiamati ad un grande girone di ritorno – è questa la sentenza di Stefano Braghin all’indomani del provvedimento che stabilisce la ripetizione di Bassano-PergoCrema. La lieta novella, il poter rigiocare una gara che la sera del 15 gennaio era stata persa sul campo a causa di una follia di Grillo, può anche essere interpretato come un segnale positivo, che le cose si stanno finalmente raddrizzando. Ma per non gettare in pasto ai cani questa seconda opportunità, l’errore tecnico della mancata espulsione di Inacio Pià è comunque inequivocabile, il direttore generale richiama tutti sull’attenti. Esattamente lo stesso messaggio, anche se più velatamente, di quello che ha voluto lanciare Jaconi da queste colonne nei giorni scorsi. “Possiamo ancora evitare i playout. Ma per salvarci servono 23 punti – spiega il massimo dirigente – che dobbiamo racimolare in 15 partite”. L’obiettivo è, dunque, migliorare il ruolino di marcia della scorsa stagione, quella delle leggendarie 5 vittorie consecutive, quando nel girone di ritorno i giallorossi conquistarono 22 punti in 16 partite: “Queste tabelle servono solo a far capire che l’obiettivo è alla nostra portata. Andiamo a Latina con l’intenzione di agguantare quel risultato positivo che ci serve per recuperare quell’autostima che va via via calando in un gruppo quando i risultati faticano ad arrivare. Anche se tutti siamo convinti di aver fatto buone prestazioni, l’ultima con la Cremonese su tutte, la mancanza di punti si traduce in un senso di impotenza che è il primo nemico in queste situazioni. Ora dobbiamo essere bravi a concentrarci sulle prestazioni, capire che giocando alla pari come facciamo noi anche con squadre più blasonate e attrezzate è difficile perdere. E alla lunga i risultati non possono che arrivare. Sono convinto che la salvezza dipenda tutta dal Bassano, squadra che ha in parte patito l’assenza prolungata di alcuni dei suoi elementi più carismatici. Quei ragazzi che con i loro continui richiami tengono sulla corda per tutti e 95 i minuti anche i compagni con meno esperienza. Differenze rispetto ad inizio stagione? Essenzialmente due: la squadra è sicuramente più attrezzata ma il margine d’errore minore perché ci sono meno partite”. Che il calcio non sia una scienza esatta lo si va dicendo dall’inizio del secolo quando in Inghilterra hanno inventato lo sport più seguito al mondo. Che questo detto si possa applicare anche al Bassano basta correre, ad esempio, con la memoria alla passata stagione: “La prestazione si può giudicare, ci si può lavorare – continua Braghin – il risultato, invece, non è sempre veritiero perché a volte a deciderlo è un episodio. Ricordate le vittorie contro Paganese e Monza (doppietta di Porchia) nella scorsa stagione? Secondo me in quelle partite avremmo meritato meno che non domenica con la Cremonese. Questo vuol dire che la svolta non può essere lontana”.
Sta tornando il vero Bonetto. L’intervento massiccio sul mercato invernale ha riconsegnato a Jaconi una squadra con maggiori individualità ma anche una formazione più logica basata sulla regia di un centrocampista di assoluta qualità, due mezzali robuste a guardargli le spalle, un attacco che ha acquistato grande fisicità (Galabinov) e di un giocatore in grado di fare la differenza saltando l’uomo, sfornando assist e andando lui stesso in rete (De Gasperi). Ma soprattutto questi elementi riescono a sfruttare al meglio le caratteristiche dei compagni che si trovano accanto. Se la rivoluzione in attacco e posizionare nel cuore del centrocampo un regista in grado di portare qualità ed esperienza erano la prima necessità, la sorte ha fatto tornar protagonista un giocatore rimasto finora nell’ombra. Un giocatore che dal centrocampo in su è devastante. Riccardo Bonetto per una serie di problemi fisici (ma non solo) non era riuscito ad imporsi nella prima fase di stagione pur essendo il fiore all’occhiello del mercato estivo (ricordiamo che il giocatore era in rosa niente meno che della Lazio, serie A). Con il nuovo anno le cose hanno iniziato a cambiare. Favorito dall’indisponibilità di Ghosheh, dall’arrivo di Toninelli nell’out opposto (terzino sicuramente più roccioso e difensivo) e, per ultimo, dalla scelta di Jaconi di ridare fiducia a Proietti al posto del meno sostanzioso in fase difensiva Morosini, Bonetto ha iniziato a crescere gradualmente. Fuori dai denti: da uno come lui è lecito aspettarsi molto di più di quanto fatto vedere finora. Ma è altrettanto innegabile che da Lanciano alla Cremonese, passando per il Pergo, il terzino abbia apportato un contributo alla causa sempre maggiore: “Non voglio aggrapparmi a scusanti – confida il diretto interessato – ma tra ottobre e novembre mi sono trascinato un problemino al ginocchio che inizialmente avevo trascurato. Sono il primo a non essere soddisfatto del mio rendimento. Posso dare di più e son convinto di farlo. La sosta mi ha aiutato molto perché ho finalmente potuto lavorare sodo senza essere intralciato dai vari probelmini che avevano caratterizzato la prima parte di stagione. L’aver potuto giocare tre partita ha fatto il resto, sento la gamba migliorare di partita in partita”. Queste indicazioni positive son state colte anche da Osvaldo Jaconi: “Vedo un progresso da parte sua – disamina il mister – son convinto che possa dare tanto alla squadra. La presenza di Proietti può solo che agevolarlo ma sono altrettanto convinto che l’importante sbocco di gioco che ci può dare Bonetto dev’essere sfruttato meglio. Preferisco qualche discesa in meno ma che possa produrre più danni agli avversari. Per esempio è ora che i suoi cross arrivino a destinazione (quanto potrà beneficiarne Galabinov?). Ovvero vorrei vedere più convinzione da parte dei nostri che accompagnano la fase offensiva nel buttarsi dentro quando Bonetto entra in area. Ma queste situazioni sono destinate a migliorare: maggiori saranno gli allenamenti e le partite giocate insieme, più importanti saranno i risultati”. È lo stesso Bonetto ad invocare più cattiveria, lo scontro per cuori forti di Latina richiede una concentrazione e una grinta totali: “Vorrei vedere la squadra azzannare l’avversario, in primis da parte mia. Abbiamo fame, in allenamento giochiamo sempre con grande intensità. Dobbiamo riversare la voglia di ribaltare la situazione sul campo di gioco alla domenica. Con un filotto di risultati potremmo risalire velocemente. E un filotto di risultati è alla portata di questo gruppo. Sono fiducioso lo stimolo di trasformare una stagione disgraziata in una stagione da ricordare è enorme. Tra l’altro è meglio arrivare alla fine in rincorsa piuttosto che ritrovarsi nei playout nelle ultime giornate. Ed è proprio quello che potrebbe capitare ad alcune squadre che ora credono di essere al sicuro. Ora pensiamo a far punti contro i nerazzurri, mi aspetto un Bassano che torni a far punti”.

Bonetto sfonda sulla sinistra ed entra in area. Le sue percussioni potranno essere un'arma letale per questo Bassano (foto Roberto Bosca)
La formazione. Caciagli è tornato ad allenarsi in gruppo. E questa è una notizia grandiosa per il Bassano quando all’orizzonte si staglia lo scontro diretto con il Latina, soprattutto dopo la mazzata della squalifica di Mateos. Il centrocampista pisano è un giocatore importantissimo, ha carattere, fisicamente straripante. Il suo contributo può risultare determinante, soprattutto ora che può dedicarsi anima e corpo a dare dinamismo al centrocampo giallorosso visto che il pallino del gioco lo terrà Lucas Correa. Stesso discorso vale per il rientrante play argentino che con Caciagli potrà anche scambiarsi il ruolo, qualora la partita o le scelte di Jaconi lo richiedano. L’unico dubbio riguarda la sua tenuta fisica dopo un mesetto ai box per un problema muscolare. Ma il momento è delicato, a Latina non si può sbagliare e anche un’oretta ben fatta potrebbe risultare decisiva. Nessun altro cambiamento in vista anche se De Gasperi e Drudi continuano ad allenarsi a parte e per Porchia, Ghosheh e Scaglia se ne riparlerà più avanti.
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