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“Castrazione chimica per chi violenta i minori”
“Trattamento farmacologico di blocco androgenico totale” per i condannati del reato di violenza sessuale sui minori. Lo prevede una proposta di legge presentata dal gruppo regionale PdL. Ed è già bagarre con l'opposizione
Pubblicato il 17-02-2011
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Castrazione chimica per chi commette abusi sessuali sui minori.
E' uno dei provvedimenti inseriti dal gruppo PdL in consiglio regionale del Veneto nel suo progetto di legge a tutela dei minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale.
''I dati che ci pervengono sui crimini ai danni dei minori - spiega Piergiorgio Cortelazzo, vicepresidente del gruppo PdL in consiglio regionale - sono in aumento''.

Dario Bond, Piergiorgio Cortellazzo, Elena Donazzan e Mauro Mainardi in conferenza stampa
Secondo i consiglieri del Popolo della Libertà il fenomeno della pedofilia e della pedopornografia rappresenta una vera e propria emergenza, amplificata negli ultimi anni da internet e dai nuovi mezzi di comunicazione.
A confermarlo è anche un recente rapporto di Telefono Azzurro, che vede il Veneto come la terza regione in Italia per numero di segnalazioni di abusi sessuali su minori, e la recente relazione della Procura generale di Venezia, dove si evidenzia come il numero dei crimini sessuali sui minori sia in crescita.
Tra le novità della proposta di legge - presentata oggi in conferenza stampa dal gruppo consilare veneto del PdL - c'è l'introduzione di un programma sperimentale di “sottoposizione volontaria al trattamento farmacologico di blocco androgenico totale” per i soggetti condannati per il reato di violenza sessuale su minori: la cosiddetta “castrazione chimica”.
A chiedere il “nuovo corso” - riprendendo ed integrando un progetto di legge della scorsa legislatura - è il vicecapogruppo del PdL, Piergiorgio Cortellazzo: “E’ un provvedimento estremo, ma dobbiamo evitare che queste persone possano continuare a fare del male ai nostri bambini”. Di “tolleranza zero” ha parlato anche il collega Mauro Mainardi.
Viene inoltre dichiarata “la massima attenzione nei confronti della vittima”: la proposta mira alla creazione di un centro di riferimento regionale, a carattere sperimentale, per le vittime di abuso.
Un appello al mondo della scuola è arrivato dal capogruppo del PdL Dario Bond: “E’ il luogo dove i ragazzi si confidano e mostrano le loro emozioni. Dobbiamo sensibilizzare gli educatori, dare loro gli strumenti per l’ascolto”.
Intervenuta in conferenza stampa anche l’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan, che ha ricordato come la giunta abbia già portato avanti dei progetti: “Sul tema della pedofilia non ci sono alibi. Serve la massima durezza”.
La proposta del PdL ha già scatenato la reazione delle opposizioni in consiglio regionale. I consiglieri del Pd Franco Bonfante e Claudio Sinigaglia, in particolare, l'hanno definita “aberrante” e “demagogica”.
"L'unico obiettivo del PdL veneto - afferma Bonfante, vicepresidente del consiglio regionale - è quello di mostrare disperatamente il volto della purezza proprio nel momento in cui il suo leader è protagonista indiscusso di vicende porno-rosa non molto edificanti. Per salvare la faccia ormai gli esponenti del PdL non sanno più cosa inventarsi e si spingono fino al punto di sfruttare una problematica delicatissima che va risolta con l'applicazione rigorosa delle leggi e delle misure che impediscono il verificarsi degli abusi da parte dei pedofili".
"In realtà quello che il PdL non dice e cerca di nascondere - aggiunge - è che la giunta di centrodestra per il secondo anno consecutivo prevede l'azzeramento totale nel bilancio regionale delle risorse a favore delle iniziative di aiuto alle vittime della tratta e di contrasto allo sfruttamento sessuale".
Alle affermazioni dei due esponenti Pd è seguita in serata la contro-replica del gruppo PdL: “E’ una strumentalizzazione sconfortante. Si vergognino”.
Dario Bond: “Mi spiace che due persone che reputo serie e costruttive e che siedono in consiglio regionale con i voti dei veneti strumentalizzino un argomento così serio e delicato solo per fare polemica”.
Piergiorgio Cortellazzo è convinto che ci siano gli estremi per una denuncia: “Ma siamo pazzi? La tematica da noi affrontata e le vicende del premier sono due cose diverse. E’ un atteggiamento vergognoso e poco rispettoso nei confronti di chi subisce abusi”.
Elena Donazzan: “Non capisco quale sia il nesso tra la nostra iniziativa e le vicende giudiziarie cui fanno riferimento gli esponenti dell'opposizione”.
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