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Giulia Lazzarini è una delle grandi protagoniste della cultura e dello spettacolo italiano del ‘900, premiata nell’ultimo anno sia in Cinema (David di Donatello per la magistrale prova offerta in “Mia madre” di Nanni Moretti) che in teatro (Maschera del Teatro come miglior monologo per questo altissimo esempio di teatro civile).
Testo e Regia dello spettacolo sono di Renato Sarti, che ricostruisce la testimonianza di Mariuccia Giacomini, infermiera all’Ospedale Psichiatrico Provinciale di Trieste dove a partire dal 1971 Franco Basaglia avvia la sua straordinaria rivoluzione che propone un diverso possibile dialogo tra “normalità” e “follia”.
Mariuccia Giacomini entra giovanissima, come infermiera, all’Ospedale Psichiatrico Provinciale di Trieste. Nel 1971, Franco Basaglia ne diventa direttore ed è la svolta. Camicie di forza, docce fredde, psicofarmaci, elettroshock, lobotomia cedono il posto alla vita, alla possibilità di esprimersi e di partecipare a laboratori di pittura e di arte e persino a una cooperativa di lavoro.

Giulia Lazzarini in Muri
I muri sono quelli che cadono, sprigionando le identità dei tanti ricoverati nella struttura. Mariuccia racconta il mondo che cambia, la riconquista della dignità e la sua stessa trasformazione in trenta anni di assistenza ai malati, attraverso l’eccezionale esperienza che fa di Trieste un faro per l’intero Paese. Mariuccia è la voce della storia, quella della conquista civile e sociale portata dalla legge Basaglia.
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