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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
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Calcio

Morosini, l’eroe di Frosinone

Il centrocampista sta dando un contributo importante. Le sue conclusioni sono veri e propri missili. Come quella che ha regalato il successo contro i canarini

Pubblicato il 28-11-2011
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La felicità dipinta sul volto di Tommaso Morosini è rimasta tale solo lo spazio di una sera. Il tempo di riguastarsi il gol decisivo segnato al Frosinone è stato breve perché all’orizzonte si staglia un nuovo nemico e Tommaso è un ragazzo troppo intelligente per lasciarsi cullare dalle emozioni in un momento simile. Il tempo per rilassarsi e prender coscienza dell’importanza di quel gesto tecnico che è valso il provvisorio 2 a 0 – straripante nella sua potenza e precisione – verrà. Il ripercorrere con la mente la sfida del “Matusa” serve solo a tenere bene a mente quanto di buono messo in mostra: “Questa vittoria ci dà una carica speciale – approfondisce con grande pertinenza Morosini – perché abbiamo prevalso in un campo tutt’altro che facile. Siamo scesi in campo bene fin dal primo istante, l’approccio della squadra è stato davvero importante. Abbiamo subito fatto capire di che pasta siamo fatti. Onestamente l’espulsione di Fautario ci ha un po’ agevolato perché ci ha dato ancor più fiducia nel rincorrere un risultato positivo e perché in questo modo si è aperto qualche spazio in più. Il nostro primo tempo lo definirei intelligente in quanto, controllando tutte le fasi di gioco, abbiamo impedito che il Frosinone prendesse entusiasmo. Nella ripresa abbiamo avuto due o tre ripartenze importanti, siamo andati e gol e subito dopo raddoppiato. La sofferenza dell’ultimo direi che fa parte del gioco”. Nelle ultime tre gare il Bassano ha ottenuto ben 7 punti nonostante avversari di primissimo livello. La crescita atletica e la vittoria sulla Triestina hanno dato una spinta decisiva: “Questi risultati non vengono dal caso ma si inseriscono alla perfezione nel percorso intrapreso dalla partita di Bolzano in avanti. Abbiamo speso tutte le nostre energie per cercare di fare prestazioni importanti, anche a costo di non far subito punti. È evidente poi che facendo 1 solo punto nelle prime 5 partite era impensabile farne 12 nelle successive 4. All’inizio è stata dura perché la classifica un po’ ci deprimeva. Ma pian piano, mattoncino dopo mattoncino e con grande fiducia nel lavoro, abbiamo iniziato a venirne fuori. Dico così perché se iniziamo a pensare di aver già fatto qualcosa, in pochissimo tempo torniamo al punto di partenza. D’altra parte, invece, ora siamo assolutamente più consci delle nostre qualità e della possibilità di mettere in difficoltà chiunque”.

La prima prova è stata superata a pieni voti. Ma ora c’è già da rimettersi sotto per preparare la battaglia campale di Andria. La Fidelis allo stadio “Degli Ulivi” è una bestia ferocissima. Ci vorrà il miglior Bassano per riuscire a prendere il toro per le corna. In ogni caso, viste le caratteristiche dei due contendenti, ci si aspetta il top dell’agonismo che può offrire questo campionato: “L’Andria in casa è un avversario difficilissimo da superare, è vero. Ci aspettiamo una lotta, loro la mettono sulla corsa e sull’atletismo, si è visto anche nel primo tempo della gara che è stata sospesa. Però altrettanto dicevamo del Frosinone in quel particolare contesto. Quindi credo che non ci siano avversari facili o difficili in partenza, dipende sempre dall’atteggiamento con il quale entriamo sul terreno di gioco. Anche contro una squadra di Promozione faremmo fatica se lo spirito non è adatto. Credo che ora come ora sia corretto preoccuparci degli altri meno del giusto. Le attenzioni devono essere riposte quasi totalmente su di noi, sulla nostra preparazione della partita”. Un altro passaggio importante emerso dal match di Frosinone è il contributo che i centrocampisti hanno dato – vedi Morosini con uno splendido gol – o hanno tentato di dare – Caciagli e Mateos presenti con delle buone conclusioni – alla fase offensiva. In settimana si era tanto parlato di “gol alternativi” per sgravare un po’ le punte dalla responsabilità di dover segnare ad ogni costo. Ebbene Moro, come viene soprannominato dai compagni, ha eseguito alla lettera i dettami di Jaconi: “Il mister predica molto che, soprattutto con questo modulo, gli interni di centrocampo e il trequartista provino ad inserirsi e accompagnare l’azione d’attacco. In effetti ampliare la gamma delle alternative diventa importante per essere più imprevedibili e magari sbloccare partite chiuse o delicate”. In chiusura Morosini si sofferma sulla svolta che lo ha visto protagonista in prima persona. Da centrocampista bravo tecnicamente ma per nulla propenso all’interdizione ad elemento in continua crescita anche sul piano agonistico. La sua sembra la classica favola a lieto fine da cartone animato. Un “ragazzo dal kimono d’oro”, che dopo l’incontro con il maestro di turno supera i suoi limiti e diventa imbattibile, in salsa calcistica “La carica temperamentale non è e non è mai stata una mia caratteristica. Eppure da quest’anno sto migliorando tantissimo grazie alle cure particolari e ai consigli del mister. Questo lato del calcio non l’avevo mai preso in seria considerazione. È successo che sono arrivato qua facendo un ottimo ritiro, convinto al 100% che avrei giocato. Invece le continue panchine del primo periodo mi hanno fatto riflettere. Ne ho parlato con il mister, mi son sentito dare delle risposte sospendenti che mi hanno aperto un po’ un modo. Da quel giorno ho intrapreso un percorso nuovo. Son consapevole che di strada da fare ne ho ancora tanta però almeno ora so con precisione qual è l’obiettivo da perseguire”.

Tommaso Morosini, 20 anni, è una delle sorprese di questo campionato (foto Roberto Bosca)

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