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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Il Bassano senza "santi" resta in C2
Come volevasi dimostrare. Giallorossi esclusi dai ripescaggi.
Pubblicato il 01-08-2008
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			Diciamolo subito: nessuno, neanche i “Fedelissimi” più ottimisti, si era fatto troppe illusioni sulla possibilità che il Bassano Calcio venisse ripescato in C1, ovvero nella nuova Prima Divisione. 
Nonostante il secondo posto il campionato e la potenza economica e d’immagine garantita dalla proprietà Diesel.  La speranza, come sempre, è stata l’ultima a morire: ma la realtà dei fatti ha confermato i timori della vigilia. 
I giallorossi se ne restano in C2 - pardon: Seconda Divisione - e dovranno nuovamente conquistarsi sul campo la promozione che l’anno scorso è sfuggita di mano con un finale di stagione sciagurato e che la città attende, giustamente, da anni.  
		
			Ad essere ripescate nella serie superiore sono state la Pro Patria, il Lanciano e...la Spal, che lo scorso campionato era finita al quarto posto a 12 punti dal Bassano e che poi, giunta ai playoff, era stata addirittura eliminata al primo turno. Per la squadra di Ferrara, con antichi trascorsi in serie A, ha fatto testo la “tradizione calcistica”: un blasone che ha reso ininfluente il fallimento societario di 3 anni fa come pure non ha fatto testo il più recente fallimento del Lanciano, tra i “prescelti” per il salto di categoria.  Per il quarto e ultimo posto a disposizione per i ripescaggi, il Bassano Virtus non è stato neppure preso in considerazione: se la giocano Lecco, Sangiovannese e Manfredonia. 
E’ il verdetto uscito dalle sacre stanze dei bottoni del Consiglio Federale della Figc.  E così il Soccer Team - società di prim’ordine e con la contabilità a posto - è rimasto al palo.  Un esempio eclatante di come in Italia, per fare strada, non basti presentare un ottimo curriculum.  Serve molto spesso anche la spinta giusta, garantita dai soliti Santi in paradiso.  Santi di cui il Bassano Virtus evidentemente non dispone: non disponendo il nostro territorio di rappresentanti politici e istituzionali in grado di fare lobby e alzare la voce nei Palazzi di Roma.  Funziona  così, purtroppo.   
E allora, cari Glerean-boys, dateci dentro. Vogliamo un altro campionato spumeggiante come quello dell’anno scorso.  Ma le bollicine, questa volta, le vorremo gustare fino all’ultimo.  Una città come Bassano, che non deve dire grazie a nessuno, merita davvero una promozione conquistata sul campo.  
		
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