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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
Bassanonet.it

Primo piano

Calcio

Minesso suona la riscossa

Un gran bel primo tempo, una ripresa in apnea, un rigore di Minesso. Questi sono gli ingredienti del ritorno al successo dei giallorossi. Una vittoria scaccia crisi, una boccata d’ossigeno per la nuova gestione Colella

Pubblicato il 22-12-2017
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BASSANO – FANO 1 - 0

Bassano Virtus (4-3-2-1): Grandi 5,5; Andreoni 6, Pasini 7, Bizzotto 6,5, Stevanin 6 (1’ st Karkalis 6); Bianchi 6, Botta 6,5, Salvi 6 (23’ st Proia 6); Venitucci 6,5 (23’ st Tronco 6), Minesso 6,5 (43’ st Barison sv); Diop 6 (25’ st Fabbro sv).

I giocatori festeggiano i tre punti: una scena che non si vedeva da tempo immemore

A disp. Falcone, Gashi, Bortot, Bonetto, Popovic. All. Colella

Fano (3-5-2): Thiam; Sosa, Gattari, Soprano (32'st Melandri); Lanini (dal 14' st Torelli), Eklu, Lazzari, Filippini (41'st Varano), Fautario; Rolfini (14'st Fioretti), Germinale.
A disp. Miori, Capellupo, Camilloni, Maddaloni, Masetti. All. Oscar Brevi

ARBITRO: Donda di Cormons
RETI: st 47’ Minesso rig (BV)
NOTE: -
SPETTATORI: 800
AMMONITI:
ESPULSI:
ANGOLI: 4-6
RECUPERO: pt 2’; st 5’

Bassano del Grappa. Che il BV avesse bisogno dei tre punti come dell’aria che respira era lampante. Che il lavoro già produttivo di Giovanni Colella (da tempo non si vedeva un primo tempo giocato a tale velocità) avesse bisogno di un successo per corroborarsi idem. La vittoria sul Fano è manna dal cielo perché allontana la bassissima classifica, perché restituisce vigore ad un gruppo rattristato, perché dà linfa fresca e frizzante al nuovo corso, perché dà l’idea di aver lasciato il peggio alle spalle, perché si sono fondate le basi per ricostruire un futuro degno del Bassano Calcio. Fermare un’emorragia equivale a tornare a vivere.

La mano di Colella. Tutto ciò si realizza grazie ad un rigore trasformato da Minesso nel secondo minuto di recupero del primo tempo che spezza la maledizione di un gol che non arrivava dalla notte dei tempi. Si, ci vuole un rigore per battere un ottimo Fano perché il Soccer Team è un malato che ha bisogno di tempo e fiducia per guarire. Una squadra malata che fa ancora una fatica dannata a creare le occasioni da gol. In altri termini creare le condizioni ideali per le caratteristiche dei giocatori che ne compongono l’attacco. La differenza rispetto all’era avanti Colella (A. C.) è che il medico, il tecnico appunto, ha trovato la terapia giusta. La terapia applicata durante la settimana consta di due cure distinte ma inscindibili nell’effetto: un’impennata nel lavoro fisico ai fini dell’intensità, una crescita esponenziale nel lavoro con il pallone per rintracciare un’identità nel gioco. Ecco allora che chi scrive non poteva credere ai suoi occhi osservando triangolazioni ad una velocità supersonica, una difesa altissima, un appoggio molto più costante del centrocampo alla fase offensiva (con Bianchi), una presenza più cospicua dentro l’area di rigore quando un compagno si prepara a mettere un traversone, una voglia assassina di uscire dal tunnel del catastrofismo nonché la rinascita di giocatori che fino a prima del Derby avevano un velo di tristezza davanti agli occhi (Venitucci, Diop, Minesso, ecc). Se la stessa prestazione fosse stata disputata contro i cugini avremmo vinto noi. Invece di fronte c’è un Fano tosto, organizzato, in cui i primi a difendere sono le punte Germinale in primis, un’ottima squadra che ha poco da spartire con l’ultimo posto in graduatoria e sorretta da un buon momento di forma. Qualcuno potrebbe dire che nel corso del primo tempo il BV non tira mai nello specchio della porta, c’è sempre da scegliere se vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto perché la differenza di prestazione rispetto a poco tempo fa è tanto diversa come l’Antartico e il Shaara. La verità, se si vuol fare una critica, è che la squadra nella ripresa è implosa forse perché spende troppo nella prima parte di gara, in parte per merito del Fano, certamente per una condizione psicologica da migliorare. Per esempio: se sei in affanno cerchi di rallentare il gioco, non di accelerarlo, prendi tempo ad ogni fallo, provi a gestire il pallone contando sulle doti tecniche insiste in questa squadra. Tutto ciò non è avvenuto, per frenesia e per la scarsa lucidità dovuta alla paura di subire l’ennesima beffa.

Sala stampa. Giovanni Colella non si esalta dopo la prima vittoria della sua gestione, il primo successo del BV dopo dieci partite di digiuno: “Abbiamo compiuto solo un primo passo e la strada è piuttosto lunga. Abbiamo portato a casa la vittoria lottando con grande temperamento nonostante le difficoltà. I tre punti sono una medicina insostituibile perché premiano il lavoro che questi ragazzi compiono durante la settimana. Adesso in spogliatoio c’è qualche sorriso, era da un po’ che mancava. Primo dieci minuti ottimi? L’obiettivo è prolungare il minutaggio in cui giochiamo in un certo modo. Calo nel secondo tempo? Nel serbatoio c’è una certa quantità di carburante. Se ne spendi tanto all’inizio arrivi a fine partita in riserva quindi un po’ me l’aspettavo. È vero che ci sono cinque cambi ma è altrettanto vero che le valutazioni che fa un allenatore sono a 360 gradi. Per esempio Diop aveva dato tutto ma non potevo togliere troppo presto uno dei pochi giocatori di una certa stazza a causa della forza del Fano sulle palle aeree”. Mattia Minesso ha deciso la partita con un rigore delicatissimo: “Un po’ di pressione c’era ma il rigorista sono io e dovevo prendere le mie responsabilità. Sono contentissimo per tre punti pesantissimi. Non si poteva cominciare meglio il girone di ritorno, passeremo un Natale più sereno. L’intensità è salita molto, abbiamo lavorato moltissimo nelle due settimane con il nuovo mister sia fisicamente che con la palla. Però teniamo conto che questa vittoria avrà un valore deciso solo se riusciremo a dare continuità a Ravenna”. Anche Nicola Pasini rimarca come sia cambiato molto con l’avvento di Colella: “Abbiamo portato a casa la vittoria con grande spirito di squadra nel momento più difficile. Sono molto felice sopratutto per la prestazione. Cosa ha portato il nuovo mister? Intensità elevatissima e un lavoro mirato con il pallone. Ha le idee chiare e per noi giocatori è bellissimo veder realizzare quanto il mister ci fa provare in allenamento”.

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