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Marco Polo
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La madre di tutte le sfide è contro il Latina
Contro i nerazzurri in palio gloria o “morte” sportiva. Mateos sarà squalificato ma far punti è una necessità. Tabacco ha firmato
Pubblicato il 24-01-2012
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C’è fretta in casa giallorossa dopo la sconfitta più beffarda della sua storia tra i professionisti. C’è fretta di rigiocare perché di riflessioni da fare o errori da correggere ce ne sono pochini. L’ultima squadra messa in campo da Jaconi ha velocemente rintracciato la sua nuova fisionomia fatta di un regista di grande qualità che funge da perno attorno al quale gira la squadra e due interni di centrocampo solidi e pimpanti. Gli spunti di riflessione positivi, da un punto di vista tattico e di gioco, son di gran lunga superiori di quelli negativi, compreso un Proietti che ha risposto presente proprio nel momento della stagione in cui un elemento under con le sue caratteristiche, di sostegno al vertice basso e di copertura alle avanzate del terzino, può servire di più. Idem dicasi di Bonetto, spesso criticato a ragione, ma che con l’andare delle partite da titolare nel ruolo di laterale basso sta riprendendo quella confidenza con le gare giocate che non si era ancora vista da quando indossa la casacca del Soccer Team. Con la presenza del solido Toninelli sull’out opposto si compone una coppia di terzini ben assortita: a destra un elemento più difensivo, a sinistra un fluidificante in grado di andare sul fondo e saltare l’uomo con facilità il che è una vera e propria rarità nel panorama calcistico di terza serie (ma anche più su). Il tutto completato da un reparto avanzato finalmente composto da elementi portati ad interagire l’un l’altro e dove ogni singolo può solamente beneficiare delle caratteristiche e dai movimenti dei compagni che gli stanno attorno: Ferretti, De Gasperi e Galabinov potranno fare ottime cose. Senza dimenticare che da qui a qualche settimana dovrebbero rientrare i lungodegenti e la condizione atletica di alcuni elementi come i tre appena nominati, ma anche di Correa e Mateos, è destinata a raggiungere buoni livelli.
Errori su errori. In realtà un’attenta analisi della gara dominata contro la Cremonese non può prescindere dai poderosi cali di tensione, o mancanza d’esperienza, sulle palle inattive che ha coinvolto qualche elemento della retroguardia del Bassano sui due gol grigiorossi. Disattenzioni che sono state pagate a carissimo prezzo. Ma mentre su questo tipo di situazioni lo staff tecnico potrà lavorare, nessun tipo di lavoro si può portare avanti per prevenire direzioni di gara che continuano ad essere a dir poco penalizzanti. Senza andare troppo indietro basti riguardare alla gestione del match contro il Siracusa, il gol regolare annullato a Longobardi contro il Prato (ma in questo caso era difficile), e i due rigori mostruosi (con annessa espulsione) non comminati sempre per interventi su Longobardi contro Piacenza e Trapani. Le scelleratezze viste contro la Cremonese (compreso un fallo di mano in piena area di rigore di un difensore grigiorosso su cross di Bonetto) sono solo l’ultimo di una lunga serie di bocconi amari. Voto zero a questo tipo di valutazioni arbitrali.

Dario Toninelli, 20 anni. Per lui la soddisfazione della convocazione azzurra con l'under20 di Gigi Di Biagio. La rappresentativa ha pareggiato 2 a 2 con la Macedonia (foto Roberto Bosca)
Il peso della società. Il guaio è che la sconfitta con la Cremonese ha in parte offuscato il buon lavoro portato avanti da Osvaldo Jaconi. Perché la mancanza di punti si può tradurre velocemente in mancanza di tranquillità. E la mancanza di tranquillità può a sua volta trasformare una palla semplice in una palla infuocata e un corsa a briglie sciolte in uno scatto con i pesi legati alle caviglie. Il tutto in vista della partita per eccellenza quella che ha il magico potere di far riemergere di slancio o sprofondare i giallorossi: l’incontro di domenica prossima con il Latina, distante sei punti. La crisi giallorossa può essere superata, in questa stessa stagione già una volta la società e lo staff tecnico si sono trovati ad affrontare le medesime difficoltà. Già una volta in questa stagione il Bassano è stato dato per spacciato (5 sconfitte nelle prime 6 apparizioni) e poi è risorto. La differenza è che allora la squadra non era stata ancora rinforzata ma anche che al termine della stagione mancavano molte più partite. Ancora una volta il duo Braghin-Jaconi è chiamato a vivere in prima linea la sacralità del momento e prendere sulle proprie spalle le pressioni derivanti in modo da lasciar in dote alla squadra solo la rabbia necessaria ad entrare in campo con la ferrea volontà di portare a casa la partita, senza incappare nel rischio frenesia. Tocca al duo Braghin-Jaconi guidare la nave fuori dalla tempesta.
La batosta. La sfida ai pontini diventa così crocevia fondamentale, anche in un ottica di scontri diretti (servirebbe vincere con due gol di scarto perché lo 0 a 7 col Trapani è stato deleterio anche alla voce differenza reti), ma guarda caso il Bassano dovrà affrontarla in pieno stato d’emergenza. Senza disturbare le illustri abituali assenze di Porchia, Scaglia, Ghosheh e Caciagli, al recupero di Correa fa da contraltare il penultimo colpo di coda del signor Coccia di San Benedetto del Tronto: Marcelo Mateos squalificato per “aver proferito una frase ingiuriosa verso gli addetti federali al rientro negli spogliatoi”. L’assenza del leader del centrocampo sarà destinata a gravare pesantemente sull’economia del gioco della squadra di Jaconi, in termini di esperienza, forza fisica e furia agonistica. Anche perché la sorte ha voluto che tale defezione si sovrapponesse a quella di Caciagli, unico centrocampista in rosa in grado di destreggiarsi alla pari di Mateos in qualità di titolare assoluto. Da Lorenzini in giù (ma poi non così tanto in giù visto che di soluzioni alternative non se ne vede l’ombra) si tratta di vie d’uscita di puro ripiego che tolgono nerbo ad una mediana dove Correa è stato insignito della responsabilità di illuminare la scena e non di portare grosse croci.
L’ammenda della vergogna. Infine l’ultimo atto del suddetto signor Coccia riguarda un’ammenda di 1.500 euro comminata alla società di via Piave motivata dal fatto che i “propri sostenitori durante la gara rivolgevano agli addetti federali presenti reiterate frasi offensive”. Tutto molto ridicolo se paragonato agli episodi che capitano così sovente in stadi molto più caldi e passionali del “Mercante”. Noi stessi ad Andria, e fa parte del gioco, siamo stati oggetto di imprecazioni reiterate nonostante non avessimo fischiato rigori fasulli o compromesso la partita. Ancora una volta risulta evidente come certe autorità siano più propense a far la voce grossa contro una società per bene e una tifoserie tra le più corrette d’Italia che non a far rispettare la legalità in contesti che ne avrebbero davvero bisogno.
Tabacco è giallorosso. Le firme sono arrivate nella giornata di lunedì, già dall’allenamento pomeridiano di martedì Antonello Tabacco, 21 anni, si è aggregato al gruppo che sta preparando la trasferta di Latina. Difensore di fascia sinistra giunto dal Foligno, ma di proprietà del Pescara, può agire all’occorrenza anche da centrale difensivo.
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