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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
Bassanonet.it

Calcio

A Cremona il sigillo della storia. È una bellissima salvezza!

Impresa grandiosa dei giallorossi che strappano la permanenza in C1 con una giornata d’anticipo. Ora si programmerà il futuro: Pellizzer ha disputato l’ultima gara in giallorosso, La Grotteria la penultima.

Pubblicato il 08-05-2011
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SALERNITANA - CREMONESE 0-0

US Cremonese 1906 (4-4-2): Bianchi 6,5; Cattaneo 6,5, Stefani 6, Cremonesi 6, Favalli 6; Toledo 6,5, Tacchinardi 5,5, Degeri 6,5 (st 22’ Bacher 5,5), Vitofrancesco 5,5; Colacone 5 (st 22’ Scaglia 6), Coda 6,5.

Grande gioia a Bassano del Grappa: il Soccer Team è salvo

A disp.: Aldegani, Sales, Bini, Joelson, Gasparetto. All.: Montorfano 5,5.

Bassano Virtus (4-3-1-2): Grillo 6,5; Lorenzini 6, Pellizzer 7, Basso 7, Ghosheh 6,5; Mateos 6, Caciagli 6,5, Beccia 6; Niada 6,5 (st 24’ Venitucci 6); La Grotteria 5,5, Longobardi 5,5 (st 35’ Rodriguez sv).
A disp.: Grosso, Baido, Iocolano, Madiotto, Zamuner. All.: Jaconi 6,5.

ARBITRO: Ripa di Nocera Inferiore 6.
RETI:
NOTE: spettatori 2300.
Ammoniti: Pellizzer
Espulsi: -.
Angoli: 2-2
Recupero: pt 0’; st. 0’.

Cremona.È finita. È finita. È finita. Ore 16:47 dell’8 maggio 2011, il Bassano Virtus scrive di proprio pungo una delle più belle pagine della sua storia. Il triplice fischio dell’arbitro santifica quella che è la prima favolosa salvezza in C1 della formazione di Bassano del Grappa. Manca ancora una giornata alla fine ma sono ben sei i punti di vantaggio sul Pavia, sconfitto a Bolzano. Un miracolo sportivo bello e buono per una formazione costruita per affrontare la C2, arrivata sulla linea del traguardo senza aver effettivamente rischiato granché ma con la lingua a penzoloni dopo aver spremuto gran parte delle proprie energie tra gennaio e febbraio, il periodo della memorabile striscia di 5 vittorie consecutive. Dall’indimenticabile prima vittoria in categoria contro il Sorrento, passando per il blitz formato pareggio del “Bentegodi”, all’eroica impresa di superare la lanciatissima Salernitana pur costretti in 10 (match quello che ha dato una spinta fondamentale sul versante della consapevolezza e della cementificazione del gruppo), fino al primo affondo esterno di Como. Senza dimenticare il derby di ritorno quando Soccer Team e Hellas Verona han dato vita ad uno degli incontri più palpitanti dell’epopea giallorossa. Una volata pazzesca nel nome di quell’Osvaldo Jaconi strappato alla vita casalinga con un tempismo da killer da Stefano Braghin e chiamato a pilotare una ciurma che si è trasformata da bella banda del buco ad imprendibile istrice. Anche questo passerà alla storia, la salvezza passata da una fase difensiva straordinaria dove la coppia Pellizzer-Porchia si è dimostrata una delle migliori del campionato, dove Basso ha recitato da capitano coraggioso e Ghosheh ha messo in luce una crescita fisica e caratteriale monstre. Purtroppo per la grande famiglia bassanese, il giallo rimediato dal Pelli a Cremona gli impedirà di partecipare alla passerella casalinga con l’Alessandria. Non è un mistero che il centrale dal sangue bassanese sia sul taccuino di numerose squadre di categoria superiore e con ogni probabilità spiccherà il volo con l’apertura delle liste. Fa specie pensare a cos’è riuscito a costruire Jaconi a partire da un gruppo votato all’offensiva e particolarmente labile. In quest’ottica non si possono tacere i contributi di Mateos e Caciagli, i gol di Longobardi e l’immenso Christian La Grotteria, centro di gravità attorno al quale è gravitato il mondo giallorosso in tante tante partite. E proprio il Gaucho è ad un passo dall’addio al calcio giocato, e anche qui si può parlare di un pezzo di storia giallorossa (che se ne va). Ma oggi è il momento della felicità e dei pugni chiusi verso il cielo. Verso il cielo come Osvaldo Jaconi, portato in trionfo da tutti i suoi ragazzi in mezzo al campo di Cremona.

La partita. Jaconi l’aveva detto a chiare lettere: “non aspetteremo il risultato di Bolzano, dobbiamo pensare a strappare da noi il punto che manca per festeggiare”. Detto fatto, è il Bassano a partire meglio. Già dopo 4’ La Grotteria, partendo da fermo, affronta quattro avversari lasciandoli sul posto, uno due con Longobardi che non si chiude di un soffio e occasione sfumata. Passa un minuto e Niada controlla un pallone difficile aprendo subito per l’accorrente Mateos. Il centrocampista va sul fondo e scodella un pallone teso sul quale Bianchi esce smanacciando e prima Niada e poi Beccia vengono contratti al momento di concludere. Le due opportunità appena descritte, e il pressing portato a tutto campo dalla squadra veneta, non fanno altro che certificare il miglior inizio dei giallorossi davanti agli occhi esterrefatti del pubblico cremonese. È la banda di Jaconi a tenere in mano il pallino del gioco, sono i ragazzi guidati dal prode La Grotteria a costringere sulla difensiva la blasonata formazione grigiorossa. Benissimo Niada in posizione di trequartista, sempre lucido e mai banale nelle soluzioni, Caciagli e la difesa nella sua interezza. I ritmi della gara non sono particolarmente elevati e pian piano anche la Cremonese prende coraggio e s’affaccia dalle parti di Grillo. Al 30’ gran tiro di Coda con l’estremo difensore giallorosso costretto a volare e chiudere in corner ,un minuto dopo una conclusione dentro l’area del solito Coda viene ribattuta da Basso che si stava rialzando dopo un contrasto. Ma stringi stringi i padroni di casa ci provano principalmente con conclusioni senza pretese dalla lunga distanza, immancabili prede facili di un attento Vincenzo Grillo.

Non succede più nulla. La notizia migliore arriva nell’intervallo quando si sparge la voce del raddoppio dell’Alto Adige contro il Pavia. Il che significa un gustosissimo “tutti salvi”. Ma il Bassano ricerca la vittoria e appena ripartiti Niada inventa un cross basso e teso nel cuore dell’area, Longobardi non ci arriva ma alle sue spalle sbuca La Grotteria, poco reattivo ed anticipato sul più bello da Stefani in scivolata. Occasione non capitalizzata ma segnale importante lanciato ai padroni di casa del tipo “non abbassate la guardia, non avanzate in massa che siam qui più vivi e pericolosi che mai”. Ma probabilmente tutto ciò non era necessario visto che la gloriosa Cremonese si limita a guardare un Soccer Team che conduce un onesto possesso palla. La situazione è paradossale: se infatti al Bassano un pari è più che sufficiente, per i grigiorossi la vittoria sarebbe un imperativo. Imperativo un po’ smorzato dalle buone nuove provenienti da Bolzano ma assolutamente necessario per l’orgoglio di una tifoseria e una città esasperati. Una vittoria per chiudere in bellezza una stagione disgraziata. Il tutto lascia particolarmente indifferenti i portabandiera della città del Grappa che non si lasciano distrarre dai poco eleganti cori dei locali, anzi continuano nel loro gioco fatto di attenzione e possesso palla finalizzato al gol ma non rischiare niente. Il tecnico Montorfano prova dare uno scossa alla sua troppo apatica squadra con due innesti al 22’, senza tra l’altro ottenere un grande feedback positivo. Dall’altra parte un Jaconi molto più tranquillo, ma concentratissimo sul pezzo, toglie Niada con le pile scariche per Venitucci e poi Longobardi per Rodriguez. E proprio il cubano al 39’ ha sui piedi la palla della vittoria, fallita per una questione di istanti. Ma è chiaro che può bastare così, il Bassano è salvo ed ora nessuno interrompa la festa.

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