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Negli ultimi mesi, a seguito di capillari controlli e di serrate indagini di polizia economico-finanziaria, finalizzate al contrasto di ogni forma di illegalità e di abusivismo commerciale, i finanzieri della Compagnia di Bassano del Grappa hanno posto sotto sequestro amministrativo quattro attività commerciali abusive operanti nel settore della ristorazione e dell’estetica; attività che venivano esercitate in violazione delle prescritte normative fiscali, urbanistiche ed igienico-sanitarie.
In particolare, i militari hanno scoperto che nel comune di Rossano Veneto, all’interno di quello che sembrava essere uno dei tanti capannoni della zona industriale, veniva esercitata, da un intraprendente sessantenne, una vera e propria attività di ristorazione, con tanto di attrezzature e di servizi, capace di accogliere circa un centinaio di persone.
L’attività commerciale veniva gestita ed esercitata sotto il paravento di associazione culturale e ricreativa “no-profit”, così da usufruire di benefici fiscali e da sottrarre a tassazione i redditi conseguiti.

Il salone di parrucchiera abusivo, all'interno di una abitazione privata di Mussolente
I finanzieri sono intervenuti all’interno del capannone durante l’apparente svolgimento di un momento conviviale per una ventina di associati. E' stata accertata l’estraneità rispetto all’associazione dei soggetti presenti all’interno della struttura e rilevata la presenza di un lavoratore in nero.
I militari hanno elevato, in collaborazione con l'Ulss 3, specifiche sanzioni per il mancato rispetto dei requisiti in materia di agibilità sicurezza ed igiene, sottoponendo a sequestro il locale e tutte le attrezzature. Sono tuttora in corso le indagini fiscali per ricostruire il volume d’affari conseguito e le imposte evase.
Negli ultimi mesi, i finanzieri di Bassano del Grappa hanno eseguito anche specifici interventi per contrastare il fenomeno dell’apertura di saloni di parrucchiere ed estetiste completamente abusivi, prevalentemente posti all’interno di abitazioni private.
In tale ambito sono stati scoperti un centro estetico a Bassano, gestito da una signora ultra cinquantenne, e due saloni per parrucchiera - quest’ultimi operanti nel comune di Mussolente - gestiti da due signore, una ultra quarantenne, l’altra di circa trent’anni - totalmente sconosciuti al Fisco e sprovvisti delle necessarie autorizzazioni igienico sanitarie e di agibilità.
Gli interventi operativi sono avvenuti proprio mentre all’interno dei saloni erano presenti alcune clienti che beneficiavano delle prestazioni estetiche e di acconciatura e si sono conclusi con l’apposizione dei sigilli ai locali ed alle attrezzature utilizzate per l’esercizio abusivo delle attività.
Complessivamente, nei confronti dei titolari delle quattro attività, sempre in collaborazione con la l'Ulss 3, sono state comminate sanzioni per oltre 55.000 euro, in materia di igiene e di sanità e sono stati avviati accertamenti fiscali finalizzati a ricostruire il reddito prodotto con l’esercizio delle attività abusive e a quantificare l’entità dell’imposta non versata all’Erario.
I controlli si inquadrano in un contesto di interventi a più ampio raggio, disposti dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, contro ogni forma di illegalità economica e di abusivismo commerciale, nonché verso quei fenomeni di illegalità trasversali ad esse connesse, quali l’evasione fiscale e contributiva, l’impiego di lavoratori in nero e l’utilizzo di locali, alimenti e prodotti sottratti ai controlli di sicurezza previsti dalle normative vigenti e, quindi, potenzialmente pericolosi per la salute collettiva dei consumatori. Fenomeni questi che condizionano sfavorevolmente le aziende oneste e che, violando le regole del libero mercato, pongono in essere una concorrenza sleale.
Un’attività che i finanzieri della Compagnia di Bassano del Grappa hanno implementato già a partire dagli ultimi mesi dello scorso anno e nei primi mesi dell’anno in corso, quando, a conclusione di mirati controlli, attraverso un attento monitoraggio economico del territorio e con il sistematico sviluppo delle indagini in chiave finanziaria, avevano posto sotto sequestro tre ristoranti “abusivi” ed un salone di parrucchiera, con contestazioni fiscali complessive per quasi 100.000 euro tra ricavi non dichiarati ed IVA non versata.
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