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Marco PoloMarco Polo
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Calcio

Jaconi ritrova Bonetto

Il mister rimette a centrocampo la sua punta di diamante. Contro lo squadrone Barletta sarà importante il doppio lavoro degli esterni

Pubblicato il 06-10-2011
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Domenica al “Mercante” arriva il Barletta ma più che all’avversario questo è il momento di pensare a sé stessi. È infatti giunta l’ora di posare il primo corso di mattoni sopra alle fondamenta messe in opera domenica a Bolzano. Il Bassano Virtus ricostruito a partire proprio dalla base, ovvero dalla retroguardia titolare comprendente Basso, Scaglia, Porchia e Ghosheh, per la prima volta non ha subito reti e ha conquistato il primo punto stagionale. Ma soprattutto Jaconi sembra aver trovato la quadratura del cerchio per quanto riguarda il reparto di centrocampo, come più volte sottolineato vero e proprio nodo di questo complicato inizio di campionato. Abbandonato il poco protettivo centrocampo a due iniziale, passando per il conosciuto centrocampo a tre, il mister giallorosso ha optato, dopo tutta una serie di attente considerazioni, per predisporre la classica linea di quattro uomini del 4-4-2, anche se ciò ha determinato l’accantonamento di Matteo Caciagli. Al fianco dell'imprescindibile Mateos dev'essere, infatti, schierato un under ossia uno tra Proietti, favorito, e Morosini.

L’esempio dei big. E proprio l’esclusione del forte centrocampista centrale dalla lista dei convocati per la sfida con l’Alto Adige ha destato qualche perplessità per il valore conclamato del ragazzo. Ebbene prima di procedere con qualsiasi lettura del caso è bene premettere che il primo a conoscere le qualità di Caciagli “lo scudo” è proprio Osvaldo Jaconi che spiega le sue ragioni: “Per il bene del Bassano è evidente che non posso perdere nessuno per strada. Tutti i ragazzi a mia disposizione sono tenuti in considerazione. Guardate Martina che è passato dal non essere mai convocato allo scendere in campo domenica a Bolzano. Si è allenato bene e le sue caratteristiche sono tornate utili alla squadra. Capisco e coprendo il disagio che può vivere un ragazzo che si vede sfilare di dosso una maglia da titolare che credeva sua. Ma il sottoscritto deve fare delle scelte per il bene della squadra e, prevedendo a cosa si poteva andare incontro a causa di questa stupida regola degli under, a luglio ho spiegato perfettamente le varie situazioni che potevano paventarsi nel corso della stagione. Avevo avvisato sopratutto i giocatori che credevano in cuor loro di avere una maglia da titolare garantita, pur non essendo degli under, per quanto dimostrato nell’anno della mirabile salvezza. Perché dai veterani mi aspetto un atteggiamento positivo e di traino nei confronti del gruppo, e in particolare dei più giovani, a prescindere dalle scelte dell’allenatore”. Il calcio è così, tutto può cambiare velocemente, bisogna farsi trovare pronti nel momento giusto. Infatti, come la contingenza dei fatti, quattro sconfitte in altrettante partite, ha spinto il mister a rivedere il sistema di gioco non è detto che tra qualche tempo la soluzione migliore per mettere in campo il Bassano sia la medesima del momento attuale.

(immagine di Claudia Casarotto)


Dalla difesa all’attacco. Il Bassano che ha iniziato ad erigere il muro difensivo deve stare bene attento a non senza dimenticarsi di predisporre anche le feritoie. Se la modifica dell’assetto del centrocampo ha determinato l’esclusione dall’undici di partenza di Caciagli, il 4-4-2 ha aperto nuove possibilità soprattutto per quanto riguarda la batteria di esterni. A cominciare da Riccardo Bonetto. È bene ricordare come l’ex esterno della Lazio sia stato acquistato per sopperire, anche se in modo totalmente diverso, alla ritirata dietro la scrivania di La Grotteria. Non a caso nelle prime uscite stagionali Jaconi è andato a pescare tra le seconde linee (Lorenzini, Lucca) per tamponare le assenze sugli out difensivi di Basso e Ghosheh. Solo dopo la disgraziata prestazione di Crema il tecnico si decise ad arretrare Bonetto in difesa. Poteva essere una buona, ottima, soluzione. Ma pur sempre una soluzione di ripiego rispetto alle scelte iniziali che vedeva Bonetto come uomo di maggior qualità da inserire in supporto alla fase offensiva. “I nostri esterni dispongono sia delle qualità per offendere che quella di coprire tutta la fascia perché dotati di eccellente resistenza fisica – spiega Jaconi –. Il che significa molto, soprattutto in questa fase in cui dobbiamo prima pensare a far quadrato per ritrovare fiducia e poi anche a dar qualche pallone giocabile ai nostri attaccanti”. E proprio a proposito delle punte Jaconi spiega: “E’ vero che abbiamo sbagliato qualche gol però è altrettanto vero che ci siamo creati delle occasioni nonostante la squadra abbia fatto poco per dare palloni giocabili. Inoltre sia Longobardi che Gasparello si sono sempre sacrificati molto andando a pressare i mediani avversari e fungendo di fatto come primo ostacolo difensivo. Cosa può darci in più Guariniello? Essenzialmente rispetto ai suoi compagni di reparto Saverio con la sua velocità può dare profondità alla manovra”.

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