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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Modalità lettura 3 - n.8
La nostra rubrica nel salotto del Tè con i libri di Palazzo Roberti, a tu per tu con la padrona di casa: Lavinia Manfrotto
Pubblicato il 25-02-2024
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Modalità lettura, la nostra rubrica dedicata ai libri (ma non solo) in questo numero va in trasferta, o meglio, a spasso per la città, all’esplorazione di un club del libro molto partecipato, quello della Libreria Palazzo Roberti.
Lavinia Manfrotto da anni conduce una volta mese un appuntamento gaio e interessante: il Tè con i libri. «È il nostro club del libro, ci siamo molto affezionati qui a Palazzo Roberti. L'incontro prevede che i partecipanti leggano tutti uno stesso libro. Intorno alle 17, al momento del tè, che è servito da Stefania Andriollo — Tea tester preparatissima e appassionata narratrice di storie che provengono da lontano, legate alle bevande di cui propone l’assaggio — vi è prima lo scambio di pareri e di osservazioni sul libro letto, o su un gruppo di titoli presi in esame, e poi personalmente presento alcune nuove proposte di lettura, tra le quali si sceglie insieme. In questo modo viene individuato il libro da leggere di cui si parlerà il mese successivo».

L’appuntamento si svolge in modo molto informale, senza i dettami procedurali dei classici gruppi di lettura, ovvero: Lavinia conduce, introduce e racconta, come si farebbe in un salotto di casa, e le persone presenti intervengono liberamente, citando altre letture, rivelando le loro impressioni, dialogando fra loro, portando anche fuori strada senza preoccupazioni di sorta, come si farebbe appunto in una conversazione salottiera, che tra l’altro non vincola i presenti ad approvare o a intervenire, è accolto anche l’assetto contemplativo e in ascolto.
«È un momento di relax, un'occasione per scoprire nuovi romanzi, sorseggiando pregiati infusi. È gradevole, appagante; fa stare bene. Per tutti questi motivi è uno degli appuntamenti più attesi della libreria».
L’aria che circola nel corso dell’oretta all’insegna di libri&tè nel Salone degli Affreschi, dove si svolge solitamente l’incontro — d’estate accade di migrare nel giardino della Libreria — è in effetti leggera, da pomeriggio azzurro, votata all’intrattenimento, una ricreazione gioiosa di quelle di scuola in cui si parla con piacere di ciò che si è ascoltato nelle ore preferite.
I libri sono scelti con cura da Lavinia, che da Libraia ha accesso anche ad anticipazioni e proposte non ancora disponibili a scaffale. In questa occasione, per Bassanonet parla appunto di un libro che le è molto piaciuto che ha letto in bozza e che uscirà a marzo per Rizzoli: Tutta la vita, scritto da Roberta Recchia (Rizzoli 2024, collana Scali italiani, 400 pagine, 18 euro).
Una novità, dunque. Anche chi è alle prime prove letterarie trova accoglienza e interesse in questo spazio.
Sì, certamente. Roberta Recchia è una scrittrice esordiente che ringrazio perché mi ha regalato un romanzo insolito e stupefacente. È una storia talmente ben raccontata che potrebbe sembrare vera.
Un accenno alla trama, come si farebbe in libreria per far partecipe anche chi non avesse letto il libro al racconto?
Ci sono due protagonisti, due giovani: Marisa e Stelvio. Siamo a Roma, i due si conoscono per caso nel negozio del padre di lei; Stelvio nota subito Marisa e se ne innamora di un amore che durerà per tutta la vita. Marisa non lo vede, ma una serie di circostanze, che nell’Italia degli Anni ’50 non devono assolutamente essere svelate, la costringeranno ad aprire gli occhi su quel giovane taciturno, gentile e dallo sguardo dolce. Finiranno per sposarsi, e qualche anno dopo il matrimonio nascerà Ettore, nel 1964 arriverà la piccola Betta. La famiglia Ansaldo è completa, una coppia felice, un figlio maschio e una figlia femmina, belli e intelligenti; nel negozio di famiglia un lavoro sicuro che aumenta di anno in anno e una casa dove passare la villeggiatura, al mare, a Torre Domizia, giornate serene e tranquille dopo mesi di impegni e fatiche. Ma proprio a Torre Domizia, una mattina di agosto finirà per sempre la vita di prima. Betta non è più sola quell’estate, è arrivata sua cugina Miriam, la figlia di Emma, sorella di Marisa. Sono coetanee le ragazze, ma le similitudini finiscono qui: Betta è alta per i suoi 16 anni, il fisico già trasformato in una donna morbida e sensuale, ancor di più perché consapevole del proprio fascino sugli uomini; è spigliata, esuberante, intraprendente. Miriam è minuta, acerba, infantile nell’aspetto e nei modi.
Una sera decidono di eludere la sorveglianza di Marisa e Stelvio per raggiungere gli altri giovani sulla spiaggia per ballare e flirtare attorno a un falò.
Sarà l’ultima sera della loro giovinezza.
Il mattino dopo gli adulti sono sconvolti e annichiliti da ciò che è successo; sono così devastati da non accorgersi della piccola Miriam che ha visto tutto, vissuto tutto.
Marisa è un fantasma, non esce più di casa non c’è un motivo per farlo, una ragione. Stelvio reagisce, qualcuno deve per forza farlo. Miriam sprofonda nel suo silenzio, nessuno sa e nessuno riesce a capire perché da quel giorno lei si isoli, non cerca aiuto, non lo vuole. Si rintana nella sua stanza in cui nessuno può entrare; a guardarla sembra una drogata, tanto è diventata secca, bianca e abbruttita.
Non riesce a parlare, non può raccontare. La madre Emma è distratta dalla sua vita, sta viaggiando, non può rientrare a prendersi cura di sua figlia; il collegio, sì, la Svizzera le farà bene.
L’autrice è al debutto con una casa editrice importante nel mondo della narrativa. Il suo stile? La sua voce?
Roberta Recchia è una scrittrice attenta: ci presenta i suoi personaggi in un modo talmente preciso e dettagliato, con le loro caratteristiche, i loro profili, il loro modo di agire, i sorrisi, i pianti, che potremmo riconoscerli camminando per la strada. Sentiamo il rumore delle onde che si rompono sulla spiaggia quella sera d’agosto, il salmastro che si appoggia sulle labbra di Betta e Miriam, il vento la mattina dopo.
Cosa l’ha colpita di questo romanzo, in particolare? L’editore parla di una storia “sulla cura e sull’amore che va oltre la perdita”; tra l’altro, il libro è stato venduto in 14 Paesi già prima della pubblicazione in Italia.
È un romanzo intenso e doloroso che non sono riuscita a chiudere finché non l’ho terminato. Come può una decisione leggera, presa d’impulso, una corsa verso la felicità, annientare, azzerare la vita di così tante persone? È proprio tutto così buio e violento il mondo? O c’è una piccola luce lì, sul marciapiede, in un quartiere malfamato e pericoloso che riuscirà a scuotere questo mondo sospeso e a riportare alla fine, se non proprio la pace almeno l’accettazione? E con l’accettazione la possibilità di smettere di sopravvivere e di imparare a vivere di nuovo.
Per partecipare agli incontri del Tè con i libri occorre prenotare: tel. 0424522537, oppure via mail lavinia@palazzoroberti.it.
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