Ultimora
11 Nov 2025 20:31
La Rsu del teatro La Fenice chiede un incontro a Zaia
11 Nov 2025 20:01
Incidente nel Padovano, morto un uomo di 65 anni
11 Nov 2025 19:13
Arrestato 25enne per spaccio e detenzione d'arma clandestina/RPT
11 Nov 2025 19:14
Ricovero prolungato Branduardi, slitta anche concerto a Venezia
11 Nov 2025 18:58
Arrestato 25enne per spaccio e detenzione d'arma clandesti
11 Nov 2025 18:32
In 200 a Padova nel ricordo Giulia Cecchettin
11 Nov 2025 22:53
Scontro sull'ex Ilva. Sindacati, vogliono chiuderla
11 Nov 2025 22:41
Ex Ilva, salta il confronto a Palazzo Chigi
11 Nov 2025 21:39
Achille Polonara torna a casa dopo il trapianto
11 Nov 2025 21:05
Parigi si prepara ai 10 anni dagli attentati del 13 novembre
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
La Provincia: “La Pedemontana non tutela a sufficienza l'integrità della fascia di ricarica delle falde”
L'Amministrazione provinciale interviene sulla delicata questione ambientale collegata alla realizzazione della SPV. L'assessore alle Risorse idriche Paolo Pellizzari: “Non bastano i corridoi di protezione dei pozzi a tutelare la falda”
Pubblicato il 06-04-2012
Visto 3.980 volte
La Pedemontana fa i conti con l’acqua. I lavori di realizzazione della Superstrada si stanno scontrando con la necessità di tutelare l’area di ricarica delle falde dell’alta pianura vicentina, quella che dà da bere a buona parte di Vicenza e Padova e da cui attingono anche Verona, Venezia e Rovigo.
“Ben prima dell’inizio dei lavori - afferma l’assessore provinciale alle Risorse idriche Paolo Pellizzari -, la Provincia ha invitato la Regione a porre particolare attenzione all’area di ricarica delle falde interessata dal tracciato, visto che a causa del substrato ghiaioso in questo territorio ogni sversamento scende direttamente in falda. Mi stupisce che adesso si affronti il problema come se non fosse già noto in precedenza.”
La documentazione della Provincia risale a qualche anno fa. Già nel 2009, infatti, l’assessore Pellizzari inviava una lettera a Veneto Strade e all’ingegner Vernizzi manifestando la preoccupazione della Provincia per un tracciato che si sviluppava in trincea proprio nella zona di ricarica delle falde.
L'ingresso del cantiere della SPV di Mason Vicentino. L'assessore Pellizzari: "L'integrità della fascia di ricarica va salvaguardata in tutta la sua estensione"
“Ogni intervento in quest'area - scriveva Pellizzari - deve essere vagliato attentamente al fine di scongiurare qualsiasi pericolo di inquinamento o alterazione dell’acquifero”. Rispondeva l’ing. Fasiol, allora responsabile unico del procedimento, rassicurando che sarebbe stata riservata “particolare attenzione alle situazioni critiche, quali le condizioni del sottosuolo e le acque di falda”.
Un anno dopo toccava al consiglio provinciale puntare un faro sulla tutela ambientale dell’alta pianura vicentina.
Con apposita delibera del giugno 2010 i consiglieri approvavano infatti le osservazioni al progetto definitivo della Pedemontana da inviare alla Regione Veneto riservando un apposito capitolo alle risorse idriche e un intero paragrafo alle acque meteoriche.
Si sottolineava nella delibera che “vista l’estrema delicatezza dal punto di vista idrico della zona dell’alto vicentino attraversata dalla Pedemontana, si chiede che le acque meteoriche di dilavamento convogliate dalle superfici della piattaforma stradale siano adeguatamente trattate (con sedimentazione, disoleatura e affinazione con sistemi naturali) e infine convogliate in corpi idrici superficiali (per garantire almeno una minima dilazione) e non nel sottosuolo (mediante pozzi di infiltrazione o opere similari)”.
“In seguito - precisa Pellizzari - abbiamo monitorato la progettazione relativa alla Pedemontana, per verificare che le nostre indicazioni fossero prese in debita considerazione. Ad oggi non ci spieghiamo come sia possibile essere arrivati a questo risultato, alla rincorsa affannata di una soluzione che si sarebbe dovuta progettare sin dall’inizio.”
“Ciò che conta, in ogni caso - conclude l'assessore provinciale - è arrivare a capo della questione, tenendo bene a mente che i corridoi di protezione dei pozzi che Veneto Strade sta prendendo in considerazione sono sicuramente utili a preservare i pozzi di attingimento dell’acqua potabile, ma non sono sufficienti a tutelare l’integrità della fascia di ricarica che è molto ampia e va salvaguardata in tutta la sua estensione.”
Più visti
Elezioni Regionali 2025
10-11-2025
Elena Pavan: “Sono pronta a rimettermi in gioco”
Visto 4.095 volte
Sociale
06-11-2025
La bicicletta diventa strumento di inclusione: nasce la Fondazione Stravarda
Visto 2.623 volte
Attualità
21-10-2025
Syncro System celebra 65 anni di attività con una giornata di festa
Visto 11.769 volte





