Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Redazione
Bassanonet.it
Pubblicato il 29-03-2016
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Matthew Day (classe 1979 e considerato uno dei più interessanti coreografi australiani contemporanei) era già stato a Bassano lo scorso agosto, inserito nella programmazione di Bmotion - il segmento dedicato al contemporaneo di Operaestate Festival - con la performance Doing Things, tenutasi al Museo Civico, e attraverso la quale Day esplorava la relazione tra perfomer e diversi materiali in scnea
La scorsa settimana Il danz'autore australiano/olandese, è tornato a Bassano, questa volta ospite del CSC Centro per la Scena contemporanea di Bassano del Grappa per un periodo di residenza artistica. Il progetto si inserisce nella programmazione delle attività del CSC /Casa della danza, che prevede durante tutto l’anno, di accogliere artisti italiani e stranieri in diversi spazi della città per sviluppare progetti di ricerca e creazione di nuovi spettacoli. Gli artisti ospiti vengono anche coinvolti in attività di formazione verso danzatori del territorio, con una ricaduta importante sulla crescita professionale della scena regionale. Entrano inoltre in dialogo con la comunità locale anche attraverso il momento dello sharing finale, domani sera per Matthew Day, permettendo così al pubblico di entrare nel processo creativo dell'artista, di confrontarsi direttamente con lui su quanto visto in scena.
Day in questa residenza, sta investigando le potenzialità della coreografia per immaginare le diverse modalità di relazione tra le persone, e arrivare a proporre nuovi modi di restare umani.
Il coroegrafo e danzatore Matthew Day
Utilizzando un approccio minimalista, Day lavora spesso con la danza di durata e moduli di ripetizione, approcciandosi al corpo come luogo di infinite possibilità, e alla coreografia come campo di intensità e scambio energetico.
“Come può il corpo danzante ampliare l’offerta coreografica nel 2016? - scrive Matthew nelle note di scena - Cercando di rispondere a questa domanda sto indagando, attraverso pratiche coreografiche , come la coreografia possa esplorare anche e soprattutto concetti astratti. Quello che sto cercando di fare è una danza “materica” attraverso la sperimentazione di partiture fisiche che coinvolgono il corpo sia ad un livello superficiale che ad uno più profondo. Mi piacerebbe che nella mia pratica coreografica si leggesse la continuità con la danza antica e quella contemporanea insieme. Alla base di questa ricerca è il mio desiderio di trasformazione e la mia profonda convinzione della necessità dei rituali anche ai giorni nostri.”
Ingresso libero