LOST 6. L'inizio della fine

il logo "dharma", i cattivi (?) di lost

Poi una sera, casualmente, vedo il riassunto delle prime due serie condensate in un'ora. Quel breve stralcio mi incuriosisce. Decido di seguire la terza stagione che guardo in un crescendo strepitoso di tensioni ed emozioni (e rinforzo un concetto che evidentemente era ancora abbastanza labile nella mia mente “Non giudicare se non conosci”). Mi procuro le prime due serie e le divoro passando diverse notte insonni, incapace di interrompere il flusso narrativo. Nel frattempo ne parlo agli amici che prima si dimostrano scettici ma poi rapidamente diventano lost-dipendenti.

Cos'è Lost? Non è facile descriverlo. Non ho la pretesa di riuscire a farlo. Sappiate che è unanimemente riconosciuta come la serie che ha rivoluzionato la televisione. Su Lost sono stati scritti libri (in Italia “la filosofia di Lost”), sono state stampate migliaia di pagine sui giornali. Internet è piena di blog che ne parlano e di siti di fan. Un piccolo aneddoto forse potrà spiegarvi la dimensione del fenomeno. Negli Stati Uniti, dove la prima puntata dell'ultima serie è andata in onda mercoledì scorso, se n'è discusso molto nelle ultime settimane perché sembra che Obama abbia dovuto fissare la data del discorso annuale sullo Stato dell'unione in modo tale da evitare la concomitanza con la prima puntata.

Se non l'avete mai visto non lasciatevi scappare l'occasione! Procuratevi le 5 stagioni in dvd (più una, ancora inedita) e cominciate anche voi un'avventura meravigliosa. Sono sicuro che un giorno mi ringrazierete!



P.S. Assolutamente vietato fare “spoiler” nei commenti!