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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Manifestazioni

Nella terra di Ezzelino

Torna ad animare San Zenone, dal venerdì 4 luglio, la tradizionale rievocazione storica promossa dall'associazione Academia Sodalitas Ecelinorum

Pubblicato il 03-07-2014
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Rinascimento in bianco e nero

Da venerdì 4 luglio, con una cena medievale ospitata a Villa Martini Rubelli dal menu tratto da quelli tipici del XII secolo e presenziata da figuranti interpreti della famiglia dei Da Romano, prende il via a San Zenone la tradizionale rievocazione storica promossa dall’associazione Academia Sodalitas Ecelinorum. Fin dal 1999, l'Academia organizza le giornate medioevali incentrate sulla figura di Alberico Da Romano, signore di Treviso e fratello del più famoso Ezzelino III, e degli avvenimenti storico-politici che portarono alla disfatta e al conseguente eccidio della sua famiglia.
Da sabato 5 luglio fino a domenica, entrerà nel vivo la manifestazione ospitata in località Sopracastello. “Nella terra di Ezzelino” propone un programma denso di intrattenimenti, conferenze, sfide, tornei e rappresentazioni storiche della saga dei Da Romano. Nella piana degli Armeni sarà allestito un accampamento tipico del Duecento animato da figuranti in costume d’epoca: dame e cavalieri, armati e falconieri, musici, giocolieri e popolani. Nel borgo è stato ricostruito il cortile del mercato con banchi e interpreti dei mestieri del tempo.
L’evento sarà seguito nella notte di San Bartolomeo (domenica 24 agosto, notte resa celebre nel Cinquecento dalle sanguinose guerre di religione in Francia), sempre nel sito storico di San Zenone, dalla rievocazione dell’eccidio e fine di Alberico e della sua celebre famiglia. Era infatti l’agosto del 1260 quando, in prossimità della torre, si consumò a opera delle milizie di Marco Badoer, podestà di Treviso, la strage della famiglia più potente del tempo. L’eccidio è stato così documentato da Giambattista Verci nella sua Storia degli Ecelini: «Quell’orrida tragedia che sarà sempre l’obbrobrio di que’ secoli, di que’ popoli. (…) Su gli occhi di quel disgraziatissimo padre gl’innocenti fanciulli furono ad uno ad uno decapitati, i corpi a brani lacerati. Si venne poi alle donzelle e alla moglie, giovin e ancora bella. (…) Fu acceso il fuoco e furono miseramente vive abbrucciate.(…) Alberico fu posto alla coda di un cavallo e strascinato per tutto l’esercito, lasciando il terreno intriso del suo sangue ed ogni sasso, ad ogni sterpo o spina, qualche pezzo delle carni».

A questo link, informazioni in dettaglio sul programma www.academia-san-zenone.com/.

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