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Legge elettorale: Cassola “sposa” il voto di preferenza
Nel prossimo consiglio comunale sarà votata una delibera di sostegno al progetto di legge Padrin per la reintroduzione delle preferenze per l'elezione dei parlamentari. Il sindaco Pasinato: “Restituire al cittadino la centralità che gli spetta”
Pubblicato il 13-07-2011
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Basta con le schede prestampate che trasformano l'elettore in un semplice notaio delle scelte imposte dalle segreterie di partito: per l'elezione dei parlamentari si deve ritornare al caro e vecchio voto di preferenza.
Il messaggio non parte dal parlamento, ma dal Comune di Cassola che nel prossimo consiglio comunale, in agenda lunedì 18 luglio alle 19, tratterà l'approvazione di un Ordine del Giorno a sostegno del progetto di legge statale - firmato dal consigliere regionale veneto del PdL Leonardo Padrin - che propone la modifica del sistema elettorale per la Camera e il Senato reintroducendo le preferenze, mantenendo però il “premio di maggioranza” per continuare a garantire il bipolarismo.
“Come Amministrazione comunale - spiega il sindaco Silvia Pasinato - abbiamo accolto con grande entusiasmo e con grande favore la proposta presentata da Leonardo Padrin, Presidente della Commissione Sanità e Sociale della Regione Veneto, perché finalmente, restituisce al cittadino la centralità che gli spetta”.
Il sindaco di Cassola Silvia Pasinato: "Vogliamo che gli eletti in parlamento rispondano direttamente ai cittadini"
“Il distacco della politica dal mondo reale, la incapacità della politica di rispondere alle reali esigenze del territorio che dovrebbe rappresentare, il divario tra politica e paese reale - continua il primo cittadino - sta anche in questo: l’aver tolto alla gente la possibilità di identificarsi non solo con un partito e con il suo leader, ma anche con gli eletti, cui affidare le problematiche del territorio da risolvere e da tutelare, ha prodotto non un allontanamento, ma un grande distacco della gente da quelli che sono gli eletti in parlamento.”
“L’eletto in parlamento - prosegue il sindaco - deve poter tornare ad essere un punto di riferimento per i cittadini e per i problemi del territorio. Con la reintroduzione delle preferenze, infatti, si ricrea anche quel rapporto tra eletto e territorio, che se si è ormai perso nel meccanismo di elezione in Parlamento, è invece ancora vivo, ed è anzi l’unico oggi ad essere realmente tangibile, tra cittadini e Amministrazione comunale.
Proprio come amministratori comunali e, ancor più come sindaci, siamo al servizio dei nostri cittadini e pertanto ogni nostra valutazione, scelta e decisione viene affrontata partendo da questo presupposto, consapevoli di dover rispondere direttamente ai cittadini”.
“Ora - conclude Silvia Pasinato - vogliamo che anche i nostri rappresentanti in parlamento siano chiamati a rispondere direttamente ai cittadini e non solo a chi ha scelto di collocarli in una posizione facilmente eleggibile con la sola scelta del partito. Anche i parlamentari devono rispondere direttamente alla gente e non allontanarsi dalla essa.
La condizione di parlamentari eletti deve tornare a rivestirsi di quella responsabilità pubblica che solo da una scelta precisa può essere rafforzata e richiamata”.
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