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Una valanga di cartoline per seppellire la corruzione. Un milione e mezzo per l'esattezza da firmare entro il 12 dicembre e consegnare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano quale garante della Costituzione per far sì che quanto è stato rubato alla collettività dai corrotti torni nelle mani della società civile. E’ questa la petizione –appello di Libera e Avviso Pubblico che è possibile sottoscrivere online oppure oggi, 10 dicembre, a Padova, presso il Palazzo Municipale e domani, 11 dicembre, a Vicenza, presso la Libreria Galla Girapagina di Viale Verdi 26 e a Belluno in Piazza Martiri dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Secondo l’ultimo rapporto di Transparency international, il nostro Paese è al 67° posto per trasparenza nelle decisioni pubbliche, il livello più basso dal 1995. E il sondaggio effettuato da Eurobarometro nel 2009 ha rivelato che il 17% degli italiani si è sentito chiedere una tangente, quasi il doppio della media europea (9%).
“ La Raccolta di firme -ha detto Don Luigi Ciotti, presidente di Libera- la dedichiamo alle vittime del terremoto in Abruzzo, in particolare ai ragazzi della Casa dello Studente, in quel cemento crollato la corruzione ha toccato il suo massimo” L'Appello si rivolge al Presidente della Repubblica per chiedere di intervenire, nei modi che riterrà più opportuni, affinché governo e parlamento adeguino il nostro codice alle leggi internazionali anticorruzione, a partire da quelle stabilite dalla Convenzione di Strasburgo del 1999. E perché venga finalmente data piena attuazione alla norma, già introdotta nella Finanziaria 2007, che prevede la confisca e il riutilizzo sociale dei patrimoni sottratti dai corrotti al bene comune.

In più, Avviso Pubblico, la rete di amministratori di comuni, province, regioni e comunità montane nata nel 1996 per promuovere azioni di prevenzione e contrasto all'infiltrazione mafiosa nel governo degli enti locali chiederà tutti i Consigli Comunali, Provinciali e Regionali di approvare un ordine del giorno per impegnarsi a promuovere la campagna.
La corruzione- ha proseguito Don Ciotti - è una ferita dentro di noi, non è un problema marginale inquina i processi della politica, minaccia il prestigio e la credibilità delle Istituzioni, inquina e distorce gravemente l'economia, sottrae risorse destinate al bene della comunità, corrode il senso civico e la stessa cultura democratica. Davanti ai costi della corruzione diretti ed indiretti non si deve tacere. Non puo' essere normale la corruzione perchè non è normale una società che ruba a se stessa. La firma - conclude il presidente di Libera - è un atto di corresponsabilità significa sentirsi sempre moralmente implicati.
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