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Quando si parla di “arte” e, nello specifico, di arte contemporanea, ci troviamo di fronte ad uno scenario che divide quella che è l’opinione pubblica. Gli appassionati, gli esteti e via dicendo, trovano interessanti interpretazioni alle soluzioni operate dagli artisti, altri se ne stanno zitti perché facenti parte della categoria “io non ne capisco nulla e me ne frego”. Poi ci sono coloro che disdegnano; quelli che potremmo definire con la frase “se vabbè do smaltae de colore e so bon anca mi”, insomma quelli che sono capaci ma che alla fine lo lasciano fare agli altri perché diciamocela tutta, il parlare ce l’ha sempre vinta rispetto al fare.
Riassumendo, possiamo dire che c’è chi appoggia e c’è chi pensa che tutte le vie artistiche siano già state calpestate e che siano arrivate all’apice con Andy Warhol e la Pop Art per poi involvere verso un inesorabile declino.
Ma l’etimologia della parola “arte” deriva dalla radice ariana “ar” che in sanscrito significa “andare verso”, questa la ritroveremo nel latino “ars, artis” che, come si deduce, rimanda al talento inventivo ed espressivo del genere umano.
Facciamo un passo indietro, se la parola “arte” significa “andare verso”, l’artista-che-cosa-diavolo-è? Forse è colui che ha il compito di “mettere in moto” qualcosa, qualcuno, un oggetto, un soggetto e chi più ne ha più ne metta? Bingo! Eccoci arrivati al nocciolo della questione.
Venerdì alle ore venti, nei sotterranei de “Le Nove Hotel & Restaurant”, verrà inaugurata la mostra dal titolo emblematico “Time to Time” ideata e curata da Marco Chiurato, già noto per le sue performance dal contenuto fortemente provocatorio e per le sue opere scultoree e di video art.
Come da copione, la parete è superata e l’opera artistica avvolgerà in maniera totale lo spettatore, il quale non sarà coinvolto in maniera prettamente visiva ma anche, e soprattutto, dal punto di vista morale. Chiurato, infatti, con “Time to Time” vuole “mettere in moto” la sensibilità dell’animo che, mentre in alcuni individui è manifesta, in altri rimane latente per tutto il corso della loro esistenza. Obiettivamente come si fa a smuovere l’emotività di un uomo(o donna) perlopiù sconosciuto/a? Semplice, toccando temi noti, che accomunano e che fanno discutere tutti. La fame nel mondo, ad esempio. In realtà raramente si riflette su questo tema; ci si fa un pensiero sì e no quando buttiamo via la razione di pasta in più, perché facciamo parte di quella porzione di mondo dove le calorie vanno tenute a debita distanza e che non dà peso al fatto che, dall’altra parte, c’è un essere umano che di calorie ne vede in due settimane quanto un europeo, ne vede a colazione.
Marco vuole far luce su questo attraverso un’installazione pregna di significati, d’impatto ma non banale, all’interno della quale si vedranno i due mondi; abbondanza e privazione, macilenza e pinguedine a confronto, ma non solo perché la grande inventiva dell’artista è riuscita a dar vita all’interno dell’opera anche alla reazione che tali ingiustizie sociali suscitano negli “individui del benessere” che come sempre predicano bene e razzolano male.
Ma se un giorno i due mondi a confronto si scambiassero i copioni? Cosa vuole dire Chiurato con “Time to Time”? Tempo al tempo? Chi lo sa.
La mostra sarà inaugurata venerdì quattro settembre alle ore venti e sarà visitabile fino a domenica quattro ottobre.
TIME TO TIME By Marco Chiurato
Opening Venerdì 4 settembre ore 20.00
Performance Venerdì 11 e sabato 12 settembre ore 20.00
Music “Stay hungry” by Winow Music Production (Andrea Saccarelli – Paolo Micheletto).
Le Nove hotel & Restaurant,
Via Rizzi 51,
36055 Nove.
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