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Marco Polo
Giornalista
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“Anche la Sampdoria è retrocessa”
Jaconi parla degli squadroni che precedono il BV. Martina: “Non ci interessa dell’Andria. Se loro saranno incattiviti noi lo saremo di più”. Buone notizie per Mateos, sarà arruolabile
Pubblicato il 03-11-2011
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Il protagonista della settimana non può che essere Giovanni Martina. Il terzino di Conegliano è passato di punto in bianco da esubero a giocatore di assoluto livello e affidamento. Una metamorfosi completa figlia delle necessità ma anche di una ammirevole capacità di farsi trovare pronto quando Osvaldo Jaconi ha deciso di puntare su di lui. Complice il cambiamento tattico che ha portato al 4-4-2 Martina ha trovato spazio per la prima volta a Bolzano, uno spezzone di partita da esterno alto. Poi l’ascesa complice anche l’infortunio di Porchia che ha lasciato libera la casella di difensore centrale per Andrea Basso. Falliti o non del tutto soddisfacenti i test jaconiani con Lucca e Lorenzini, Martina si è ben presto rivelato un esterno difensivo di sicuro affidamento: “Beh io ho sempre creduto nel lavoro. Non sono mai sceso nel campo d’allenamento accontentandomi di tirare avanti perché ero stato escluso dai programmi iniziali. Sapevo che prima o poi avrei potuto avere la mia chance e dovevo essere pronto a raccoglierla nel momento in cui si fosse presentata. Non ho mai mollato ed ora eccomi qua”. Il momento del Soccer Team è delicato ma Martina non si fa condizionare dalla classifica: “Devo dare ragione al vicepresidente Masiero quando dice che al completo possiamo fare tutt’altro campionato. Purtroppo ora come ora gli episodi ci dicono contro perché se guardiamo bene ce la siamo sempre giocata fino in fondo con tutti. Il momento è delicato però siamo consapevoli di aver sempre fatto prestazioni importanti. In più l’ambiente invece di remarci contro come capita molto di frequente in questi casi, ci sta confortando. I cori dei tifosi sia a Salò che contro il Siracusa ci hanno fatto enorme piacere”. La partita di Andria si preannuncia ricca di difficoltà. I pugliesi vorranno riscattarsi dopo la dolorosa, in chiave salvezza, “manita” presa dal Latina. Inoltre sembra che mister Di Meo abbia firmato un biennale proprio in queste ore. Sintomo che la dirigenza vuole dare un segnale di compattezza e fiducia nel lavoro del proprio tecnico alla vigilia dello scontro diretto con il Bassano: “A noi dell’Andria interessa fin lì. Se loro saranno incattiviti noi lo saremo di più. Dobbiamo far punti, recuperare tutti gli effettivi e dare una bella botta al campionato. A livello personale sono pronto e motivato, volevo prontamente riscattarmi dopo la stagione in chiaroscuro a Viareggio e fin’ora sono soddisfatto del mio contributo. Certo non ho ancora i 90 minuti ma conto di arrivarci presto”.
Carica Jaconi. In casa giallorossa non si trova un pessimista neanche a pagarlo. Da Vincenzo Grillo all’ultimo massaggiatore sono tutti convinti di poterla sfangare. Tale fiducia è dettata da segnali che sono sempre più incoraggianti e dalla piena consapevolezza che la classifica non rispecchia il vero valore della squadra. Come già rimarcato, sarebbe bastato non aver fallito alcune occasioni a dir poco clamorose per ritrovarsi quasi a metà classifica. Ma Osvaldo Jaconi sottolinea un altro particolare. La constatazione che subito sopra la zona playout ci siano Spezia, Triestina e Piacenza non rappresenta per forza uno svantaggio: “Ricordate la Sampdoria dello scorso campionato? Vendette Cassano e Pazzini a gennaio e ben presto si trovò a lottare per la salvezza. Nonostante i blucerchiati fossero ben più attrezzati di tante altre squadre, finirono per retrocedere. Cosa significa? Che non è detto che il più forte debba salvarsi per forza. Anzi la disabitudine di questi grandi club, partiti con ben altri obiettivi, all’estenuante lotta punto per punto è un vantaggio notevole per noi piccole abituate a scavare nella terra con le mani. In questi casi l’obbligo di far risultato in queste piazze genera un clima di contestazione che diventa difficile da arginare”. Il campionato è ancora lunghissimo, le battaglie da combattere numerose: sarà una volata emozionante e all’ultimo respiro.

La carica di Osvaldo Jaconi (foto Roberto Bosca)
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