Un Rosato futuro

Lara Bisin ed Ettore Rosato (foto Alessandro Tich)

Ma l’on. Rosato non è qui in visita turistica.
Interviene infatti per esprimere il suo sostegno a Lara Bisin, bassanese, “regulatory manager” dell’azienda di famiglia Sepran Srl, dimessasi dalla carica di vicepresidente di Confindustria Vicenza per correre da indipendente come candidata al Parlamento Europeo nelle liste di Azione per il collegio Nordest.
“Mi sono dimessa pochi giorni fa dalla vicepresidenza di Confindustria Vicenza - spiega Lara Bisin ai cronisti - per entrare in questa nuova avventura, perché per me è sicuramente il tempo di concretizzare quello che ho continuamente detto e fatto anche all’interno del mio percorso confindustriale. Cioè mettere a terra concretamente un impegno anche da un punto di vista politico.”
“È la mia prima esperienza - prosegue - e sono entusiasta di avere incontrato sulla mia strada Azione e di aver condiviso sin dall’inizio i valori fondanti di Azione che sono anche quelli miei: l’impresa, la competenza legata alla formazione delle giovani generazioni e delle donne e anche tutte le tematiche legate a una vera sostenibilità che è quello che nel programma di Azione si dice in modo molto chiaro.”
“Nel mio personale programma - rimarca l’eurocandidata - io dico tre “sì” chiari: sì all’impresa, sì al merito, sì al nucleare. Sono molto decisa e possiamo sicuramente declinarli assieme.”
“Siamo molto contenti di avere Lara in squadra con noi - afferma la segretaria provinciale di Azione Marica Dalla Valle -. Andiamo in Europa non per conquistarla ma per abitarla. E per fare dell’Europa l’Europa del futuro che serve ai nostri figli. A Bassano ci aspetta un doppio appuntamento, europeo e amministrativo, e noi siamo pronti a questi due importanti momenti elettorali.”

“Abbiamo scelto di puntare su una lista delle competenze - esordisce Ettore Rosato dopo avere tessuto le lodi di Lara Bisin -. Perché le competenze servono. In Europa noi come Italia siamo la terza delegazione per forza numerica. Siamo la penultima per incidenza dei nostri parlamentari nei processi politici. E quindi se c’è un divario così largo, vuol dire che la nostra rappresentanza che abbiamo in Europa è stata poco incisiva. Perché non si occupano di Europa, sono occupati a prendere posizioni sulla politica nazionale invece di occuparsi di quello per cui sono stati eletti.”
“Abbiamo cercato e candidato persone competenti per questo - continua -. La nostra lista è ricca di persone che nascono nel nostro partito ma anche di persone che con il nostro partito avevano avuto pochi contatti, magari erano nostri elettori. Lara è una persona che ha fatto questo percorso.”
Ma c’è un rischio dietro l’angolo: quello della diserzione alle urne.
“Siamo in un’epoca complicata perché l’affluenza al voto ci preoccupa molto.
Abbiamo oggi una bella giornata estiva e tra quindici giorni lo sarà ancora di più. Non deleghiamo il voto ai tifosi. Perché quello che accadrà nei prossimi anni in Europa sarà decisivo per la nostra vita. La cosa che serve di più agli italiani oggi è avere un’Europa forte. Noi ci candidiamo per questo.”
“L’ultima osservazione la faccio sul Veneto - aggiunge il vicesegretario di Azione-. Il Veneto è una regione che ha molto più interesse, ancora di più delle altre, di avere un’Europa forte. Perché l’interscambio commerciale del Veneto e del Nordest in generale è molto legato al centro dell’Europa. Con l’Europa noi siamo entrati al centro dell’Europa. Prima dell’Europa, quando c’erano i confini che dividevano i nostri Paesi, i confini italiani erano marginali.”
“E quindi questo sforzo che mettiamo in campo per raccontare che l’Italia è più forte se l’Europa è più forte, vogliamo che sia uno slogan che riguardi tutti gli italiani - conclude l’onorevole -. Dopodiché, ognuno vota il partito che decide. Ma lasciare che a decidere il nostro futuro siano solo una minoranza di tifosi, è un grave errore che speriamo non venga commesso.”
Il messaggio è dunque quello di andare a votare come atto di responsabilità per garantire all’Europa e all’Italia in Europa un futuro un po’ più roseo, direi quasi Rosato.