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Mercato chiuso. Saltato sul filo di lana lo scambio Gimmelli-Baido
In coppa debutta Gasparello, decide Iocolano e la Giacomense va ko. Braghin: “La nostra è una politica che prevede di trovare il giusto equilibrio tra esperienza, budget ed esigenze tecnico/tattiche”
Pubblicato il 31-08-2011
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Si è chiusa alle 19 di mercoledì la sessione estiva del calciomercato. A pochi giorni dall’avvio del campionato le squadre sono fatte e finite. Non era invece fatta e finita, come sembrava, la campagna di rafforzamento del Soccer Team. La notizia, data per fatta da parte di tutti gli addetti ai lavori, è che proprio all'ultima curva prima del traguardo è sfumata la trattativa che prevedeva il passaggio di Baido al Pisa con conseguente percorso inverso del difensore Giacomo Gimmelli in veneto. Tutto saltato così sia Baido che Martina rimarranno in giallorosso a giocarsi le proprie carte, anche se le gerarchie e gli uomini su cui lo staff tecnico intende puntare sono piuttosto definite.
Coppa Italia. A consolare il popolo giallorosso ci hanno pensato i ragazzi che la casacca giallorossa la indossano già. A Portomaggiore, nel ferrarese, gli jaconiani hanno superato la Giacomense nonostante una formazione straboccante di giovani. Mister Jaconi al termine era persino compiaciuto per aver visto all’opera ben cinque ragazzi del settore giovanile giallorosso: il 19enne Mattioli sembrava addirittura un veterano al cospetto del 18enne Lazzarotto e dei 17enni Barbetti, Stevanin e Slongo (questi ultimi la scorsa stagione militavano negli allievi). La gara è stata combattuta,le due squadre hanno tirato a vincere ma alla fine il risultato ha sorriso ai giovincelli bassanesi. Ingiudicabile il debutto Gasparello che si è confermato un tipo tosto, grande impegno da parte sua, ma bisognoso di affinare le intese con i compagni. Passano il turno Spal, vittoriosa sul campo del Rimini, e Treviso. Il Bassano si fera a quota cinque, a pari merito con il Rimini e dietro le due che passano il turno.

Stefano Braghin, direttore generale del Soccer Team (foto Roberto Bosca)
Parla Braghin. Un anno fa di questi tempi Jaconi aveva tra le mani un certo gruppo e una certa idea di calcio. Da lì a poco però dovette stravolgere tutto per mandare in campo un gruppo che potesse salvare la pelle nella nuova categoria. Quest’anno le cose sono andate in maniera profondamente diversa. Pur rimanendo la salvezza come obiettivo primario, il tandem Braghin-Jaconi ha messo le pedine giuste al posto giusto: titolari, rincalzi, under, alternative. “Quest’anno siamo partiti conoscendo in partenza obiettivi e categoria quindi, sì, è corretto dire che questa è una squadra più razionale rispetto a quella passata che ha fatto, benissimo tra l’altro, di necessità virtù. Inoltre siamo soddisfatti per aver trovato l’accordo con tutti i ragazzi che ci interessavano, quelli che potevano essere funzionali al progetto tattico che il mister aveva in testa. La logica era di confermare il nocciolo duro del gruppo che lo scorso hanno ha dimostrato di avere valori straordinari e su questo innestare i giovani giusti. Un passaggio chiave, in quest’ottica è l’essere riusciti a trattenere sia Longobardi che Ghosheh, i quali possono essere assimilabili a nuovi acquisti visto che erano tornai alle loro società d’origine (rispettivamente Viareggio e ChievoVerona ndr)”. L’altra grossa direttrice sulla quale si è mossa la società riguarda i giovani: “Abbiamo rinnovato il parco degli under, sulle scorte di quanto previsto dai regolamenti introdotti dalla Lega, con dei giovani sui quali noi puntiamo e che riteniamo avere qualità. Alla fine il ringiovanimento è stato profondo visto che l’età media è poco più di 24 anni il che rappresenta un record per la nostra società. Come sintetizzare la nostra politica? Una strategia di valorizzazione dei giovani inserendoli in un contesto già organizzato, sperando di trovare il giusto equilibrio tra esperienza, budget ed esigenze tecnico/tattiche. Perché sì, vogliamo salvarci ma anche toglierci qualche bella soddisfazione”.
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