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Marco Polo
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“Neanche 5 punti di sutura hanno fermato il capitano”
Braghin si complimenta con Basso e afferma: “La vittoria con la Triestina ci ha tolto un pizzico di pressione. Lo Spezia? Mai affrontato avversario così forte in C1”
Pubblicato il 15-11-2011
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Fischio finale di Bassano - Triestina. Stefano Braghin scende a passi lenti dalla sua postazione in tribuna vip, ascolta le dichiarazioni che il presidente Stefano Rosso rilascia alla stampa ma il suo viso è una maschera di gioia trattenuta a stento mentre con la coda dell’occhio segue i festeggiamenti della squadra in campo. “Sono i miei ragazzi quelli” avrà pensato un attimo prima di farsi trasportare dall’emozione e con un paio di balzi felini precipitarsi sul prato del “Mercante” per abbracciare i “suoi” uomini. Scena di straordinaria umanità, non comune in un mondo di professionisti in cui i sentimenti vengono spesso sacrificati in nome di un equilibrio anche solo di facciata. Momenti particolarmente toccanti che sottolineano come la sfida poi vinta con la Triestina sia stata oggettivamente vissuta come match di una possibile piccola svolta del campionato.
Allora direttore generale, ci descriva quei momenti.

Stefano Braghin, visibilmente commosso, ritratto in un lunghissimo abbraccio con capitan Basso al termine del match con la Triestina (foto Roberto Bosca)
“Beh in settimana avevamo a lungo discusso con i giocatori nel privato dello spogliatoio sull’importanza del momento. Abbiamo affrontato temi importanti, avevo chiesto loro certe risposte. Ebbene in campo contro la Triestina ho visto tutto, ma proprio tutto, ciò che avevo chiesto sotto il profilo del comportamento e della prestazione. I ragazzi sono stati encomiabili, straordinari. Mi sono sentito estremamente orgoglioso di loro e in quel momento correre ad abbracciarli mi è sembrato il modo migliore per esprimere la mia gioia e la mia gratitudine”.
Non siamo usi a far nomi ma l’esempio che ha dato Andrea Basso è stato di una fierezza incredibile. Non a caso il primo che Lei è corso ad abbracciare è stato il capitano.
“Andrea è un nome da fare assolutamente perché il suo comportamento va al di là della prestazione sportiva. Non voglio neanche indugiare troppo sulla prova che ha offerto sul campo, sui duelli con quella potenza della natura di Godeas. Preferisco soffermarmi sull’attaccamento alla maglia che ha dimostrato. I tifosi sanno di poter contare su un capitano vero, Andrea indossa la fascia non solo sul braccio ma anche sul cuore. Questa è una cosa che poche tifoserie in Italia possono rallegrarsi di avere. Inoltre ha trasmesso un esempio ai giovani e una forza d’animo ai compagni più esperti di grande coesione e voglia di uscire da questa situazione. Per molto meno quasi tutti avrebbero gettato la spugna, lui invece è rimasto fino alla fine a costo di farsi cucire in testa 5 punti di sutura nell’intervallo. Un gesto d’altri tempi, non potevamo trovare capitano migliore”.
Spesso si dice che le vittorie maturate nelle difficoltà aiutino a far crescere il gruppo.
“Le vittorie in mezzo alle difficoltà sono senza dubbio il miglior collante per una squadra. Anche perché consentono di vedere chi è dalla tua parte e chi invece rema contro. Così come nella vita anche nel calcio nei momenti più bui si vede chi ci tiene veramente. Questo periodo ci ha permesso di capire tante cose, ce le siamo dette e ci ha aiutato a compattarci ulteriormente. Sappiamo bene che il nostro obiettivo è la salvezza e che per centrarla dobbiamo affrontare ogni sfida con questo tipo di coesione”.
La vittoria contro gli alabardati restituisce una classifica più corta che permette di guardare al campionato con rinnovata fiducia.
“Sicuramente è servita per togliere un po’ di tensione dopo che per diversi mesi i risultati stentavano ad arrivare pur disputando prestazioni spesso più che convincenti. Il segnale forte che viene da questa partita è che al Bassano stanno tutti remando con grande forza e determinazione dalla stessa parte”.
Il ritorno al gol di Longobardi è una splendida notizia per Jaconi. Anche Gasparello si è confermato lucido sottoporta.
“Christian ha attraversato un momento difficile, un attaccante vive per i gol e viene giudicato per quelli che fa o sbaglia. Può essere normale che un ragazzo che gioca davanti nel momento in cui la rete non arriva si incupisca un poco. In realtà personalmente Longobardi l’ho sempre visto sereno quindi sapevo che prima o poi sarebbe tornato a metterla nel sacco. Idem per Gasparello che si è confermato. Conosco perfettamente il valore dei nostri attaccanti e posso affermare che hanno sempre goduto della nostra massima fiducia”.
All’orizzonte si profila un altro gran premio della montagna: lo Spezia. Longobardi afferma che alla lunga i bianconeri sono destinati a vincere il campionato.
“Ogni domenica è dura ma la prossima gara lo è, se possibile, ancora di più. Teniamo presente che lo Spezia è la squadra più forte che abbiamo mai incontrato da quando siamo in C1. È costituita con 8 giocatori che la scorsa stagione erano titolari in serie B. E di questi ben 3 erano i capitani delle rispettive squadre. I bianconeri sono una fuoriserie che ha dei valori individuali mostruosi. Che poi riescano ad innestare una marcia che consenta loro di arrivare al vertice della classifica non lo so. Anche perché Cremonese e Frosinone hanno qualcosa in meno sul piano dei singoli ma sono partite meglio e sono sufficientemente attrezzate. Dal canto nostro ce la metteremo tutta per infastidirli e per portare a casa il massimo che la partita ci offrirà ma guai a dare per scontato che i miracoli possano riuscire sempre. In ogni caso sappiamo che il Bassano al completo può davvero battere chiunque”.
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