Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
18 Sep 2025 18:39
18 Sep 2025 17:23
18 Sep 2025 17:01
18 Sep 2025 16:58
18 Sep 2025 16:15
18 Sep 2025 15:36
18 Sep 2025 18:40
18 Sep 2025 18:46
18 Sep 2025 18:34
18 Sep 2025 18:22
18 Sep 2025 18:25
18 Sep 2025 17:41
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 31-05-2013
Visto 5.116 volte
Sì, sì, d'accordo: mi immagino già le battute di spirito - riferite, in particolare, allo spirito alcolico - corroborate da certi luoghi comuni dell'immaginario collettivo che fondano le loro radici su canti popolari come Mi son alpin, me piase el vin e su certi allegri “fuori programma” che siamo abituati a vedere a margine delle Adunate Nazionali degli Alpini.
Ma qui stiamo parlando di un argomento serio, anzi drammatico: le giovani vittime degli incidenti stradali, di quelle terribili stragi del sabato sera che hanno tra le loro principali cause l'abuso di alcol e che la società civile ha il dovere di prevenire, educando i ragazzi al senso di responsabilità verso se stessi e verso gli altri.
E' questa la missione abbracciata dal dr. Rommel Jadaan, residente a Marostica, medico del Suem - 118 di Crespano del Grappa, specializzato in Medicina d'Urgenza e d'Emergenza. Il dr. Jadaan, di origine giordana, è un medico in prima linea: è lui che sale in ambulanza per prestare i primi soccorsi alle persone coinvolte negli incidenti stradali ed è lui che troppo spesso deve anche constatarne il decesso.
Il dr. Rommel Jadaan, medico del Suem 118 di Crespano del Grappa e promotore del progetto "Traffic Deadline Italy" (foto Alessandro Tich)
Da due anni a questa parte, il dr. Rommel - uomo di grande capacità comunicativa - ha deciso di dedicare tutto il suo tempo extra professionale a spiegare ai giovani, facendoli riflettere e soprattutto emozionare, cosa vuol dire mettersi al volante di un'automobile e cosa soprattutto vuol dire, allo scopo di evitarlo, rimanere vittima di un incidente stradale.
E' lo scopo del suo progetto “Traffic Deadline Italy”, ideato assieme a Fabio Vivian, titolare e istruttore di un'autoscuola di Marostica: una serie di incontri-testimonianza - tenuti dallo stesso dr. Rommel, ospitati nelle scuole superiori del territorio e nei luoghi di incontro dei ragazzi, e di grande impatto per chi li segue - dove il messaggio della prevenzione dell'incidentalità stradale viene convogliato anche col supporto di video, musica e immagini fotografiche anche molto forti. Con risultato garantito: il primo pensiero degli studenti che escono dalle sue vivacissime lezioni è quello di allacciarsi la cintura di sicurezza.
Il progetto “Traffic Deadline Italy”, nel suo primo anno e mezzo di attività, ha riscontrato un lusinghiero successo. Ma ora - come fa capire il suo stesso promotore - sta passando un periodo di stanca e il suo messaggio di "prevenzione continua", sotto il profilo della partecipazione dei ragazzi, non viene più recepito come prima.
Da qui l'originale appello che il medico anti-alcol lancia - con un messaggio rivolto ai presidenti delle sezioni alpine del territorio - nientemeno che alle penne nere: quello di aiutarlo a “riunire i giovani” agli incontri di Traffic Deadline a loro riservati.
“Spettabile Presidente degli Alpini - scrive il medico del Suem - 118 nel suo appello -, sarebbe un onore per noi se Lei o uno dei “Vostri” riuscirà a venire a uno di questi incontri. Abbiamo bisogno degli Alpini per riunire i Giovani e “insieme” prevenire la disperazione causata dagli incidenti stradali. Gli Alpini tanti anni fa hanno salvato il popolo italiano in tante guerre cattive; con il loro coraggio e il loro amore per la loro Patria erano da sempre il segno del Buono, della Forza, della Lealtà e della Comunità! Quando lavoravo all'estero, questa era l'immagine degli Alpini per me e tanti altri.”
“Da due anni - prosegue il messaggio del dr. Rommel - sono in Italia, e lavoro come medico del 118. Salvo la vita ogni giorno - nel nome del Signore - e in questi due anni mi rende perplesso e mi fa triste, vedere e sentire gli Italiani stessi di come parlano dei Alpini: più meno cosi: “dove c'è da bere trovi gli Alpini!”. A me, ed io sono uno straniero - austriaco dalla Giordania sposato con una Marosticense -, mi stringe il cuore quando sento queste cose... mi fa male al cuore! Tanto male perché io vi ammiro di cuore. Il mio suocero era/è un Alpino: vi ammiro, ed il mio cuore si riempe con tanta profonda tristezza quando sento le persone parlare cosi di voi.”
“Ho girato la provincia nostra con questo progetto - continua il dottore - cercando di unire i giovani. Pochissimi mi hanno capito... adesso tanto mi dicono: “Rommel, se vuoi che venga gente, devi chiedere agli Alpini, sono più uniti e il loro Presidente è rispettato di più! Quando lui dice qualcosa, loro si muovono. Allora scrivo a voi, veri alpini. Scrivo a voi e vi chiedo di fare muovere i vostri Alpini, per favore non solo per le sagre dove - come dicono tanti: “c'è da bere!”, ma anche per aiutarmi ad interrompere questa disperazione causata dagli incidenti stradali a causa di Velocità, Distrazione ed Alcool e Droghe.”
“Grazie al Signore - conclude l'appello del dr. Jadaan - che in questo momento non c'è una guerra con le armi e contro un'altra nazione, però c'è un'altra guerra: contro l'imprudenza e contro l'egoismo nella guida! All'Italia servono di nuovo gli Alpini! I veri Alpini. Aiutatemi per favore. Non voglio i vostri soldi, voglio che mi uniate i giovani.”