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Alessandro TichAlessandro Tich
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Partita oggi una campagna social e di invio di email al sindaco di Bassano per “tutelare” Operaestate Festival. Si irrita il sindaco Pavan che attacca “i detrattori politici” e ribatte su Facebook: “Giù le mani da Operaestate”

Pubblicato il 09-09-2019
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La tensione corre sul web. È partita oggi una campagna social e di invio di email al sindaco di Bassano del Grappa Elena Pavan per “tutelare” Operaestate Festival Veneto dopo le turbinose notizie di questi giorni.
L'iniziativa è stata promossa dall'entità Facebook “I Care for Bassano”, che sulla sua pagina FB (in italiano e in inglese, godendo i progetti del Festival di numerosi partner internazionali) si definisce come “un movimento che mette insieme cittadini, artisti, operatori e tutti coloro che si sentono di proteggere e testimoniare il valore umano ed artistico di Operaestate”. “La scorsa settimana - scrivono ancora i promotori di “I Care for Bassano” - esce sul Corriere del Veneto un articolo che annuncia il congedo da Operaestate del suo direttore artistico Rosa Scapin, che apprende la notizia a mezzo stampa. Seguono rettifiche, articoli sulla stampa locale e strascichi di polemiche.”
Da qui il sostegno del gruppo alla continuità della direzione del Festival, che il sindaco Pavan, come noto, intende invece smantellare con l'occasione della scadenza del contratto del direttore Scapin.

Il post su Facebook del sindaco Pavan

“Un sostegno - continua la presentazione del gruppo - al capitale culturale comune (perché in parte lo sentiamo anche nostro), costruito con progetti europei, con b.motion danza e tutte le iniziative realizzate affinché la città di Bassano divenisse una capitale della danza.” “Bassano - prosegue il testo - si è trasformata negli anni in un modello riconosciuto in tutto il mondo di fusione tra arte e comunità. Uniti, auspichiamo che le progettualità di Operaestate proseguano, e che al timone ci sia Rosa Scapin, fondatrice di un festival che nel 2020 festeggerà il suo 40° anniversario.”
L'azione di sensibilizzazione è stata organizzata in due filoni di intervento.
Il primo è stata l'uscita di un post sulla pagina Facebook “I Care for Bassano” in cui si chiede “di interagire tra like, commenti e condivisioni”, invitando inoltre gli utenti a “taggare il maggior numero possibile di persone e taggare Operaestate e il Comune di Bassano”. Il secondo è stato un invio di email al sindaco di Bassano dal contenuto “personale, costruttivo, a testimonianza del valore artistico e umano che Operaestate ha per ognuno di noi”. Bandite in modo assoluto, nella campagna di posta elettronica, “accuse e linguaggi scorretti”.
Le istruzioni per l'uso riportate sopra erano l'oggetto di un messaggio trasmesso agli interessati che doveva “restare per uso privato”. A renderlo pubblico, però, è stato lo stesso sindaco Elena Pavan che nel tardo pomeriggio lo ha postato su Facebook e lo ha trasmesso ai media locali utilizzando il gruppo WhatsApp dell'ufficio stampa del Comune, allegandolo al post pubblicato oggi dallo stesso primo cittadino sempre sul suo profilo Facebook, che riportiamo di seguito:

“Se dovete organizzare un mailbombing e un’operazione social ad effetto, almeno assicuratevi che il messaggio non arrivi sul telefonino del sindaco o dei suoi più stretti collaboratori.
Un abbraccio ai nostri detrattori politici che pensano di screditarci in questo modo.

Lasciatemi però dire una cosa, lo faccio apertamente (non ho bisogno di mezzucci e nemmeno di messaggi privati): GIU’ LE MANI DA OPERAESTATE

OPERAESTATE E’ DEI BASSANESI E DI TUTTI COLORO CHE AMANO LA CULTURA E L’ARTE, CHE SIANO DI DESTRA, CENTRO O SINISTRA

Come ho avuto già modo di dire abbiamo intenzione di far crescere questa rassegna sia in termini di notorietà che di numeri.
Mi riterrei poco intelligente se decidessi di buttare al vento quanto di positivo è stato fatto negli ultimi anni, abbiamo intenzione di continuare a crescere partendo dalle basi solide costruite nel tempo. Inutile dire che porteremo il nostro contributo e le nostre idee per cercare di migliorare e innovare la proposta cultura.
Concludo con un messaggio a tutti coloro che consapevolmente o inconsapevolmente (sono sicura che in tanti sono stati fuorviati da un messaggio che riporta cose non vere) si sono detti preoccupati: Operaestate è in buone mani.”

Così parlò dunque, o per meglio dire così scrisse sul social network un irritato sindaco di Bassano Elena Pavan. E Operaestate cammina ormai sui carboni ardenti.

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