Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Pubblicato il 24-03-2018
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Giovanni Colella a tutto tondo. Il turno di riposo della formazione giallorossa è l’occasione per fare il punto della situazione con il tecnico subentrato a dicembre. Il suo bilancio sulla panchina del Soccer Team è di sette vittorie, tre pareggi e tre sconfitte. Tre sconfitte in tre derby e tutte e tre immeritate. Se il Mestre ha fatto comunque una grande prestazione, né il Vicenza né il Padova hanno meritato di espugnare il Mercante. In generale, in nessuna partita affrontate sotto la gestione Colella gli avversari hanno dimostrato di valere di più. Importantissimo anche ricordare che situazione drammatica ha trovato il tecnico di San Donà di Piave al momento del suo insediamento (squadra depressa e inguardabile da due mesi) e la marea di infortuni ai quali ha dovuto far fronte che hanno tolto alternative importanti. Il tecnico ha immediatamente trovato la quadratura del cerchio che mancava – leggi identità tattica – e ha rimesso a nuovo giocatori che si stavano eclissando come Venitucci e Diop. Gli ultimi tre aspetti di Colella che in via Piave non possono assolutamente ignorare, ed infatti non ignorano sennò WS mica lo avrebbe scelto, sono i seguenti: 1) ha una cultura del lavoro che si sposa perfettamente con uno dei punti di forza del BV che ha fatto la storia, un BV che preparato da Alessandro Dal Monte ha sempre fatto vedere i sorci verdi agli avversari dal punto di vista fisico, 2) è un grande motivatore, qualità fondamentale in un tecnico che venga ad allenare in una piazza tranquilla come quella bassanese, 3) sa valorizzare i giovani e quindi il lavoro del proficuo Settore Giovanile giallorosso. Tutta questa analisi perché in conferenza stampa abbiamo portato l’argomento su un tema importante, un possibile rinnovo di contratto. Colella non ha giocato da pokerista (il suo lavoro sarà sicuramente stato notato da diversi direttori sportivi) ma ha candidamente ammesso che se fosse per lui rimarrebbe a Bassano senza il minimo dubbio. Le sue parole, riteniamo, sono molto significative perché l’allenatore non è una persona che passerà alla storia per la diplomazia o per recitare una parte, come scrivemmo già a dicembre. Anzi, a volte essere troppo schietti è un limite, il saper portare una giusta dose di pazienza è una virtù. E da questo punto di vista il trainer ha dato prova di crescita riuscendo a tenere a bada i bollenti spiriti che in altre piazze l’hanno portato a sbottare. Come a dire che il matrimonio tra il Bv e Colella ha fatto bene ad entrambi. “In questa società mi trovo davvero bene – spiega – ci sono davvero tutti i presupposti, tutte le condizioni per lavorare al meglio e per continuare a crescere. Se dovesse arrivare una proposta di rinnovo non ci penserei due volte. Seeber è un dirigente che si occupa davvero di tutto, è stato lui a chiamarmi, lo staff qui in sede è molto preparato, con la proprietà mi sento spesso per parlare di tante cose. La cosa curiosa è che il presidente Stefano Rosso da New York mi chiama per chiedere cosa può fare la società per me e la squadra. La prima volta sono rimasto spiazzato, altrove chiamano per dare indicazioni non per riceverne”.
Bilancio. “L’aspetto che più mi ha soddisfatto dal mio arrivo? La squadra. Nonostante il mio ottimismo non avrei potuto immaginare un percorso così nettamente positivo. I ragazzi sono stati encomiabili, hanno lavorato tantissimo e non è scontato. Alleno calciatori che sono estremamente dediti al lavoro, fanno le cose con grande intensità e non si lamentano. Eppoi come non riconoscere loro la capacità di sopportare il sottoscritto? Quando mi ci metto sono un rompiscatole incredibile. Sono questi i motivi per cui il nostro primo ciclo si è chiuso bene. I ragazzi hanno lavorato tanto fisicamente ma anche mentalmente per tre mesi. Adesso è opportuno staccare un attimo la spina, ci farà bene per preparare al meglio il rush finale. I punti a disposizione sono ancora tanti visto che la classifica è cortissima”. La chiusura è un’analisi a mente fredda della sconfitta subita per mano del Mestre: “Ho rivisto la partita un paio di volte come faccio sempre. Forse potevamo fare qualcosa di più e mi riferisco al sottoscritto. Probabilmente sono stato un po' presuntuoso, potevo trovare degli accorgimenti migliori. Prendere gol subito ovviamente non ci ha favorito, comunque anche le sconfitte possono essere sono utili per crescere”.
"Ad un certo punto non credevo più di fare il salto tra i professionisti. Invece ho continuato a credere nel mio lavoro"