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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Vade retro profugo
Si scalda la politica sull'ipotesi caserma Montegrappa quale struttura di accoglienza dei migranti che arrivano nel Vicentino. Rossella Olivo: “Lunedì col prefetto serve il “no” compatto dei sindaci.” Nicola Finco: “Non se ne parla”
Pubblicato il 16-07-2015
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Alta tensione. La questione profughi - dopo gli episodi che stanno montando in queste ore nel Trevigiano (www.trevisotoday.it/cronaca/rivolta-residenti-profughi-quinto-treviso.html) - diventa sempre più incandescente anche nel comprensorio bassanese, a seguito delle voci di una possibile destinazione della caserma Montegrappa di Bassano a struttura di accoglienza per i migranti su disposizione della Prefettura.
Sulla questione interviene oggi il sindaco di Romano d'Ezzelino Rossella Olivo, che riguardo ai sopravvissuti del mare che continuano ad arrivare nel Veneto e nella nostra provincia avverte: “Non li vogliamo e non diamo disponibilità alcuna perché non è così che si risolve il problema.”
“Il governo - dichiara il primo cittadino di Romano - si è mostrato ancora una volta incapace di gestire una problematica così grande e che si protrae oramai da troppo tempo. La causa di questa situazione è l’incapacità del governo di fare politica estera, di prendere posizione e di fare il proprio dovere.”

La caserma Montegrappa di Bassano (foto: archivio Bassanonet)
“Nei nostri Comuni - prosegue - gli immigrati sono già il 10-12% della popolazione e su questo fronte siamo già attivi per favorirne l’integrazione. Ma al tempo stesso siamo al limite e non vogliamo né possiamo prenderci l’impegno di averne altri a carico. Il problema c’è, esiste, ma esiste perché il governo è incapace di gestirlo."
La questione sarà affrontata lunedì, quando è previsto un incontro della Conferenza dei Sindaci col prefetto di Vicenza Eugenio Soldà.
“Abbiamo chiesto al prefetto di incontrarci in Conferenza dei Sindaci e questo avverrà lunedì - conferma Rossella Olivo -. Ma non sono al corrente né ho avuto alcuna indicazione sul fatto che ci sia l’intenzione di ospitare profughi nella Caserma Montegrappa. Dico però una cosa: se, a differenza mia e di chi dice no ai nuovi arrivi, qualche collega sindaco si dice disponibile ad ospitarli, è chiaro che gli spazi della Caserma Montegrappa sono più che appetibili. E questo è il rischio che corre l’intero territorio a causa di qualche collega sindaco aperto a dar loro ospitalità.”
“Dobbiamo essere tutti uniti - aggiunge - nel dire “No”. Tra Comuni non ci sono muri, ma solo confini amministrativi; e se queste persone arrivano i problemi ricadranno sull’intero territorio e sui cittadini di tutto il comprensorio.”
“E' per questo - conclude il sindaco di Romano - che mi auguro non ci siano distinguo tra i miei colleghi e che lunedì, al prefetto, l’intero territorio saprà dire un secco “No” alle richieste di uno Stato incapace di gestire la questione profughi. Noi saremo in prima linea in questa battaglia per la sicurezza del territorio e dei cittadini.”
Sulla questione - particolarmente cavalcata dalla Lega Nord - interviene oggi anche il consigliere regionale e capogruppo leghista in Regione Nicola Finco, che esprime il suo “pieno appoggio” alla “linea dura” del sindaco di Tezze sul Brenta Valerio Lago e di altri sei sindaci del territorio bassanese.
“Ora mi auguro - dichiara Finco in una nota - che il documento stilato dai sindaci di centrodestra, indirizzato al prefetto di Vicenza Soldà, possa essere condiviso anche dagli altri 22 comuni dell'area bassanese, in modo da dimostrare unità e compattezza di fronte all'arroganza di uno Stato che continua a scaricare sugli enti locali la gestione fallimentare del fenomeno migratorio.” E riguardo all'ipotesi Caserma Montegrappa, Finco sbotta: “Ma non se ne parla neanche.”
“Aprirla oggi a clandestini che ci costano 35 euro al giorno, che non conosciamo per nome, che non hanno alcun legame con la nostra terra - puntualizza il consigliere regionale bassanese -, per me è un vilipendio alla memoria di chi per questa Patria ha combattuto e magari ha perso la vita, come i nostri Alpini. Le loro vedove e i loro figli, ricordiamolo, godono di pensioni da fame, mentre un migrante vivrebbe a 1200 euro al mese spesato di tutto, alla faccia loro. Se un prefetto accetta questo, è un irresponsabile: ma è logico, dato che non deve rispondere a nessuno se non ad Alfano e Renzi, ministro e premier dei clandestini.”
“Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza sociale - conclude Finco -. Quanto sta accadendo a Quinto di Treviso e ad Eraclea deve preoccupare tutti, in primis i prefetti, che hanno l'obbligo e il dovere di garantire la sicurezza dei nostri cittadini. Non siamo disposti ad ospitare un solo profugo sul territorio e tantomeno all'interno di edifici storico-identitari come la Caserma Montegrappa, luogo di valori, che nulla hanno a che fare con le persone che in questi giorni stanno creando tensioni sociali tra la nostra gente.”
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