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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
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Il Bassano gonfia i pettorali. Arriva il Prato

Domenica va in scena una classica. Morosini squalificato, gioca Proietti? Mateos: “Se ci siamo rialzati grande merito va a Jaconi e alla società”

Pubblicato il 02-12-2011
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E l’inizio della fine fu Prato. Nel senso che con quella vittoria dell’aprile 2008 al “Mercante”, un Prato già salvo e pacifico mise in mano alla Reggiana la possibilità di vincere quel bellissimo campionato. Son passati alcuni anni ma le esultanze dei lanieri ai gol non sono state dimenticate in città. Coincidenza volle che un altro punto di svolta, negativa, nella storia giallorossa si consumò ancora con il Prato, il dicembre successivo. Zubin sbagliò un gol fatto e da lì si riaprì un conflitto internò che terminò con l’esonero di Glerean. Momenti di storia amara che hanno segnato la storia calcistica bassanese in C2. Dopo un anno di separazione forzata, i lanieri erano in Seconda Divisione, quest’anno le due acerrimi rivali si ritrovano. Domenica al “Mercante” la neopromossa farà visita al Soccer Team e i ragazzi di Jaconi hanno una gran voglia di fare uno scherzetto a quella che attualmente è la penultima forza del campionato.

Momento solenne. La terza partita in una settimana è un gran bello sforzo per un gruppo che spende tantissime energie in ogni singola gara. Qualcosa mister Jaconi ha provato a fare ruotando l’intero reparto offensivo - ad Andria non sono stati impiegati in campo Longobardi e Guariniello - ma dal trequartista in giù hanno giocato tutti i titolari. Nell’unico precedente stagionale in cui si è scesi in campo nel turno infrasettimanale, il Soccer Team ha disputato due match di grande intensità, Barletta e Portogruaro, su tre, ritmi più compassati ma anche tante assenze a Salò. Ma quello era un altro Bassano, meno brillante fisicamente e reduce da più batoste che momenti di gioia. Marcelo Mateos individua due questioni cardine che hanno determinato quella situazione ma anche la medicina che è stata utilizzata per uscirne. Vediamole insieme.

A disp.: Poli, Lazzarotto, Porchia, Maniero, Lucca, Baido, Gasparello. Ind. e sq:. Morosini, Bonetto (immagine di Claudia Casarotto)


L’analisi di Mateos. “Tanto per cominciare - attacca il vice capitano, secondo per numero di stagioni in giallorosso ad Andrea Basso - penso al normale periodo di adattamento che i nuovi, specialmente i giovani, dovevano scontare alla nuova squadra e alla nuova categoria. In secondo luogo sottolineo le complicazioni che comporta, per chi non vi è abituato, la preparazione massacrante del preparatore atletico, il prof. Longhi. Questo metodo di lavoro dà degli indubbi benefici una volta che il fisico ha assorbito certi carichi. Ma per chi si sottopone per la prima volta a questo “trattamento speciale” è dura. Io stesso la scorsa stagione per i primi due mesi non vedevo la luce in fondo al tunnel. Tutto l’opposto di quest’anno dove già il fisico era abituato ad un certo tipo di lavoro. Chiaro poi che la brillantezza è venuta dopo alcune partite di campionato”. Quell’unico punto racimolato nelle prime 6 partite, nonostante una sfilza di alibi e giustificazioni sufficienti per riempire un libro che a suo tempo abbiamo più volte rimarcato, aveva determinato un vuoto di classifica preoccupante. Secondo Mateos la parte del leone in questo periodo l’hanno fatta la società e l’allenatore: “Dobbiamo tutti ringraziare questo allenatore (quando Mateos dice “questo allenatore” intende sottolineare che non tutti gli allenatori sarebbero stati in grado di fare la stessa cosa ndr). Grazie alla tranquillità e fiducia che è riuscito a trasmetterci nelle settimane di lavoro in cui stazionavamo in fondo alla classifica non abbiamo mai avvertito il peso di ansie o timori. Un’altra grande mano ce l’ha data la società, nessuno ci ha mai fatto pesare il dato di fatto di essere ultimi. Anche un ambiente sereno come quello bassanese ci ha aiutato, poche critiche e tanto incoraggiamento anche personale. In cuor nostro sapevamo di essere all’altezza, nonostante avessimo perso un mostro sacro come La Grotteria. Gli infortuni e gli episodi ci hanno penalizzato parecchio, eliminati i primi e fatti girare con le buone e le cattive i secondi ci siamo rimessi in carreggiata. Eppoi c?è dell’altro. C’è che i nuovi di cui si parlava in precedenza sono cresciti. Diventando giocatori importanti. E mi riferisco ai Ferretti, ai Scagli, ai Morosini”.

Bassano in netto recupero. L’altra grande differenza rispetto al primo precedente con il turno infrasettimanale sta nei risultati. Ai più potrà sembrare una banalità ma il fatto di aver conquistato 8 punti nelle ultime 4 partite - i rimpianti con lo Spezia sono stati compensati dal blitz di Frosinone - che hanno consentito di superare ben tre squadre (FeralpiSalò, Prato e Piacenza) ha dei riflessi di grande importanza sotto l’aspetto della fiducia e della consapevolezza nei propri mezzi.
Tornando ai prossimi impegni si nota come il calendario propone una dietro l’altra proprio le sfide a Prato e Piacenza. Due squadre che per motivi diversi sono alla portata del Bassano. Anche il turnover orchestrato da Jaconi nel recupero di Andria indica che in casa giallorossa, sotto sotto, nel match con il Prato sono riposte diverse aspettative: “Inutile nasconderci, veniamo da un momento favorevole e, sebbene il turno infrasettimanale ci tolga necessariamente un po’ d’energia, son convinto che potremmo far bene - è la cartolina del centrocampista. Sulla stessa linea mister Jaconi che evidenzia le prerogative del Prato: “Loro sono una squadra manovriera, che gioca a calcio a viso aperto”. Il mister non aggiunge altro ma è evidente che tali caratteristiche ben si sposano con le prerogative del Bassano. Una partita da vincere: “Noi cercheremo di prendere il massimo, gli ultimi risultati ci danno la consapevolezza di poter far risultato contro chiunque. Al patto però di usare la testa perché ogni incontro è diverso dall’altro e le difficoltà che offre possono essere di vario genere”.

La formazione. Giovedì Porchia ha disputato la partita in famiglia contro la Berretti e potrebbe andare in panchina. Anche Bonetto è stato impiegato ma per lui, che dice di star bene, se ne riparlerà tra una o due settimane. Infine il dubbio più grande riguarda chi prenderà il posto di Morosini, squalificato, che oltre ad essere un ex dell’incontro è anche un under. Proietti non ha ancora mai giocato come terzo centrocampista ma il favorito numero 1 è lui. In subordine Maniero che giocherebbe in difesa - difficile piazzare due under nello stesso reparto - e Lazzarotto, pronto se non altro ad uno spezzone di gara al posto di Proietti.

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