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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Commercio e Z.T.L. in centro storico: la ricetta del Pd

Ampliamento del traffico limitato e chiusura di via Ferracina. La proposta del Pd di Bassano per limitare i veicoli ma anche per interventi “che facciano competere in condizioni di parità i negozi del centro coi negozi dei centri commerciali”

Pubblicato il 02-10-2011
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Accelerare i tempi dell''ampliamento della Z.T.L. (Zona a Traffico Limitato) in centro storico, unificare le fasi “1” e “2” del piano di pedonalizzazione proposto dall''Amministrazione comunale (e cioè chiusura “a elle” dei lati nord e ovest di Piazza Libertà e chiusura di via San Bassiano tra le due piazze) e esaminare “possibili soluzioni” per chiudere al traffico veicolare anche via Ferracina, strada di grande passaggio pedonale per la vicinanza con il Ponte Vecchio.
Il Partito Democratico di Bassano del Grappa presenta la sua ricetta per la riduzione del traffico nel cuore della città, che presenterà all''Amministrazione comunale e alle categorie economiche “per una concertazione che trovi il giusto equilibrio tra le esigenze dei residenti e quelle dei commercianti.”
Una proposta a supporto della quale è stato elaborato un documento, frutto di uno studio avviato nello scorso mese di giugno, illustrato alla stampa dal segretario cittadino e consigliere comunale Giovanni Reginato e dagli altri due referenti del Pd bassanese Aurelio Tasca e Gianni Bizzotto.

Passeggiata in piazza a Bassano il sabato pomeriggio. Per il Pd è possibile conciliare la riduzione del traffico con le esigenze del commercio

“La recente proposta dell’Amministrazione di ampliare la Z.T.L - afferma il documento -, ripropone l’attenzione sulle esigenze della residenza, del commercio e delle altre attività presenti in centro storico, per alcuni temi contrastanti.”
Circa le esigenze del commercio, secondo il Pd, l''argomento è “costantemente presente nella stampa locale, negli ambienti della pubblica Amministrazione bassanese, nei Partiti politici, nelle Associazioni di categoria, nelle organizzazioni dei cittadini residenti nel centro storico”.
“Eppure - prosegue l''analisi -, l’impressione che se ne ricava è sempre la stessa: una volta avviato, l’argomento è presto ridotto in confusa polemica, sia che si parli di viabilità, di zone pedonali, parcheggi, centri commerciali… I soggetti portatori di interessi specifici, non riescono a fornire all’opinione pubblica un quadro generale del tema, che renda comprensibile i vantaggi e le poste in gioco nei processi in atto, visto che i cittadini sono ovviamente i primi ad essere interessati all’argomento in quanto “consumatori”.
“La conseguenza della situazione - è ancora un passo del testo - è di una diffidenza generalizzata e crescente fra i cittadini, nei confronti dell’operato delle istituzioni rappresentative. E non vale il ritornello “è colpa della passata Amministrazione”, perché la politica esiste proprio per affrontare anche il “qui” e “ora”, quale che sia l’argomento in questione. Spetta alla politica e in particolare alle istituzioni, governare in trasparenza i processi di cambiamento che interessano il comparto del commercio.”
Tenuto conto della liberalizzazione nel settore del commercio, il documento sottolinea come la città di Bassano “sia priva di strumenti decisionali per far valere un proprio orientamento in materia di programmazione commerciale per grandi strutture sul proprio territorio.”
In tal senso, come rileva ancora il Pd, “i dati attestano inequivocabilmente l''avanzata dei gruppi della Grande Distribuzione Organizzata”.
“Per questo - sostengono gli esponenti di centrosinistra -, occorre uscire al più presto da anacronistiche posizioni difensive corporative, accettando le regole della concorrenza in campo aperto con le nostre straordinarie specificità. Cominciando con l’assumere maggiori responsabilità a livello locale, nei luoghi della politica, della economia della cultura.”
“Sarebbe utile approfondire - puntualizza il testo - - con quali criteri di tutela della concorrenza, interesse del consumatore ecc sono stati autorizzati il centri commerciali del bassanese. Quali studi di fattibilità, di impatto sulla viabilità sono stati presentati in Comune e Regione, con quali pareri si è espresso il comune e la Conferenza di servizi circa l’impatto di simili strutture sulle attività commerciali del centro storico. E poi, perché vi sono più strutture di importanti dimensioni su uno stesso bacino commerciale.”
“Le attività commerciali del centro storico - continua il Partito Democratico - sono una ricca e specifica risorsa della città. La possibilità di una loro valorizzazione dipende ovviamente anche dalla politica commerciale sul territorio “fuori le mura”. Stando le cose come stanno a Bassano, si può ben comprendere il disagio dei commercianti del centro, la loro resistenza ad ogni iniziativa di pedonalizzazione ecc, considerata come sottrazione di spazi vitali per le loro aziende. Le loro attività, necessariamente di nicchia, devono essere poste in condizione di competere su un piano di parità con i negozi dei centri commerciali e delle fasce suburbane.
Le loro richieste devono essere esaminate, tradotte in programma di interventi a breve e lungo termine, con strutture e personale adeguato, ciò che decine di città sanno fare con buoni risultati. E’ necessario chiarire che il punto di partenza obbligato è un’organizzazione, costruita con la costante collaborazione del Comune e con il sostegno fattivo e vincolante dei residenti, delle associazioni di categoria, dei lavoratori ed anche dei rappresentanti delle grandi strutture periferiche.
Una possibile strada può essere l’approfondimento delle proposte avanzate con l’introduzione dei “Centri Commerciali Naturali”, specifici per i centri storici.”
E'' con tali premesse che il Pd di Bassano “ritiene che i tempi siano maturi per un''ulteriore riduzione del traffico nel centro storico”.
“Gli interventi di limitazione al traffico avviati negli anni 80 tra perplessità e timori - conclude il documento -, hanno migliorato la vivibilità complessiva dello stesso. Adeguandosi anche all’evoluzione del mondo del commercio.”

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