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Carlo III manda in pensione il treno della regina
Lunedì 19 marzo doppio appuntamento a Bassano del Grappa con Tullio Solenghi: alle 19.00 incontra il pubblico al Color Cafè e alle ore 21.00 sale sul palco del Teatro Remondini per interpretare una selezione di novelle dal Decameron di Giovanni Boccaccio, con la regia di Sergio Maifredi. L’appuntamento è inserito nella Stagione teatrale della città di Bassano promossa dall'Assessorato alla promozione del Territorio e della Cultura e curata da Arteven con il Teatro Stabile del Veneto.
Una serata che raccoglie una selezione di novelle del capolavoro trecentesco che Tullio Solenghi con maestria e simpatia rende vive ed attuali, come se fosse un cabaret contemporaneo, utilizzando finemente la lingua dell'epoca e restituendocela chiara e divertente come un copione di oggi.
L’obiettivo del regista Sergio Maifredi non è tanto attualizzare Boccaccio, quanto conservarne e curarne il suo essere contemporaneo. L’autore ha il merito di aver elaborato il primo grande progetto narrativo della letteratura occidentale, inserendo i cento racconti in un libro organico, capace di rappresentare la varietà e la complessità del mondo.

Tullio Solenghi
Il Decameron di Giovanni Boccaccio è una raccolta di cento novelle raccontate da dieci giovani novellatori (tre ragazze e sette ragazzi) nell'arco di dieci giornate, che danno il titolo all'opera. Le novelle sono inserite in una cornice narrativa che prende spunto dall'epidemia di peste scoppiata a Firenze nel 1348, per sfuggire alla quale i dieci giovani decidono di soggiornare per due settimane in due residenze nel contado, dove trascorrono il tempo tra balli, canti e il racconto delle novelle.
Ogni giornata ha un re o una regina eletta a turno tra i novellatori, che decide l’argomento delle storie che dovranno essere raccontate. Tra i temi trattati troviamo: l'elogio della fortuna e dell'intraprendenza mercantile, gli amori infelici e gioiosi, le beffe, gli esempi di magnificenza e cortesia. Boccaccio si dimostra autore assai più moderno di Dante e vicino alla mentalità pre-umanista di Petrarca.
In occasione di questo spettacolo Tullio Solenghi affronta la lettura interpretata di sei tra le più note novelle: “Chichibio e la Gru”, “Peronella”, “Federigo degli Alberghi”, “Masetto di Lamporecchio”, “Madonna Filippa” e “Alibech”.
Sei storie per tutti i palati, da quelli più raffinati a quelli più popolari che vengono esaltate e rese vive dalla simpatia e maestria dell’attore.
“Il nostro lavoro non è stato attualizzare Boccaccio, ma conservarne e curarne il suo essere contemporaneo, non trasferirlo nel nostro tempo, ma mantenerlo contemporaneo a noi - scrive nelle note di regia il direttore teatrale Sergio Maifredi -. Boccaccio ha il merito di aver elaborato il primo grande progetto narrativo della letteratura occidentale, inserendo i cento racconti in un libro organico capace di rappresentare la varietà e complessità del mondo. A tutti è concessa una storia, dai re agli operai.”
Prima dello spettacolo (ore 19.00) Tullio Solenghi incontra il pubblico al bar del Color Caffè. L’incontro è inserito nel programma Abbecedario, progetto di avvicinamento al teatro per giovani spettatori - ma la serata è aperta a tutti -, realizzato in collaborazione con Color Teatri e condotto da Carlo Mangolini.
L’ottica è quella che ogni spettacolo è un mondo fatto di autori che lo hanno scritto, di attori che recitano, di scenografie, di luci, di organizzatori, ma anche e soprattutto di spettatori. Durante gli incontri alcuni ragazzi, (studenti del Liceo Brocchi) incontrano personalmente gli artisti, per intrecciare un dialogo e scoprire come e perché il teatro si può intrecciare con la storia di ognuno di noi. Ingresso libero.
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