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Jaconi vuole svezzare il Bassano
Avanti col 4-2-3-1: “L’obiettivo è acquisire una mentalità vincente per un prossimo futuro. Ora conta affinare equilibri ed intese”
Pubblicato il 08-09-2011
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Due trasferte consecutive per saggiare la vera tempra del Bassano Virtus. Due trasferte che lo scorso campionato valsero 4 punti per far crescere un progetto. Non risponde in modo banale Osvaldo Jaconi quando gli chiediamo delucidazioni sulle premature polemiche nate in seguito all’adozione del nuovo modulo con i tre trequartisti: “Tutti sappiamo come sono i bambini di un anno. A quell’età si desidera fortissimamente correre ma spesso si finisce per inciampare e cadere. A volte è doloroso ma è un passaggio obbligato. Se non ci provi non riuscirai mai. Ecco, questo è il Bassano d’oggi. Una squadra che insegue un futuro interessante ma che, per forza, per raggiungerlo deve affrontare delle difficoltà. Certo, potremmo impostare il nostro calcio in maniera difensiva come la scorsa stagione quando ad una ottima organizzazione difensiva abbinavamo le qualità dei singoli (il velato riferimento è a La Grotteria ndr). Non è detto che non torneremo più a giocar così, dopotutto saranno i risultati oltre a quello che vedremo sul terreno di gioco a darci le giuste indicazioni. Ma non possiamo rinunciare in partenza a crescere e a portare avanti un progetto che si fonda su un certo tipo di atteggiamento e mentalità. Anche perché veniamo da una sconfitta che sfido chiunque a dire meritata. Il Lanciano ha fatto bingo con il minimo sforzo, non credo gli capiterà molto spesso”. Insomma, più che un fatto di modulo siamo di fronte ad un fatto di mentalità. L’epocale bivio tra una squadra che intraprende il percorso per diventare un giorno un team vincente o una formazione che rimanda questo processo a data da destinarsi. Guai se fosse un incidente di percorso, qual è oggettivamente stato la sconfitta con il Lanciano, a determinare la direzione. Saranno cinque, sei magari sette le partite necessarie a capirci un po’ di più. “Anche perché – continua il mister – il nostro obiettivo è invogliare la gente a venire allo stadio, oltre che con gli imprescindibili risultati, attraverso un calcio piacevole ed appassionante”. Il problema nel debutto di campionato ha riguardato essenzialmente la fase offensiva e la creazione di palle gol in particolare visto che i giallorossi hanno quasi costantemente tenuto il pallino del gioco. Dato evidente, inconfutabile come i ben 9 calci d’angolo a 2 collezionati dai padroni di casa: “Inizio rispondendo che con lo schieramento della scorsa stagione il centravanti, se vogliamo, soffriva, di maggior solitudine. Come giochiamo adesso può infatti beneficiare del supporto del trequartista centrale. Il nostro problema è 1) non abbiamo in squadra Arjen Robben, 2) alcuni dei nostri pezzi da novanta come Mateos, Basso, Porchia e altri non sono stati a disposizione per larghi tratti di preparazione. È evidente che l’intesa tra compagni, ma anche tra i reparti, non possa prescindere dal provare e riprovare certe situazioni in partite vere. Stiamo lavorando sodo per trovare i nuovi equilibri. Inoltre diventa fondamentale conquistare qualche punizione in più vicino l’area avversaria, cosa che a noi non riesce mai”.
Infortuni al minimo storico, c’è da recuperare la forma. Capitan Basso ha disputato un tempo contro i dilettanti del Santa Croce (gara terminata 17 a 2) ma chiaramente ha bisogno di maggior rodaggio per scendere in campo da titolare. Sulla fascia destra il ballottaggio è tra Lorenzini, strafavorito, e Lucca. Sul giocatore carioca, positivo in tutto il precampionato dove si è fatto apprezzare soprattutto in fase offensiva, Jaconi chiede pazienza “perché deve perdere l’abitudine di distrarsi durante la gara”. Anche Ghosheh è sceso in campo contro i biancoverdi cittadini quindi al 90% con il PergoCrema ci sarà. L’ultimo piccolo dubbio riguarda chi tra Drudi, provato nel primo tempo a centrocampo con davanti l’attacco titolare, e Caciagli scenderà in campo dal primo minuto a Crema. Difficile che Jac lasci fuori il centrocampista pisano ma Drudi ha tutte le carte in regola per diventare, un giorno, un giocatore fondamentale. Chissà.

A disp: Poli, Maniero, Lucca, Drudi, Morosini, Ferretti, Gaparello (immagine Claudia Casarotto)
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