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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
E il medico anti-alcol chiede aiuto agli alpini
E' l'ideatore del progetto Traffic Deadline, mirato alla prevenzione delle stragi del sabato sera. Ora il dr. Rommel Jadaan, medico del Suem 118 di Crespano, lancia un appello alle penne nere: “Aiutatemi a riunire i giovani ai nostri incontri”
Pubblicato il 31-05-2013
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Sì, sì, d'accordo: mi immagino già le battute di spirito - riferite, in particolare, allo spirito alcolico - corroborate da certi luoghi comuni dell'immaginario collettivo che fondano le loro radici su canti popolari come Mi son alpin, me piase el vin e su certi allegri “fuori programma” che siamo abituati a vedere a margine delle Adunate Nazionali degli Alpini.
Ma qui stiamo parlando di un argomento serio, anzi drammatico: le giovani vittime degli incidenti stradali, di quelle terribili stragi del sabato sera che hanno tra le loro principali cause l'abuso di alcol e che la società civile ha il dovere di prevenire, educando i ragazzi al senso di responsabilità verso se stessi e verso gli altri.
E' questa la missione abbracciata dal dr. Rommel Jadaan, residente a Marostica, medico del Suem - 118 di Crespano del Grappa, specializzato in Medicina d'Urgenza e d'Emergenza. Il dr. Jadaan, di origine giordana, è un medico in prima linea: è lui che sale in ambulanza per prestare i primi soccorsi alle persone coinvolte negli incidenti stradali ed è lui che troppo spesso deve anche constatarne il decesso.
Il dr. Rommel Jadaan, medico del Suem 118 di Crespano del Grappa e promotore del progetto "Traffic Deadline Italy" (foto Alessandro Tich)
Da due anni a questa parte, il dr. Rommel - uomo di grande capacità comunicativa - ha deciso di dedicare tutto il suo tempo extra professionale a spiegare ai giovani, facendoli riflettere e soprattutto emozionare, cosa vuol dire mettersi al volante di un'automobile e cosa soprattutto vuol dire, allo scopo di evitarlo, rimanere vittima di un incidente stradale.
E' lo scopo del suo progetto “Traffic Deadline Italy”, ideato assieme a Fabio Vivian, titolare e istruttore di un'autoscuola di Marostica: una serie di incontri-testimonianza - tenuti dallo stesso dr. Rommel, ospitati nelle scuole superiori del territorio e nei luoghi di incontro dei ragazzi, e di grande impatto per chi li segue - dove il messaggio della prevenzione dell'incidentalità stradale viene convogliato anche col supporto di video, musica e immagini fotografiche anche molto forti. Con risultato garantito: il primo pensiero degli studenti che escono dalle sue vivacissime lezioni è quello di allacciarsi la cintura di sicurezza.
Il progetto “Traffic Deadline Italy”, nel suo primo anno e mezzo di attività, ha riscontrato un lusinghiero successo. Ma ora - come fa capire il suo stesso promotore - sta passando un periodo di stanca e il suo messaggio di "prevenzione continua", sotto il profilo della partecipazione dei ragazzi, non viene più recepito come prima.
Da qui l'originale appello che il medico anti-alcol lancia - con un messaggio rivolto ai presidenti delle sezioni alpine del territorio - nientemeno che alle penne nere: quello di aiutarlo a “riunire i giovani” agli incontri di Traffic Deadline a loro riservati.
“Spettabile Presidente degli Alpini - scrive il medico del Suem - 118 nel suo appello -, sarebbe un onore per noi se Lei o uno dei “Vostri” riuscirà a venire a uno di questi incontri. Abbiamo bisogno degli Alpini per riunire i Giovani e “insieme” prevenire la disperazione causata dagli incidenti stradali. Gli Alpini tanti anni fa hanno salvato il popolo italiano in tante guerre cattive; con il loro coraggio e il loro amore per la loro Patria erano da sempre il segno del Buono, della Forza, della Lealtà e della Comunità! Quando lavoravo all'estero, questa era l'immagine degli Alpini per me e tanti altri.”
“Da due anni - prosegue il messaggio del dr. Rommel - sono in Italia, e lavoro come medico del 118. Salvo la vita ogni giorno - nel nome del Signore - e in questi due anni mi rende perplesso e mi fa triste, vedere e sentire gli Italiani stessi di come parlano dei Alpini: più meno cosi: “dove c'è da bere trovi gli Alpini!”. A me, ed io sono uno straniero - austriaco dalla Giordania sposato con una Marosticense -, mi stringe il cuore quando sento queste cose... mi fa male al cuore! Tanto male perché io vi ammiro di cuore. Il mio suocero era/è un Alpino: vi ammiro, ed il mio cuore si riempe con tanta profonda tristezza quando sento le persone parlare cosi di voi.”
“Ho girato la provincia nostra con questo progetto - continua il dottore - cercando di unire i giovani. Pochissimi mi hanno capito... adesso tanto mi dicono: “Rommel, se vuoi che venga gente, devi chiedere agli Alpini, sono più uniti e il loro Presidente è rispettato di più! Quando lui dice qualcosa, loro si muovono. Allora scrivo a voi, veri alpini. Scrivo a voi e vi chiedo di fare muovere i vostri Alpini, per favore non solo per le sagre dove - come dicono tanti: “c'è da bere!”, ma anche per aiutarmi ad interrompere questa disperazione causata dagli incidenti stradali a causa di Velocità, Distrazione ed Alcool e Droghe.”
“Grazie al Signore - conclude l'appello del dr. Jadaan - che in questo momento non c'è una guerra con le armi e contro un'altra nazione, però c'è un'altra guerra: contro l'imprudenza e contro l'egoismo nella guida! All'Italia servono di nuovo gli Alpini! I veri Alpini. Aiutatemi per favore. Non voglio i vostri soldi, voglio che mi uniate i giovani.”
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