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“No all'arrivo di profughi a Rosà”. Il capogruppo consiliare della Lega Nord Paolo Zuin presenta una mozione contro l'operazione Mare Nostrum: “ll Prefetto chiama per conto del governo? Noi dobbiamo continuare a dire di no”

Pubblicato il 09-09-2014
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Elena Pavan

Comunicato stampa trasmesso in redazione dalla sezione di Rosà della Lega Nord:

COMUNICATO

Il municipio di Rosà (foto: archivio Bassanonet)


UNA MOZIONE IN CONSIGLIO COMUNALE PER DIRE NO A MARE NOSTRUM E ALL'ARRIVO DI PROFUGHI A ROSA'

Il capogruppo consiliare della Lega Nord a Rosà, Paolo Zuin, ha preso carta e penna ed ha scritto al presidente del Consiglio comunale, Natale Zonta ed al sindaco Paolo Bordignon, presentando una mozione sull’operazione Mare Nostrum ed il conseguente arrivo di profughi nel territorio cittadino.
«Non nascondiamoci dietro un dito – spiega il consigliere comunale del Carroccio –. Mare Nostrum, non è altro che un modo per aprire le porte agli immigrati stendendo loro un bel tappeto rosso. Se nel 2013 con il reato di clandestinità in vigore, gli sbarchi son stati 43 mila, ad oggi abbiamo già superato i 120 mila arrivi. E dove li mettiamo? La Sicilia scoppia e quindi vengono distribuiti come pacchi in tutta Italia chiedendo disponibilità ai Comuni. Il Governo con una mano toglie, lasciandoci pochi denari per aiutare i nostri cittadini, bisognosi come noi mai, e dall’altra ci chiede un aiuto nell’ospitare disperati, risultato di una politica becera che non è in grado di affrontare il problema alla base. Il Prefetto chiama per conto del Governo? E noi dobbiamo continuare a dire di no!»
Alla base della mozione c’è la richiesta di impegnare l’Amministrazione comunale a richiedere al Governo la sospensione della missione Mare Nostrum, rafforzando i controlli alle frontiere, soprattutto marittime e dall’altra riprendere le trattative sugli accordi bilaterali con i Paesi di partenza. Il Gruppo consiliare della Lega Nord, invita poi l’Amministrazione comunale “a confermare alla Prefettura di Vicenza la non disponibilità ad ospitare nel nostro comune alcun profugo, ritenendo viste le difficili condizioni economiche e sociali in cui versano molti nostri cittadini di indirizzare tutti gli sforzi e le risorse reperibili per i rosatesi”.
«L’operazione Mare Nostrum, ha dei costi esorbitanti – spiega l’on. Manuela Lanzarin amministratore della Lega Nord a Rosà –, si calcola che ogni giorno l’impiego di uomini e mezzi ha un costo di circa 300 mila euro che portano la cifra tra i 10 e 14 milioni di euro al mese se si sommano i costi di personale e manutenzioni varie. A questo va aggiunto quello che noi spendiamo per accoglienza ed ospitalità, comprese le tanto chiacchierate ricariche telefoniche. Ma questo Governo particolarmente mediatico, non ha mai messo piede nei nostri comuni stritolati da tasse e lacci come il patto di stabilità? Hanno mai parlato con padri di famiglia senza lavoro, con padri separati o con anziani che non arrivano a fine mese?»
La mozione pone poi l’accento sulla necessità di adottare un piano sanitario di emergenza per tutelare cittadini ed operatori esposti ad epidemie come quella di Ebola.
«L’Italia è lasciata sola dall’Europa che ci appoggia ma sempre e solo a parole – prosegue il vicesindaco Lanzarin –. I vari Paesi, come ad esempio la Germania, sono impegnati ad adottare misure sempre più restrittive, mentre noi abbiamo bisogno di uomini e mezzi. Nell’ultimo fine settimana di agosto, rispetto le quattro navi previste, ne sono state impegnate il doppio oltre ad aerei ed elicotteri per soccorrere 4 mila persone. Paghiamo di tasca nostra l’accoglienza e rischiamo oltretutto di ammalarci.
Non si vuole spaventare la gente certo, ma l’aumento delle misure sui controlli igienico-sanitari attivate dal nostro Governatore, Luca Zaia, sono un dato di fatto come lo sono i dati sull’aumento di malattie infettive, vedesi la TBC. Il Governo anche su questo ambito è confusionario e latitante. Gli Stati africani chiudono le frontiere per fermare Ebola e noi le lasciamo aperte.
La salute dei nostri cittadini viene prima di tutto come prioritaria, senza se e senza ma, deve essere l’attenzione alle fasce più deboli delle nostre comunità. Non possiamo farci carico anche del problema dei profughi, ci son ben altre emergenze.»

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