Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 13-09-2007
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Giro, girotondo. O, se preferite, “chi ce l’ha”.
Sembra un gioco, ma la questione è seria. Dopo mesi di diatribe e discussioni, la nuova antenna per telefonia mobile richiesta dalla Tim per la zona di Viale De Gasperi a Bassano non ha ancora una collocazione definitiva. Con i quartieri interessati al problema che si girano la patata bollente sperando che, alla fine, resti in mano a qualcun altro.
Dopo la levata di scudi contro la decisione del Comune di installare l’impianto sul suolo pubblico alla biforcazione con Via Cartigliana, decisamente troppo vicino alle case, e dopo il “no” delle suore proprietarie del dirimpettaio Parcheggio Gerosa alla richiesta di una sistemazione alternativa, si cerca affannosamente un altro sito dove erigere il temuto palo.
Se ne è parlato in una recente assemblea congiunta dei tre quartieri Santa Croce, Merlo e Borgo Zucco che - più che risposte definitive - ha sollevato nuovi dubbi e interrogativi. Con un’unica certezza, più volte ribadita dal sindaco Bizzotto: se non si decide entro questo mese dove spostare la stazione radio-base la Telecom Italia la installerà comunque nel posto già previsto.
E anche se il Comune, per assurdo, dicesse “stop” alle antenne sul suolo pubblico, la società telefonica potrà sempre installare l’impianto in un’area privata, a cui sarà girato il copioso canone di affitto. Glielo concede la legge e nessuno potrà opporsi.
E intanto il girotondo prosegue. In quell’assemblea era emersa - gradita da tutti i presenti - la nuova ipotesi di spostare l’antenna al centro della rotatoria all’incrocio di Viale De Gasperi con le Vie Aldo Moro e Rosmini: sito lontano da abitazioni, e ritenuto il “meno peggio” possibile.
E invece no. Alla nuova proposta si oppongono oggi con fermezza i residenti del Quartiere Merlo, che hanno già raccolto, e presentato in municipio, un centinaio di firme. La “battaglia delle antenne” va avanti. Ma la guerra, comunque vada a finire, l’ha già vinta la Telecom.